Tag: Dado

Sono allergica al nichel: il dado lo faccio in casa

Sono allergica al nichel: il dado lo faccio in casa

Il dado è vietatissimo per chi è allergico al nichel, ma lo si può sostituire con brodi congelati e con preparazioni casalinghe: ecco come

Il nichel è presente in tantissimi alimenti: chi è allergico a questo elemento lo sa, e sa di dover stare attento a tantissime varianti in cucina, eliminando molti ingredienti. Tra questi il dado, che però può essere sostituito con qualche accorgimento.

Brodo sempre pronto

In primo luogo si può ricorrere a una soluzione semplicissima: preparare del buon brodo e conservarlo nel freezer. Contenitori più grandi, magari da mezzo litro, saranno a disposizione per realizzare minestre o risotti. Per aggiungere un po’ di sapore a scaloppine, arrosti o sughi, si potrà invece congelare il brodo nei contenitori del ghiaccio, per avere dei pratici cubetti da dosare a piacere.

Per quello di carne si mette in una pentola circa un chilo di carne mista di manzo e vitello (più o meno grassa, è questione di gusti), con l’aggiunta di qualche osso e una presa di sale. Si copre con acqua fredda, si porta a bollore e si lascia cuocere per due ore e mezza, schiumando di tanto in tanto.
Per quello di verdura occorre usare solo ortaggi consentiti, ossia a basso contenuto di nichel: patata, bietole, zucca, zucchine per esempio. Ben mondati e lavati, gli ortaggi si mettono in acqua fredda: portate a ebollizione e proseguite la cottura a fuoco dolce e senza coperchio per un’ora, schiumando di tanto in tanto.

Dado vegetale home made

La stessa base di verdure può essere usata per un particolare dado artigianale: patata, bietole, zucca, zucchine, ma anche finocchi, melanzane, peperoni, a seconda della stagione. Uno scalogno darà intensità di sapore, mentre l’aggiunta di spezie, se piacciono (sempre verificando che siano consentite, come la curcuma e la paprika), regalerà profumo.

Tritate finemente le verdure e ponetele in un tegame (ovviamente nichel free) a fondo spesso, insieme a pochissima acqua, un filo di olio e sale: per 500 g di verdure, calcolate 300 g di sale. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere molto lentamente per circa mezzora, mescolando di tanto in tanto. Una volta pronto, lasciate raffreddare il composto, quindi frullatelo nuovamente per ottenere una consistenza fine.

Ponete il dado in un contenitore ermetico e conservatelo in frigorifero: si mantiene per circa un mese e si usa esattamente come un dado industriale, aggiungendone poco per dare sapore ai piatti.

Ricerche frequenti:

Il dado Knorr lascia l’Italia

Il dado Knorr lascia l’Italia

La multinazionale Unilever, proprietaria del marchio storico, sposterà la produzione, che da 54 anni è nello stabilimento di Sanguinetto, in Portogallo: ha aperto la procedura di licenziamento di 76 dipendenti

Il dado Knorr, utilizzato per decenni dalle famiglie per la preparazione del brodo e per insaporire le pietanze, lascia l’Italia. La multinazionale olandese Unilever, dal 2000 proprietaria del marchio storico, ha annunciato lo spostamento dalla produzione in Portogallo e, quindi, l’apertura della procedura di licenziamento collettivo di 76 dipendenti dello storico stabilimento di Sanguinetto, in provincia di Verona. I lavoratori stanno scioperando da questa mattina davanti all’impianto, dove lavorano in tutto 161 persone e si producono anche confetture e risotti. La razionalizzazione, però, riguarda solo l’area dello stabilimento dedicata ai dadi da brodo tradizionali e non quella riservata alle altre produzioni alimentari.

Solo un anno fa Unilever Manifacturing Italia aveva chiuso una vertenza per 28 esuberi. I sindacati Cisl, Cgil e Uil accusano la politica industriale della multinazionale che «nonostante la riorganizzazione dello scorso anno e il forte aumento dei carichi di lavoro, ha deciso senza alcun preavviso la delocalizzazione in Portogallo della produzione del dado Knorr e il licenziamento di 76 persone».

Ma il motivo alla base della decisione di bloccare la produzione in uno stabilimento che funzionava da ormai 54 anni è chiaro: il dado tradizionale non fa più gola, come ha spiegato da Gianfranco Chimirri, direttore comunicazione di Unilever Italia. In Portogallo, il costo del lavoro è inferiore: la delocalizzazione sarebbe l’unica possibile risposta alle «rilevanti difficoltà riscontrate a livello europeo e italiano nel settore dei dadi da brodo tradizionali, che hanno portato ad una diminuzione del fatturato di più del 10% in due anni, e dall’esigenza di rispondere alle mutate esigenze del mercato».

L’intervento, secondo la multinazionale, è necessario per garantire la sostenibilità futura dello stabilimento, tutelare le altre produzioni e mettere il sito nelle condizioni di poter cogliere eventuali opportunità. «Sanguinetto mantiene delle importanti carte da giocare», fa sapere Unilever, «come la produzione dei dadi in gel, di cui è unico produttore al mondo, che si aggiunge alle produzioni di risotteria, brodo granulare e marmellate. Nel lungo termine la strategia del sito sarà quella di spingere verso una ulteriore diversificazione del portafoglio verso prodotti food più in linea con i trend di mercato e verso un legame sempre più stretto con il mercato italiano».

 

Dado fatto in casa: la ricetta e le varianti

Pubblicato in: Consigli di Cucina, Ricette Facili, Ricette Lunghe, Ricette Verdure

Dado fatto in casa: la ricetta e le varianti! Con pochi e genuini ingredienti potete realizzare direttamente in casa il dado vegetale. La ricetta da seguire è davvero semplice e vi permetterà di ottenere 40 dadi da impegare per la preparazione di tantissimi piatti. Inoltre, il dado fatto in casa è estremamente salutare dato che non ci sono addensanti, conservanti o coloranti. Ricordate che per la preparazione della ricetta il sale da aggiungere dovrà essere 1/3 del peso totale delle verdure prima di essere tagliate. Infine, il dado fatto in casa può essere realizzato in tantissime varianti come quella senza glutine o alle erbe aromatiche. Continue reading

Proudly powered by WordPress