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Risotto di Capodanno: le top ricette per salutare il 2023

La Cucina Italiana

Mai pensato di stupire i vostri commensali con il risotto di Capodanno? Sulla tavola delle Feste a Natale come a Capodanno spesso si ritrovano i primi piatti della tradizione dalle lasagne ai cannelloni oppure la pasta fresca ripiena come ravioli o cappelletti in brodo. E se quest’anno invece volessimo azzardare con un risotto di Capodanno? Se si è alle prime armi, siamo sinceri, lo sconsigliamo come piatto di esordio. Il risotto ha le sue regole e quando preparato per più di 8 persone rischia di riuscire meno bene. Non rinunciamo però a stupire i nostri ospiti e a far passare loro una serata indimenticabile a tavola. Per questo , qui sotto trovate un utile approfondimento sul riso / risotto della nostra Scuola e le nostre 20 proposte di risotto di Capodanno.

Riso, risotto: approfondimento utile prima di cucinare

Il riso è utilizzato in cucina per realizzare numerose e differenti preparazioni, dai piatti freddi come le insalate o piatti caldi come primi piatti, minestre, contorni e anche dolci. Quando si dice riso, si pensa subito al risotto, protagonista indiscusso della tradizione della cucina italiana. Il riso mantecato è quello che chiamiamo risotto, la cui origine viene dal dialetto dell’area piemontese—lombarda, e si tratta di un riso cotto in un soffritto aromatico e quindi in brodo bollente, completato con gli ingredienti che ogni volta lo caratterizzano in modo diverso e infine mantecato con burro e formaggio. La scelta delle diverse specie e varietà di riso dipende dalle caratteristiche dei diversi risi, in relazione al tipo di preparazione che si intende realizzare. 

I risi brillati sono più adatti alla realizzazione dei piatti tipici della cucina italiana (risotti e minestre) per la maggior dispersione di amido che si verifica durante la cottura; gli altri risi, come per esempio il parboiled, sono più adatti alla preparazione di piatti nei quali i chicchi devono risultare ben asciutti e sgranati al termine della cottura. Per la preparazione di un buon risotto vengono scelti i risi che tengono meglio la cottura, e cioè i risi superfini. I tempi di cottura indicati dei diversi risi brillanti variano dai 12 minuti (risi comuni) ai 18 minuti (migliori risi superfini). I principali metodi di cottura del riso sono il riso mantecato o risotto (riso al salto, arancino, timballo); il riso bollito (riso all’inglese o in bianco, riso in brodo, riso in cagnone, riso al latte); il riso pilaw (riso al forno, tiella di riso).

Risotto di Capodanno: 20 ricette per salutare il 2022

Risotto di Capodanno: 20 ricette

Ricerche frequenti:

il menù pesce firmato chef Moreno Cedroni | La Cucina Italiana

il menù pesce firmato chef Moreno Cedroni
| La Cucina Italiana

Impegno Per esperti
Tempo 1 ora e 50 minuti
più 24 ore di raffreddamento

INGREDIENTI PER 4 PERSONE
650 g cavolfiore
200 g filetto di tonno fresco
200 g cipolla di Tropea
100 g sedano – 100 g carote
100 g farina 00
100 g pangrattato
100 g pane panko
100 g yogurt greco
1 scalogno
1 uovo miso rosso – erba cipollina
foglie di senape – zucchero
olio di arachide – sale
olio extravergine di oliva
basilico – aceto balsamico
aceto bianco – pepe bianco

PROCEDIMENTO

PER LE COTOLETTE DI TONNO
Dividete il filetto di tonno in 4 tranci e marinateli per 15 minuti con un mix di 500 g di sale, 400 g di zucchero e una macinata di pepe bianco. Infine lavateli, asciugateli e passateli nella farina, poi nell’uovo sbattuto e nel pangrattato, quindi ancora nell’uovo sbattuto e nel pane panko. Riponeteli in freezer per 24 ore.

Portate l’olio di arachide a 220‐230 °C e friggetevi i tranci di tonno congelati, girandoli con una pinza, per circa 30 secondi, finché la panatura non comincerà a dorarsi; scolateli su carta da cucina e lasciateli scongelare a temperatura ambiente.

PER LA CREMA DI CAVOLFIORE
Dividete in cimette 350 g di cavolfiore, salatele poco e spalmatele con il miso. Avvolgetele in un foglio di alluminio, sigillate e infornate a 170 °C per 1 ora.

Preparate una vinaigrette con 100 g di olio extravergine, 200 g di acqua, 4 g di erba cipollina sminuzzata, 10 g di aceto balsamico e 6 g di sale.

Frullate le cimette del cavolfiore con 200 g di vinaigrette, in modo da ottenere una crema grezza.

