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Trota e salmerino: come vengono prodotti in Trentino

La Cucina Italiana

Trota e salmerino: i pesci di montagna. Capita spesso che il pesce di acqua dolce sia un po’ sottovalutato rispetto a quello di mare. Ed è un peccato, perché nei fiumi e nei laghi italiani si trovano specie che, se trattate con le giuste attenzioni, diventano cibo prelibato. Proprio il desiderio di portare in auge questi pesci è ciò che appassiona Daniele Leonardi, alla guida con la sua famiglia dell’azienda Trota Oro, fondata a fine anni Ottanta dai suoi genitori a Preore, alle porte del Parco naturale Adamello Brenta, in Trentino. Lavorano trote, salmerini alpini e coregoni, curandoli dalla fase dell’allevamento fino alla trasformazione. «La cosa più importante, per avere un buon prodotto, è la materia prima» ci spiega Daniele che, come suo fratello e sua sorella, è cresciuto qui e fin da ragazzino ha passato le stagioni estive lavorando con la famiglia, e conosce bene ogni fase della vita e della trasformazione dei pesci.

Trote iridee nelle vasche di Trota Oro: insieme a questi pesci, l’azienda trentina trasforma soprattutto salmerini alpini e coregoni, che vengono pescati subito prima di essere lavorati.

Marina Spironetti

«In Trota Oro lavoriamo esemplari allevati in acque molto fredde, figlie dei ghiacciai alpini: qui, vengono lasciati crescere, lentamente, senza alcuna forzatura alimentare, in modo che mantengano una salute perfetta e carni sode, sapide e un carattere molto legato al territorio. L’allevamento è molto naturale, dalla bassa densità al rispetto per l’ambiente. L’azienda segue da vicino gli allevamenti da cui provengono i pesci che, fino al momento della pesca, nuotano in vasche con temperatura e caratteristiche ottimali».

Che vino usare per il vin brulé? I nostri “caldi” consigli

La Cucina Italiana

Il freddo si fa più pungente, è ora di riscaldarsi con qualcosa di caldo, come il vin brulé. Prepararlo è semplice, ma che vino usare per il vin brulé? Usanza diffusa in tutta l’Europa continentale, viene preparato con vino, spezie ed erbe aromatiche che seguono prevalentemente le ricette tradizionali del luogo in cui ci si trova ad assaporarlo. Se qualcuno però volesse prepararselo in maniera autonoma quali prescrizioni deve seguire la per la selezione dell’ingrediente più importante? Insomma, quale vino è più adatto?

Che vino usare per il vin brulé? C’è una sola regola

Il risultato finale, per quello che concerne la qualità complessiva del prodotto, dipende necessariamente dal vino che scegliete. Ma quindi qual è il vino migliore per il vin brulé? Lasciate pure sullo scaffale le proposte più economiche di vini da tavola in brick, optate invece per etichette del vostro territorio di origine o tipiche del luogo in cui vi trovate al momento. Tenete a mente che il vin brulé deve profumare, sedurre chi degusta e invitare al sorso con il suo vapore: privilegiate vini morbidi, ricchi di aromi e di struttura, possibilmente con un buon residuo zuccherino se preferite un gusto più abboccato. La regola, forse l’avete già capito, è molto semplice: per avere un buon risultato, dovete partire da una buona materia prima! Quindi, non risparmiate sul prodotto che si mostrerà decisivo nel vostro vin brulé.

I vini consigliati

Se siete in centro Italia, o in Romagna, il vino migliore per il vin brulé è il Sangiovese, da preferire per il suo carattere deciso, mentre l’Emilia terra del Lambrusco saprà donarvi profumi molto suadenti: da preferire sono le varietà Grasparossa, Salamino e Maestri per la loro carica di colore. In Veneto, invece, si cambia colore e la tradizione vede l’impiego prevalente di vini bianchi come gli internazionali Sauvignon Blanc e Chardonnay (sul fronte rossi, volendo, si può anche usare il Cabernet Sauvignon). Queste varietà non mancano in Alto Adige, ma le popolazioni locali apprezzano maggiormente il Pinot Nero e la Schiava che, presso chi parla la lingua tedesca, è nota con il nome di Vernatsch. Nelle Langhe, chi è particolarmente esigente, non esita a utilizzare il Barolo come base per il proprio vin brulé: se avete a disposizione un altro budget, potete sempre affidarvi a un ottimo Nebbiolo o a una rubescente Barbera.

The Mountain Chef Unplugged 2023: ecco il vincitore

La Cucina Italiana

The Mountain Chef Unplugged 2023 porta la vittoria culinaria per lo Schlosswirt FORST grazie alla creatività del giovanissimo chef Max Oberprantacher, allievo di Luis Haller.

Domenica 18 giugno si è svolta l’annuale sfida all’aperto dell’associazione culinaria altoatesina SKV nel paradiso naturale della Schwemmalm in Val d’Ultimo. Cinque giovani chef si sono sfidati all’aria aperta, senza elettricità e immersi in uno scenario suggestivo. I piatti sono stati preparati su vecchi forni a legna e con prodotti tipici altoatesini.

Lo chef stellato Luis Haller con il suo neopremiato apprendista Max Oberprantacher davanti allo Schlosswirt FORST.

Chi è il vincitore del The Mountain Chef Unplugged 2023?

Il 18enne Max Oberprantacher ha rappresentato lo Schlosswirt FORST e ha portato a casa la vittoria convincendo la giuria con la sua interpretazione del piatto “Duette di vitello“. 

Il giovane appassionato chef, nonché il più giovane partecipante della competizione, ha completato un mese fa il suo apprendistato a pieni voti e la sua carriera professionale è iniziata presso lo Schlosswirt FORST. A fianco dallo chef stellato Luis Haller ha potuto imparare molto e perseguire la sua passione. Le ultime settimane prima della competizione sono state molto intense, con molto allenamento per essere messo alla prova al più alto livello di eccellenza.

Luis Haller crede nei giovani talenti e, come Birra FORST, ne è un grande promotore. “È importante sviluppare questi giovani talenti e offrire loro una piattaforma in cui possano esprimere appieno il loro potenziale”, afferma Cellina von Mannstein, di Birra FORST. 

Il popolare evento ha registrato una buona partecipazione di pubblico e le specialità di birra FORST hanno completato favolosamente i piatti. Infatti, il birrificio è da sempre grande sostenitore di numerosi circoli, associazioni e iniziative gastronomiche.

Congratulazioni!

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