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Casatiello stracciato – Ricetta di Misya

Casatiello stracciato

Innanzitutto preparate l’impasto: mettete in una ciotola farina, sale e pepe e mescolate.

Sciogliete lievito e zucchero nell’acqua appena intiepidita e incorporateli alla farina.

Infine unite anche 150 gr di strutto, continuando a impastare fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo.

Trasferite l’impasto sul piano di lavoro ed eseguite 3 giri di pieghe (qui la guida per farlo al meglio).

Mettete il panetto così formato in una ciotola, chiudete con pellicola per alimenti e lasciate lievitare fino al raddoppio del volume (ci vorranno un paio d’ore circa).

Prima che l’impasto sia pronto predisponete gli ingredienti per la farcia: bollite le uova per renderle sode (circa 8 minuti dall’ebollizione).

Tagliate tutti i salumi a dadini.

Tagliate anche il formaggio a dadini e unitelo ai salumi.

Sgusciate le uova e tagliatele in spicchi e poi a metà.

Aiutandovi con lo strutto messo da parte per ungervi le dita, spezzettate l’impasto, quindi unite insieme i pezzetti e allargate il nuovo panetto disomogeneo sul piano di lavoro, formando un rettangolo.
Cospargete il misto di salumi e formaggio a dadini sull’impasto, quindi, sempre con la mani unte di strutto, impastate per distribuire bene la farcia.

Aprite nuovamente l’impasto e aggiungete anche le uova e i formaggi gratugiati.

Distribuite l’impasto farcito nello stampo imburrato, coprite nuovamente con pellicola e lasciate lievitare finché non sarà arrivato quasi al bordo dello stampo, poi cuocete per circa 50 minuti in forno ventilato preriscaldato a 180°C.

Il casatiello stracciato è pronto, non vi resta che lasciarlo almeno intiepidire prima di gustarvelo.

Vellutata di fagioli cannellini – Ricetta di Misya

Vellutata di fagioli cannellini

Innanzitutto sciacquate bene i fagioli, metteteli in una ciotola, copriteli con abbondante acqua fredda e lasciateli riposare per tutta la notte.

Il giorno dopo scolateli e metteteli in una pentola capiente, mondate e lavate 1 carota, 1 costa di sedano, l’aglio e il pomodoro e uniteli ai fagioli.
Coprite nuovamente con acqua fredda molto abbondante (il brodo rimasto dopo la cottura servirà per dopo) e lasciate cuocere per circa 1 ora, o fin quando i fagioli non risulteranno ben cotti.
Ricordatevi di non aggiungere acqua fredda né sale durante la cottura.

Scolate i fagioli conservando il brodo e mettete le verdure da parte.

Mondate la patata e tagliatela a cubetti.

Mondate e tritate sedano e carota rimasti e anche la cipolla.

Fate appassire il trito in una casseruola con dell’olio, poi unite fagioli e patata, coprite con il brodo e cuocete per circa 20 minuti.

Quando la patata risulterà ben cotta spegnete e frullate con un minipimer, poi condite con sale e pepe e mescolate prima di impiattare.

La vellutata di fagioli cannellini è pronta, servitela con pepe fresco, un giro d’olio e un po’ di pane.

Torta mimosa: la storia e la ricetta del dolce reatino

La Cucina Italiana

È il dolce simbolo della Giornata internazionale dei diritti delle donne, classico immancabile sulle tavole dell’8 marzo: la torta mimosa è diventato il dolce per eccellenza della commemorazione più controversa di sempre. Che sia giusto o no celebrare questa giornata non spetta a noi dirlo – tantomeno in questa sede – sta di fatto che la torta mimosa è amata e apprezzata da oltre 60 anni.

Com’è fatta la torta mimosa?

Ma procediamo con ordine. Com’è fatta la torta mimosa? Questo dolce – che si chiama così proprio perché la forma ricorda il fiore omonimo, l’Acacia dealbata – è fatto di pan di Spagna bagnato generalmente con una bagna di Grand Marnier, maraschino, marsala o succo di ananas; farcito di crema pasticcera o crema diplomatica, ricoperto di panna o chantilly e poi di pan di Spagna spezzettato. O perlomeno è quello che generalmente si fa per prepararla, perché il suo inventore non ha mai voluto svelare la ricetta originale.

Come nasce la torta mimosa?

Erano gli anni 60, e un ristoratore di Rieti, Adelmo Renzi, dopo essersi formato in alcuni tra i più importanti ristoranti romani torna nella sua Rieti per dedicarsi all’istituto alberghiero in cui insegnerà per molti anni e per aprire il famoso Ristorante del Teatro Flavio, dove nelle pause degli spettacoli gli spettatori gustavano le sue delizie: le tortine frangipane, la bavarese al caffè e la torta mimosa. A Rieti le sue delizie erano molto apprezzate, ma la vera notorietà per la torta mimosa arrivò quando Renzi portò la torta mimosa a Sanremo per un concorso di pasticceria. Cosa poteva esserci di meglio di una torta dedicata a un fiore nella Città dei Fiori? La torta, nemmeno a dirlo, vinse il concorso e la città ligure la elesse a suo dolce simbolo. Ecco perché sono in molti a dire che sia Sanremo la città natale della torta mimosa.

La storia continua ancora oggi

Il ristorante chiude nel 1989. Ma fin da subito le tre figlie di Adelmo Renzi – Maria Rosaria, Alessandra e Paola – coltivano il sogno di portare avanti l’attività del papà-cuoco. È prima Paola con la mamma Maria Luisa che apre una torteria in onore di papà Adelmo. La torteria chiude nel 2005, ma Paola non si arrende. Insieme alle sorelle crea un marchio, lo registra, cerca il locale e finalmente nel 2018 nasce la nuova torteria: La Mimosa di Adelmo, oggi presente sia a Rieti sia a Roma.

Torta mimosa: la ricetta

Come detto poco sopra, la ricetta originale non si conosce. Vi proponiamo però la versione di “La Cucina Italiana”.

Ingredienti

Per il pan di Spagna

  • 225 g di zucchero
  • 225 g farina
  • 6 uova
  • 1 bustina di vanillina
  • sale
  • burro e farina per lo stampo

Per farcire e servire

  • 400 g di panna fresca
  • 350 g di crema pasticciera
  • Grand Marnier
  • zucchero semolato
  • zucchero a velo

Procedimento

Per il pan di Spagna

  1. Montate le uova con lo zucchero ottenendo una spuma gonfia.
  2. Incorporatevi delicatamente la farina e la vanillina, setacciandole.
  3. Trasferite l’impasto in uno stampo a cerniera (ø cm 28), imburrato e infarinato, poi infornatelo a 180 °C per 25-30 minuti. Sfornate la torta e lasciatela raffreddare su una gratella.
  4. Rifilatela a forma di calotta. Dividetela in tre dischi e spennellateli con il Grand Marnier.

Per la farcitura

  1. Unite alla crema 200 g di panna montata; con essa farcite i due strati della torta ricomponendola.
  2. Spennellatela anche all’esterno con il liquore, spalmatevi sopra la crema rimanente e poi gli altri 200 g di panna, montata con g 20 di zucchero semolato.
  3. Cospargete la superficie con i ritagli di pan di Spagna, in finissime briciole, e passate la torta in frigo. Servitela con zucchero a velo.

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