PER LA GIARDINIERA
Tagliate il sedano e le carote a pezzetti di circa 1⁄2 cm e riducete 300 g di cavolfiore in cimette della stessa grandezza. Pulite lo scalogno e tagliatelo a fettine. Lessate in 2 litri di acqua con 30 g di sale e 30 g di aceto bianco le cimette di cavolfiore per 5 minuti; unite le carote e il sedano e proseguite la cottura per 4 minuti; aggiungete poi lo scalogno e cuocete per 1 minuto.

Fondete in padella 100 g di zucchero e 30 g di sale con 60 g di aceto bianco; unite 100 g di olio extravergine e le verdure; aggiungete anche la loro acqua di cottura e fate raffreddare.

PER LA SALSA ALLO YOGURT
Sbollentate 10 g di foglie di basilico in acqua con 20 g di sale per 1 minuto. Scolatele, raffreddatele in acqua ghiacciata e frullatele con lo yogurt greco, ottenendo una salsa.

PER LA CIPOLLA AGRODOLCE
Affettate la cipolla e sbollentatela in acqua poco salata per 2-3 minuti; scaldate in una padella 210 g di aceto bianco e scioglietevi a fiamma molto bassa 180 g di zucchero e 15 g di sale, fate raffreddare, poi unitevi la cipolla (si conserva in frigo per 10 giorni; ottima per insaporire legumi e insalate).

PER COMPLETARE
Tagliate i tranci di tonno a fette di circa 1 cm di spessore e disponeteli nei piatti. Completate con piccole quenelle di crema di cavolfiore, foglie di senape, la giardiniera scolata dalla sua acqua, la cipolla agrodolce e la salsa allo yogurt.

Un cocktail per Natale: ricetta d’autore per brindare insieme

La Cucina Italiana

Volete un cocktail per Natale che racchiuda in sé la magia della festa e il calore della famiglia? Ecco quello che ci ha proposto Agostino Perrone, più noto a tutti come «Ago Perrone», barman comasco, che dal 2008 dirige con maestria ed eleganza il Connaught Bar di Londra, mentre chiacchierava con noi.

Da Como a Londra, come è andata?
Per caso, o forse no… Ho iniziato a lavorare dietro al bancone come succede a molti, per pagarmi gli studi (di fotografia, il mio primo amore che non ho del tutto abbandonato). Poi, un poco alla volta, ho capito che preparare cocktail e far stare bene i clienti erano le mie vere passioni, e così sono partito per Londra, la capitale della miscelazione. Una volta arrivato non sono più tornato indietro. Certamente ho avuto la fortuna di lavorare con grandi colleghi e, quattordici anni fa, di partecipare in prima persona all’apertura del Connaught Bar, il cocktail bar all’interno del Connaught Hotel, una vera sfida. Oggi è più normale scegliere di andare a bere un drink nel bar di un hotel di lusso, per fare una pausa di puro relax. Qualche anno fa non era così. Si è lavorato molto in questa direzione, un po’ in tutti i Paesi, e la situazione è effettivamente cambiata. Provate a pensare a quanti hotel di lusso, anche a Milano, hanno fatto del loro cocktail bar un punto di forza e di apertura verso la città.

LA TAVOLA DELLE FESTE: GUARDA IL VIDEO COMPLETO

Che cosa ti piace di più del mondo del bar?
L’internazionalità, il viaggio. L’atmosfera accogliente e confortevole che si percepisce appena si entra. E poi non è sempre necessario viaggiare davvero, quasi ogni giorno si viaggia e si scoprono culture nuove stando fermi dietro a un bancone. È quello che succede anche al Connaught Bar di Londra. Da quattordici anni, ogni giorno è una sorpresa, clienti da ogni parte del mondo che raccontano le loro storie e condividono cultura e tradizioni. 

Che cocktail ci consigli per Natale?
In linea generale non c’è il cocktail più o meno adatto. Il cocktail giusto per me è quello che raccoglie ed esalta gli aromi e i profumi che ciascuno preferisce. Oggi però vi vorrei presentare una variante del Martini cocktail, il Connaught Martini, il signature cocktail del Connaught Bar. Così celebre ormai che è diventato un rituale, un’esperienza che coinvolge il cliente. Immaginatevi un carrello, il “Martini Trolley”, adibito proprio alla preparazione di questo drink, con il quale si va dal cliente. Sopra c’è tutto quello che serve per realizzare il Martini secondo il gusto dell’ospite che può scegliere il distillato di base (vodka, o gin, o il Connaught Bar Gin, concepito e distillato da me e dal mio collega Giorgio Bargiani), bitter, vermouth e decorazione.

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