Tag: patate ricette

Il patè di carote e ceci: una ricetta da provare subito

Il patè di carote e ceci: una ricetta da provare subito

Un patè di carote e ceci? Perché no? Il patè è una ricetta tipicamente francese a base di carne o pesce frullati insieme a una sostanza grassa, come il burro o un formaggio fresco, fino a diventare una crema spalmabile.
La nostra versione invece prevede un ortaggio e le proteine nobili dei ceci e del tofu.

La preparazione è semplice e veloce, ma la cottura è a bagnomaria per ottenere una consistenza ideale.
Potete utilizzare sia il comune tofu a solidità media sia un silken tofu (tofu morbido, e in tal caso non serve grattugiarlo), oppure il tofu affumicato se preferite un sapore più intenso.

Questo patè si presta a essere arricchito anche da funghi porcini secchi, o spezie come curry o curcuma.

Qualunque sia la vostra scelta siamo certi che il risultato sarà ottimo.

Il patè di carote e ceci

Difficoltà: facile
Tempo: 1h e 20 minuti

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g di ceci lessati
  • 4 carote
  • 2 fette di pane raffermo
  • 4 cucchiai di salsa di soia
  • 100 g di tofu morbido
  • sale
  • pepe
  • olio extravergine d’oliva
  • semi di sesamo

Procedimento

Ceci neri, i legumi dalla storia antica da (ri)scoprire

La Cucina Italiana

Conoscete i ceci neri? Non tutti sanno che costituiscono un’importante fonte di nutrienti e che sono tipici del Mediterraneo. In particolare, è possibile trovare i ceci neri nel territorio della Murgia barese. Un tempo, quando la carne costituiva materia rara, i legumi costituivano un’alternativa preziosa per migliorare l’alimentazione quotidiana. Oggi torniamo a utilizzare questi ingredienti antichi, gustosi per il palato e ricchi di proprietà per la salute, mentre nelle zone fra Puglia e Basilicata si riscopre la coltivazione dei ceci neri, resistenti e in grado di adattarsi anche alle condizioni più avverse.

Benefici dei ceci neri

Sono di piccole dimensioni e sono rivestiti da una buccia scura da cui nasce il nome: i ceci neri appartengono a una varietà molto antica tipica del centro e del sud dell’Italia. Il sapore risulta più intenso e spiccato, ideale per tante preparazioni, dalla zuppa all’insalata tiepida. Portare in tavola i legumi regolarmente è un’ottima idea, infatti in generale i ceci, composti per il 19% da proteine, 17% da fibre e 10% da acqua, costituiscono una fonte di vitamine (in particolare vitamina B, C, E, K) e minerali come calcio, potassio, magnesio e fosforo. Rispetto alla varietà più nota, i ceci neri contengono alti livelli di ferro. Grazie alle fibre aiutano a mantenersi in forma, stimolano il benessere dell’intestino e sono un alimento saziante in grado di combattere la fame e i cali di energia.

Storia e coltivazione dei ceci neri

Santeramo in Colle, Acquaviva delle Fonti e Cassano delle Murge: nel cuore dell’area meridionale della Murgia carsica vive, da tempo immemorabile, la tradizione del cece nero. Già nell’antico Egitto e a Roma si conoscevano i ceci, che venivano consumati fritti. Coltivazione abbandonata nel dopoguerra, ora si assiste a un ritorno di interesse verso questa pianta che, a causa della bassa statura, ancora oggi non consente la meccanizzazione di tutto il processo di raccolta. Per questo, come in passato, gran parte della lavorazione rimane manuale.

Le ricette con i ceci neri

Di solito si consigliano tempi di ammollo piuttosto lunghi: l’ideale è lasciare i ceci in una bacinella con acqua la sera prima di cucinarli. Per la cottura considerate un paio d’ore: vietato avere fretta, quindi. Ma in quali ricette è meglio poi utilizzare i ceci neri? Ecco qualche suggerimento.

Nelle zuppe

Durante la stagione fredda e in autunno la zuppa costituisce un comfort food caldo, ricco di liquidi e povero di calorie. Consigliata la zuppa di ceci neri, da profumare con un rametto di rosmarino fresco e servire con fette di pane croccante.

