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Semi nello Spazio: il progetto della FAO e IAEA

La Cucina Italiana

I semi saranno sottoposti a un processo di importazione fitosanitaria, un requisito standard per il trasporto di materiale vegetale attraverso i confini nazionali per ridurre al minimo il rischio di introdurre nuovi parassiti, prima dell’arrivo finale ai laboratori.

Le radiazioni nei laboratori avvengono in genere in una macchina che utilizza raggi gamma e raggi X, accelerando il processo di variazione genetica spontanea. Gli scienziati lavorano per identificare i tratti positivi nei semi irradiati e introdurli nelle generazioni future. In questo modo, le piante si evolvono più rapidamente con qualità desiderabili, tra cui la resistenza alle malattie e la tolleranza alla siccità. L’ampia gamma di radiazioni più pesanti nello Spazio, combinate con altri estremi come la microgravità e la temperatura, potrebbero innescare cambiamenti genetici normalmente non riscontrabili con le fonti di radiazioni sulla Terra.

«Questo è il primo studio di fattibilità della FAO e dell’AIEA per determinare l’effetto delle radiazioni cosmiche, della microgravità e delle temperature estreme sul genoma e sulla biologia delle piante, al fine di generare una variazione genetica sufficiente per un maggiore adattamento al cambiamento climatico» ha dichiarato Shoba Sivasankar, responsabile della sezione di genetica e selezione delle piante presso il Centro congiunto FAO/AIEA.

L’Arabidopsis, un tipo di crescione facile ed economico da coltivare e che produce molti semi, sarà testato per la tolleranza alla siccità, al sale e al calore. Il sorgo, un cereale ricco di sostanze nutritive che può crescere in terreni aridi ed è resistente ai cambiamenti climatici, sarà testato per individuare i tratti desiderabili per la resilienza ai cambiamenti climatici. Entrambi i semi saranno coltivati fino alla generazione successiva prima della selezione dei tratti e, con l’Arabidopsis che cresce più rapidamente, a seconda di quando arriveranno nei laboratori di Seibersdorf, i primi risultati potrebbero essere disponibili nell’ottobre 2023.

In entrambe le specie coltivate, il DNA sarà estratto e sequenziato, per confrontare i cambiamenti tra i semi irradiati in laboratorio, quelli posizionati all’interno della ISS e quelli posizionati all’esterno della ISS, che hanno ricevuto l’esposizione completa a radiazioni cosmiche, microgravità e temperature estreme. Questi confronti, insieme all’analisi comparativa della biologia delle piante, aiuteranno a capire se le dure condizioni spaziali hanno un effetto unico e prezioso per il miglioramento delle colture e potrebbero potenzialmente portare benefici all’uomo sulla Terra.

Il contesto

Il Centro congiunto FAO/IAEA, con sede a Vienna, in Austria, da quasi 60 anni accelera la ricerca sulla selezione delle piante utilizzando le radiazioni per sviluppare nuove varietà di colture agricole. Nella storia dell’agricoltura vegetale, la selezione naturale o l’allevamento evolutivo, chiamato anche allevamento per mutazione, sono stati i motori della domesticazione delle colture e della selezione delle piante. Sono responsabili dell’adattamento genetico delle piante ai loro ambienti mutevoli e portano al miglioramento delle colture. Finora, grazie alla variazione genetica indotta dalle radiazioni e alla selezione per mutazione, sono state sviluppate oltre 3400 nuove varietà di più di 210 specie vegetali, tra cui numerose colture alimentari, ornamentali e arboree utilizzate dagli agricoltori di 70 Paesi.

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la ricetta del “pane” senza farina e lievito | La Cucina Italiana

la ricetta del “pane” senza farina e lievito
| La Cucina Italiana

Il pane proteico è un pane speciale, che ricorda il classico pan bauletto anche se non ha nemmeno un ingrediente in comune con esso. È molto utilizzato da chi vuole seguire una dieta proteica o a basso contenuto di carboidrati come sostituto del classico pane a base di farina di grano tenero. Si prepara con due soli ingredienti, non contiene farina e lievito ed è sorprendentemente buono. Ecco la ricetta.

Pane proteico: la ricetta

Niente farina né lievito, per preparare questo pane avrete solo bisogno di albume d’uomo e semi di lino. Oltre che il sale, se lo gradite.

Ingredienti

200 ml di albume d’uovo
175 g di semi di lino
sale qb

Procedimento

Tritate molto finemente i semi di lino. Anche aiutandovi con un tritatutto se necessario, ma azionandolo a intermittenza: dovrete evitare che i semi si riducano in polvere.
Montate insieme albume e semi di lino fino a ottenere un composto spumoso e aggiungete un pizzico di sale. Se volete potete aggiungere a piacere anche altri semi o erbe aromatiche, per conferire al vostro pane un aroma più marcato.
Versate tutto in uno stampo da plumcake rivestito con carta forno e cuocete a 200° per 30 minuti.

Pane proteico: da colazione a cena

Chiaramente questo pane proteico ha una consistenza un po’ diversa dal solito.
È più umido, più spugnoso e delicato.
A colazione è ottimo tostato e accompagnato da burro di arachidi e confettura.
A pranzo e cena è perfetto al posto del classico pane. Per una dieta bilanciata, e per non far mancare la quota di carboidrati nei pasti, aggiungete un’altra fonte in abbinamento, per esempio le patate.
Per una dieta iperproteica invece questo pane è l’ideale e potete accompagnarlo con formaggi, salmone e affettati magri come la bresaola.

Pane fermentato al grano saraceno

Esiste anche un altro tipo di pane che si prepara con due ingredienti: il pane fermentato.
In questo caso però la farina c’è, o meglio il grano, e la lievitazione non manca pur trattandosi di un processo un po’ diverso.

Ingredienti

500 g di grano saraceno decorticato 
350 ml di acqua
sale qb
30 g di semi misti (girasole, zucca, sesamo)

Procedimento

Lavate sotto l’acqua corrente il grano saraceno e mettetelo in ammollo in un contenitore per tutta la notte.
Trascorso questo tempo scolatelo e frullatelo a bassa velocità con l’acqua pulita (350 ml) fino ad ottenere una crema omogenea biancastra.
Travasate il composto in un barattolo di vetro capiente e ricoprite con un panno pulito o con la pellicola.
Riponete il barattolo al caldo per altre 12 ore in modo tale da raggiungere il pieno stadio fermentativo.
Il processo di fermentazione giunge a termine quando si formano delle bollicine in superficie.
Aggiungete il sale e i semi, mescolate con un cucchiaio di legno con delicatezza e travasate il tutto in uno stampo da plumcake rivestito con carta forno.
Riponete di nuovo lo stampo al caldo per altre 2 ore e una volta trascorso questo tempo accendete il forno a 180° in modalità statica ed infornate subito senza attendere il raggiungimento della temperatura.
Cuocete per un’ora.

Altri consigli per fare il pane proteico in casa

TORTA GLASSATA alla MELAGRANA

Ingredienti: 300g farina O, 2 uova, 300g zucchero, 70ml olio di semi, 50ml spremuta di melagrana, 180g yogurt alla vaniglia, 1 bustina di lievito per dolci, 200g chicchi di melagrana, 60g cioccolato al caramello a dadini, 30g burro, 100g zucchero a velo, 30ml limoncello, sale

Sbattere a lungo, a crema gonfia e spumosa, le uova con lo zucchero e un pizzico di sale; diluire con l’olio, la

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