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I piselli freschi in dieci ricette che vi faranno innamorare di questi legumi

I piselli freschi in dieci ricette che vi faranno innamorare di questi legumi

Tante idee per portare in tavola i piselli freschi, dagli antipasti ai secondi, per non perdersi l’aroma e il gusto di questi legumi che, freschi, sono irresistibili.

La stagione è quella giusta: la primavera è il tempo migliore per gustare i piselli freschi, ricchi di profumo e di aromi, ideali per preparare tanti piatti, dagli antipasti ai secondi. I piselli si possono trovare tutto l’anno sia congelati, sia secchi, sia in scatola, ma consumati freschi mantengono tutte le proprietà nutritive di cui sono ricchi. Se vi piacciono, i piselli freschi si possono mangiare anche crudi in insalata, o come snack, per un pieno di vitamine!

Minerali e vitamine in questi legumi

Fosforo e potassio sono i minerali più presenti nei piselli freschi, per avere ossa e denti sani e pressione arteriosa sotto controllo. I piselli freschi sono ricchi anche di vitamine. Tra tutte, la C, che svolge un’azione stimolante sul sistema immunitario, e la K, che aiuta a coagulare il sangue e regola i processi infiammatori. I piselli freschi sono anche un serbatoio di folati, i precursori dell’acido folico, una vitamina che è vitale per la crescita e lo sviluppo del feto, anche e soprattutto a livello del sistema nervoso. Donne in gravidanza siete avvisate!

I piselli in tutte le salse

I piselli si preparano in svariati modi. Appena sbollentati, saltati in padella, lessati e frullati per un soufflé o un plum cake salato: sono tutte le infinite possibilità che avete di portare in tavola questi legumi ricchi di sapore. Per dare un tocco di colore, potete aggiungerli a un riso saltato, potete unirli a una insalata per un primo leggero o ridurli in purea da aggiungere a formaggi magri come la ricotta per il ripieno di una torta salata. Sono anche un contorno semplice e gustoso per i bambini che spesso diffidano di qualunque cosa colori di verde! Provare per credere!

E ora nella gallery le ricette che abbiamo scelto per portare in tavola i piselli freschi

Quanto ci amano questi francesi!

Quanto ci amano questi francesi!

Ancora una volta i francesi mostrano un grande amore per l’Italia (calcio a parte).
È da quando Caterina de’ Medici portò le forchette (e un po’ di civilizzazione) a tavola alla corte del marito Enrico II, che ci si guarda un po’ così, ma l’amore resta. Eccome. Se Yannick Alléno, chef pluristellato del Pavillon Ledoyen, il ristorante tre stelle di Parigi, è stato avvistato a Forte dei Marmi, sono state notate numerose bottiglie di Dom Pérignon in questi giorni a Capri. La maison ha scelto proprio l’isola per lanciare la nuova cuvée Dom Pérignon Vintage 2010. E ha scelto Aurora, uno dei ristoranti iconici a pochi passi dalla piazzetta, per l’occasione “vestito” di nero, diretto con garbo ed eleganza da Mia D’Alessio, terza generazione di proprietari.
Tante belle pizze all’acqua (le chiamano così) di benvenuto, farina, poco lievito, acqua (appunto), mozzarella da sogno, peperoncino e basilico e diversi abbinamenti pizza e champagne studiati apposta dallo chef Franco Aversa. Memorabili le due versioni con burrata e carpaccio di gambero con scorza di limone e l’altra, con l’uovo, caviale e fogliolina d’oro.

 

Praticamente la felicità. E mentre il vino esprimeva tutta la deliziosa freschezza e un equilibrio perfetto tra generosità e acidità (bravo a Vincent Chaperon, lo chef de cave della maison) ecco consolidarsi l’idea che bollicine e pizza siano un binomio perfetto. Oltre a un tripudio di babà serviti a fine cena.

Altro segno inequivocabile d’amore Francia versus Italia, è il nuovo pop up store Dior al Riccio Restaurant & Beach Club del Capri Palace Jumeirah, unica stella Michelin al mondo data un club balneare. Tra spaghetti ai ricci di mare e crudi di pesce, si ammira la collezione ad hoc Dior J’adior Capri, borse, costumi da indossare nelle cabine arredate nello stile della maison.

 


Non partite senza aver sostato qualche minuto nella stanza delle tentazioni con tutti i dolci possibili dell’isola e della costiera.
Che l’attesa non sia troppo lunga, altrimenti bye bye prova costume.

 

Strano ma vero, questi cibi sono illegali negli Stati Uniti

Strano ma vero, questi cibi sono illegali negli Stati Uniti

Strano ma vero, questi dieci alimenti sono considerati illegali negli Stati Uniti: dagli ovetti Kinder al foie gras fino al formaggio sardo casu marzu

Negli Stati Uniti la FDA (Food and Drug Administration) ha la responsabilità di garantire che il cibo che viene acquistato nei ristoranti e nei supermercati non sia dannoso per la salute dei consumatori. Nel corso degli anni l’associazione ha quindi stilato una lista di alimenti nocivi e quindi bannati negli Stati Uniti, di cui è considerata illegale tanto la vendita quanto l’importazione dall’estero. Andiamo allora a scoprire, tra cibi americani e altre specialità straniere, dieci tra i cibi che non sono ammessi negli Stati Uniti, compreso il nostro formaggio sardo casu marzu.