Minestra calda di ceci

La minestra calda di ceci neri è un piatto povero della cucina pugliese, un tempo diffuso nelle famiglie contadine e da riscoprire grazie alla presenza degli ingredienti semplici e sani del Mediterraneo.

Pasta e ceci

Avete mai pensato di fare la classicissima pasta e ceci utilizzando però i ceci neri? Il gusto ancora più marcato di questo legume antico e prezioso renderà il vostro piatto tradizionale ancora più buono. Provate a guardare tra le 10 ricette di pasta e ceci che vi proponiamo in questo articolo e sostituite i ceci comuni con questa varietà.

Ceci neri, cavatelli e gamberi

In alternativa, preparate i ceci neri con cavatelli e gamberi sfumati con vino bianco: un primo piatto goloso e decisamente saporito.

Con le patate in un contorno goloso

Un piatto unico? Provate con le patate al cumino, cavolo cappuccio e ceci neri.

Al ritorno della bella stagione via libera a preparazioni facili da digerire e insalate con vegetali di stagione. I ceci neri si prestano benissimo ad arricchire insalatone o insalate di pasta, per un pasto bilanciato e completo.

Mele dell’Alto Adige, lasciatevi tentare

Mele dell'Alto Adige, lasciatevi tentare

È il turno delle mele dell’Alto Adige. Non c’è Paese al mondo con tanta ricchezza e varietà di prodotti, naturali come li regala il territorio o lavorati da mani esperte in modi semplici, che sono antichi e insieme i più contemporanei. Prosegue il viaggio alla scoperta delle nostre bontà, da quelle più conosciute a quelle meno note lontano dalla zona di produzione. 
Vi piacciono dolci oppure acidule? Cercate le vostre mele preferite tra le varietà dell’Alto Adige.

Mele dell’Alto Adige

Il più grande frutteto d’Europa è l’Alto Adige, ve si raccoglie il 10% delle mele di tutto il continente, addirittura il 25% delle biologiche. Il primo merito è dei trecento giorni di sole l’anno, delle abbondanti piogge primaverili, di estati e autunni solitamente miti, insomma delle condizioni ideali per la coltivazione fino a mille metri di altitudine. Il clima assolutamente unico, la passione dei coltivatori e le pratiche agricole ecologiche regalano alle mele dell’Alto Adige succosità e croccantezza.

Nella regione sono ben tredici le varietà tutelate dal marchio europeo Igp. La più diffusa è la Golden Delicious, dal colore giallo e polpa croccante, seguita dalla Gala con le tipiche sfumature rosse e dalla Red Delicious, con il rosso intenso e uniforme. Tutte belle da vedere e da gustare, secondo le preferenze: ci sono le acidule Granny Smith, Topaz e Bonita, le dolci-acidule Braeburn, Kanzi® e Kissabel®, le dolci Red Delicious, Royal Gala, Ambrosia… Le mele ci ricordano anche Biancaneve, Newton, Guglielmo Tell, Nonna Papera, e prima di tutto e tutti Adamo ed Eva. Favole e miti che in Alto Adige sono diventati una risorsa economica trasformandosi in marchio: quello dei frutti della Val Venosta sono due coccinelle. Chi le ha nel frutteto, dicono i contadini, ha già vinto perché i simpatici insetti sono indispensabili nella lotta contro i parassiti e simbolo di una frutticoltura rispettosa dell’ambiente.

Carta d’Identità della mela dell’Alto Adige

TERRITORIO – Le coltivazioni si estendono per una lunghezza di 100 km lungo l’Adige, dalla Val Venosta fino alla Bassa Atesina. Meleti estesi anche nella Valle dell’Isarco, vicino a Bressanone. I frutti crescono bene a un’altitudine tra 200 e 1.000 metri sul livello del mare.

VARIETÀ IGP – Braeburn, Elstar, Fuji, Gala, Golden Delicious, Granny Smith, Idared, Morgenduft, Jonagold, Pinova, Red Delicious, Topaz, Winesap.

VALORI NUTRIZIONALI – Le mele sono costituite per l’85% da acqua; dissetano e reidratano, sono povere di grassi e ricche di vitamine, minerali e fibre.

CONSERVAZIONE – A temperatura ambiente durano almeno per una decina di giorni. Meglio se in un luogo fresco e asciutto: in estate nel frigorifero, in inverno all’aperto, ma coperte.

Le nostre ricette con le mele

Proudly powered by WordPress