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il secondo di carne per le grandi occasioni

il secondo di carne per le grandi occasioni

Un secondo di carne perfetto per le grandi occasioni. È più facile da preparare di quanto si pensi

Il filetto alla Wellington è una ricetta con la quale si fa una bellissima figura: è il secondo di carne per le occasioni speciali. L’origine è inglese, il nome infatti sembra sia dedicato ad Arthur Wellesley, diventato duca di Wellington nel 1815. Secondo la storia, il duca era un uomo di gusti difficili in cucina, finché non provò questo filetto in crosta, che diventò il suo piatto preferito.

Il filetto, la parte più morbida e priva di grassi del manzo

La scelta della carne per questo tipo di preparazione è fondamentale. Normalmente si opta per il filetto di manzo, la parte più magra e morbida, che si divide in testa, corpo e coda. La parte centrale, il corpo del filetto, è la più adatta perché ha una dimensione più omogenea delle altre due. Questo consentirà alla carne di cuocere in maniera più uniforme e anche la presentazione finale del piatto sarà più elegante.

Doppia cottura

Il filetto alla Wellington prevede una doppia cottura della carne. La prima, per pochi minuti in padella, serve per creare una crosticina sulla superficie del filetto, mantenendo la carne all’interno morbida e succosa. La seconda, più lunga, avviene in forno, con la carne avvolta nella pasta sfoglia che trattiene gli aromi della senape e del prosciutto e che vanno ad arricchire quelli della carne.

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La ricetta del filetto alla Wellington

Ingredienti

1 kg filetto di manzo
150 g prosciutto crudo
1 rotolo di pasta sfoglia
150 g funghi porcini
150 g champignon
senape
1 scalogno
1 tuorlo
sale
pepe
erbe aromatiche
olio
burro
200 g vino Madeira

Procedimento

Per prima cosa prendete il pezzo di carne e massaggiatelo con un mix di sale ed erbe aromatiche tritate. Lasciate in ammollo per 30 minuti in acqua fredda i porcini secchi.

Intanto in una padella fate rosolare in poco burro lo scalogno tritato. Quando sarà dorato, aggiungete gli champignon puliti e affettati e poi unite anche i porcini. Fate cuocere per circa 15 minuti, sfumando con il Madeira.

Prendete poi il pezzo di carne e fatelo rosolare a fuoco vivace in un’altra padella con un filo di olio extravergine. Rigiratelo su tutti i lati, senza infilzarlo con la forchetta, sino a che non si sarà formata una crosticina uniforme sulla superficie della carne. Una volta pronta, trasferitela su un piatto e spennellatela con la senape.

Prendete ora della pellicola e stendetela su un piano. Sistemate sopra le fette di prosciutto, in modo che si formi un rettangolo. Stendete sopra al prosciutto i funghi cotti e poi la carne. Avvolgete tutto con la pellicola e lasciate riposare la carne in frigo per 15 minuti.

Dopodiché stendete la sfoglia e poi sistemateci al centro la carne, avvolta dal prosciutto crudo. Coprite il filetto con la pasta e fate una leggera pressione con le dita nei punti in cui salderete la pasta. Spennellate ora con l’uovo sbattuto tutta la superficie della sfoglia.

Con un coltellino affilato praticate delle incisioni oblique sulla sfoglia e poi infornate a forno già caldo a 200° la carne. Lasciate cuocere per 30 minuti e poi togliete il filetto, lasciandolo riposare dieci minuti prima di affettarlo.

Nel tutorial scoprite qualche consiglio in più per cuocere perfettamente il filetto di manzo

Risotto allo spumeggio, il primo delle grandi occasioni

Risotto allo spumeggio, il primo delle grandi occasioni

Un risotto con il botto per lasciare tutti senza parole! Ecco come cuocere il riso e come fare lo spumeggio: l’effetto “wow” è garantito!

Il risotto con lo spumeggio è una ricetta resa famosa da Ugo Tognazzi che, oltre ad essere stato un grande attore, era anche un appassionato di cucina e un ottimo cuoco.
Vi consigliamo di preparare questa ricetta quando volete lasciare senza parole i vostri ospiti perché la presentazione super scenografica. Questo primo si prepara, infatti, con lo champagne o con lo spumante, e la cosa più divertente è che la bottiglia va servita all’interno del piatto di portata perché deve fare appunto “lo spumeggio”.
Ma cos’è questo spumeggio? Provate ad ad immaginare.

risotto-allo-spumeggio

L’effetto sorpresa spumeggiante

Come si fa lo spumeggio?
Una volta aperta la bottiglia di champagne o spumante si svuota un pochino e poi si avvolge con la carta stagnola. Poi si mette al centro di un piatto da portata abbastanza alto e si aggiunge tutto intorno il riso caldo.
A questo punto si versa un cucchiaino di zucchero all’interno della bottiglia che creerà una sorta di reazione chimica e farà fuoriuscire la schiuma direttamente sopra il risotto.
Questa è la fase più complessa dello spumeggio perché la schiuma non deve rendere il risotto troppo liquido: non appena vi accorgerete che è troppa, allontanate la bottiglia, mescolate tutto e servite, altrimenti farete un risotto in “un brodo di champagne”.

Come si prepara il risotto

Il risotto si prepara con la ricetta classica.
Tostate un chilo di riso Carnaroli o Vialone nano con olio e burro e con un po’ di cipolla tritata.
Quindi sfumate con il cognac e, quando l’alcool sarà evaporato, aggiungete pian piano del brodo vegetale.
A qualcuno piace aggiungere della panna fresca quasi a fine cottura per rendere il risotto più morbido e saporito, ma non è necessario.
Una volta pronto, mantecate il riso con burro e parmigiano e poi procedete allo spumeggio come vi abbiamo spiegato. Il riso deve essere caldissimo, quindi questo passaggio va eseguito in velocità.

Il risotto delle grande occasioni

Un risotto come questo è il piatto ideale per festeggiare una grande occasione in famiglia o con gli amici.
Non trattandosi di una ricetta molto nota, la maggior parte degli ospiti in genere resta a bocca aperta quando viene servita a tavola, sia per la presentazione scenografica del piatto che per la bontà di questo risotto dal gusto davvero molto particolare.

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