1. Uova Kinder Surprise

A sorpresa, è proprio il caso di dirlo, l’elenco comprende anche gli Ovetti Kinder, uno dei dolcetti al cioccolato più amato dai bambini italiani. Secondo una legge statunitense, infatti, il cibo commestibile, causa rischio di soffocamento, non può contenere al suo interno prodotti non commestibili, come in questo caso il famoso ovetto di plastica contenente la sorpresa. L’unica eccezione, a partire dal 2017, è stata fatta per la versione estiva della merendina Kinder, un prodotto che presenta cioccolato e sorpresa accuratamente separate e pensato dalla Ferrero anche per approdare nel mercato statunitense.

2. Casu Marzu

Un po’ meno sorprendente è la presenza del casu marzu, il cosiddetto “formaggio con i vermi” sardo, la cui produzione e vendita è per ora vietata anche in Italia. Questo formaggio con le larve, dal sapore decisamente caratteristico e leggermente piccante, in Italia è talvolta venduto sottobanco, ma è introvabile negli Stati Uniti

3. Olio di sassofrasso

Questa pianta arbustiva, tipica del Nord America, è nota fin dai tempi dei nativi americani poiché dalla sua corteccia, una volta utilizzata per curare malattie quali febbre e reumatismi, si ricava un olio essenziale impiegato per saponi e per aromatizzare drink. Diversamente, l’olio di sassofrasso contiene sostanze chimiche, tra cui il safrolo, che sono considerate nocive e cancerogene, e per questo il prodotto è bannato fin dagli anni ‘60.

4. Frutta ackee

L’ackee è un frutto di origine africana è particolarmente amato in Giamaica, dove non solo è considerato il frutto nazionale ma è anche alla base di una delle ricette tradizionali più amate. Ebbene, questo frutto dalla forma bizzarra che ricorda quello di un cervello più in realtà essere estremamente pericoloso. Se consumato acerbo, infatti, rilascia una tossina che può causare forme di intossicazioni piuttosto gravi, con sintomi quali vomito e disidratazione, e in alcuni casi portare addirittura al coma o alla morte. L’importazione di questo frutto è stata bandita dalla FDA nel 1973, ma è ancora possibile acquistare frutta in scatola o surgelata, accuratamente controllata.

5. Assenzio

Questa bevanda alcolica è stata del tutto vietata negli Stati Uniti, mentre a partire dal 2007 il governo ne ha consentito l’importazione solo a patto che non contenga il famoso principio psicoattivo allucinogeno.

6. Haggis

Gli amanti della cucina scozzese residenti o in viaggio negli Stati Uniti saranno certamente delusi dallo scoprire che l’haggis, uno dei piatti tipici in Scozia, è vietato nel territorio americano. Questa ricetta consiste in una zuppa contenente pezzetti di organi interni vari di pecora uniti a fiocchi di avena, cipolla tritata, strutto, brodo, spezie varie e sale, il tutto fatto bollire all’interno dello stomaco dell’animale, e sebbene gli ingredienti possano fare un po’ impressione, nella madre patria è considerata una prelibatezza. A renderlo però un piatto bandito in America è la presenza del polmone di pecora, considerato un organo non commestibile e pericoloso per via delle possibili patologie croniche degenerative di cui l’animale può essere colpito.

7. Pesce palla

Questo pesce, anche noto come “fugu” è vietato in quasi tutto il territorio statunitense, così come in molti paesi del mondo, poiché se maneggiato nel modo sbagliato durante la preparazione la tossina estremamente velenosa (tetrodotossina) contenuta nella pelle e in alcuni organi può fuoriuscire e contaminare il piatto, rendendolo di fatto talmente tossico da poter causare la morte. In Giappone il fugu è invece una specialità, ed è preparato soprattutto sotto forma di sashimi.

8. Foie gras

Un altro piatto tradizionale straniero, in questo caso una prelibatezza francese, è vietata in quasi tutti gli Stati Uniti, ovvero il famoso patè di fegato d’oca o di anatra. Il motivo in questo caso è il trattamento non etico delle oche  durante la preparazione; queste vengono infatti immobilizzate e alimentate forzatamente attraverso dei tubi, così da farne ingrossare le dimensioni del fegato.

9. Latte non pastorizzato

Il latte crudo non pastorizzato è notoriamente un alimento potenzialmente pericoloso, poiché non soggetto al processo di rimozione di microbi tossici. Nonostante il rischio microbiologico, il latte crudo è in vendita in diversi paesi tra cui l’Italia, dove è acquistabile anche presso distributori automatici, ma è vietato negli Stati Uniti.

10. Bushmeat

A stupire decisamente meno, all’interno dell’elenco dei cibi bannati dall’FDA, è la carne di animali cacciati e macellati in Africa, compresi gorilla, antilopi ed elefanti. L’importazione è vietata non solo perché può portare malattie mortali ma perché ne incoraggia il commercio illegale.

 

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