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Biscotti light, tante ricette facili e salutari

Biscotti light fatti in casa, preparati a mano con tanto amore, in compagnia, con i bambini, con gli amici o da soli. Per godersi una colazione o una merenda confortevole

In ogni buona dispensa che si rispetti non possono mancare dei biscottini invitanti, da inzuppare nel latte alla mattina, da sgranocchiare come stuzzichino spezzafame, con il tè delle cinque o con una tisana calda prima di andare a dormire. Ma come fare se la dieta chiama e vogliamo garantire una colazione o merenda sana e leggera ai nostri cari? Prepariamo insieme i biscotti light, tutti rigorosamente senza burro, con un basso contenuto di zuccheri e, se possibile, utilizzando farine integrali.

Biscotti light integrali con olio extravergine di oliva

Questi biscotti light sono facilissimi e vi conquisteranno per la loro consistenza rustica e corposa, sono perfetti da inzuppare e non si lasciano andare in poltiglia, provare per credere. Che cosa serve?

Ingredienti

400 g di farina integrale
100 g di farina 00
150 g di zucchero di canna
100 g di olio extravergine di oliva
3 uova
1 bustina di lievito per dolci e un pizzico di sale

Procedimento

Unite tutti gli ingredienti e impastate fino a ottenere un composto omogeneo e compatto. Stendete l’impasto con un matterello raggiungendo uno spessore di mezzo centimetro e date vita ai vostri biscotti usando stampini di varie forme o, molto semplicemente, ricavate dei rettangoli (3 cm di larghezza per 6 cm di lunghezza) con l’ausilio di un coltello. Mettete in forno preriscaldato a 180° per 15-20 minuti. Conservate i biscotti in una scatola di latta, in alternativa potete utilizzare un barattolo in vetro o un contenitore di plastica a chiusura ermetica.

E se volete cambiare gusto e regalare sempre nuove gioie alla vostra famiglia provate anche queste ricette

Una cultura (italiana), tante culture!

Una cultura (italiana), tante culture!

Identità in movimento: la capacità di accogliere il diverso e di assimilare il nuovo è una condizione necessaria. La cultura gastronomica italiana verso il riconoscimento UNESCO

Le identità collettiveanche quelle legate al cibo – non sono inscritte nei geni di un popolo o nella storia arcaica delle sue origini, ma si costruiscono storicamente, nella dinamica quotidiana del colloquio fra uomini, esperienze, culture diverse. È in que- sto modo che le culture evolvono e si arricchiscono.

La cucina italiana, in tutte le sue varianti locali, deve molto alla cultura dei popoli che in età antica abitarono il paese (dai Fenici ai Greci, dai Celti allemolteplici genti italiche poi sottomesse alla potenza romana). Deve molto alle popolazioni germaniche che vi si insediarono nel Medioevo – una curiosità: è gotica la parola zuppa, che tuttora indica una modalità essenziale della cucina  contadina.  Deve molto agli Arabi, che nel giro di alcuni secoli diffusero spinaci e melanzane, nuove varietà di agrumi, la canna da zucchero con le tecniche per estrarlo, e il riso sconosciuto agli antichi, e la nuova abitudine di fabbricare pasta secca di formato lungo. Attestata la prima volta in Sicilia nel XII secolo, l’industria degli spaghetti trova qui la sua matrice storica, che andrà a definire un modello gastronomico tipicamente italiano. Più tardi sarà il continente americano a regalarci il mais, il pomodoro, la patata, il peperone e il peperoncino, la zucca di pasta arancione, gli zucchini (diventati italiani al punto che la nostra parola per indicarli, zucchini, appartiene oggi al lessico culinario del mondo intero).

La disponibilità ad accogliere il nuovo e il diverso appartiene a tutte le culture, ma quella italiana è stata accogliente quanto altre mai. E attenzione: ciò non significa snaturarsi. Al contrario, è la premessa di un continuo potenziale arricchimento. La polenta di mais è solo l’ultima versione, più gustosa e saporita, di una tradizione della polenta che risale al Medioevo (quando i contadini la facevano col miglio e altri grani minuti) e prima ancora all’antichità romana (quando la puls si preparava col farro).
E se i nostri gnocchi oggi sanno di patate, è per conferire maggiore dolcezza a una preparazione millenaria fatta impastando pane e farina. La storia procede per aggiustamenti progressivi, che includono le novità nella tradizione – come accadde alla polenta o agli gnocchi – e rielaborano i nuovi apporti facendone scaturire straordinarie novità. Pensiamo a un piatto icona della nostra cucina: gli spaghetti al pomodoro. L’italianità della pasta, o del pomodoro, o del peperoncino (o della pasta al sugo di pomodoro arricchito di peperoncino) è fuori discussione. Ma è anche fuori discussione che la pasta, il pomodoro, il peperoncino appartengano in origine a culture diverse. E che sia necessario scavare nel tempo e nello spazio per recuperare i frammenti di storie diverse che alla fine si incrociano per dare origine a storie e identità nuove. Sicché la ricerca delle proprie radici finisce spesso per scoprire l’altro che è in noi. Un altro che, attraverso complicati processi di osmosi e adattamento, in vari modi ha contribuito a farci diventare quello che siamo. In attesa di nuovi incontri, di altre trasformazioni.

tante idee per trasformare la semplice minestrina

Ricetta Minestra di farro con legumi

Quattro semplici regole per preparare la minestrina perfetta e le nostre alternative alla ricetta classica per trasformarla in un piatto creativo e audace

La minestrina si dà ai bambini. Si prepara quando si ha l’influenza. Quando non si ha nulla in casa. Quali di queste affermazioni è falsa? Nessuna delle tre, a patto che quando si parla di questo piatto, non si escluda l’idea che possa essere anche qualcosa di più.
Magari una pietanza leggera e ricercata. Una variante alla solita minestra o un piccolo sfizio da concedersi quando si ha voglia di qualcosa di buono. Eh sì, perché se mettiamo da parte per un attimo la formula brodo di dado last minute + stelline dimenticate in fondo al cassetto, possiamo farle delle belle. E anche delle buone!

Ecco allora 15 idee per rompere con la solita minestrina

Piccante
Per preparare questo piatto, dobbiamo partire dalla preparazione di un buon brodo. Mettiamo in pentola carote, sedano e cipolla, un peperoncino fresco e un pizzico di sale e pepe. Quando la base sarà pronta, portiamo a bollore e mettiamo in cottura la pastina tipo corallini. Completeremo con qualche foglia di prezzemolo oppure, per un profumo diverso, coriandolo.

Emiliana
Preparate un buon brodo di carne e mangiatelo, invece che con la classica pastina, con dei passatelli. Completate con una spolverata di parmigiano.

Tartufata
Lessate delle taglierine tartufate nel brodo di carne e completate il piatto con qualche lamella di tartufo.

Alla Bismark
Cosa c’è di meglio di una stracciatella d’uovo per arricchire un piatto semplice come la minestrina? Preparatela in versione classica con un buon brodo di verdure e della pastina tipo conchigliette. Quando sarà pronta e ancora molto calda, versate nel piatto un tuorlo d’uovo che sbatterete con la forchetta finché non diventerà solido. Completate con del formaggio grattugiato.

Verde
Preparate un brodo con carote, patate a cubetti, piselli, spinaci, coste e zucchine tagliati a pezzi molto piccoli. Aggiungete una pastina tipo farfalline e completate con una grattugiata di pecorino.

Dorata
Preparate il brodo con del pollo, due carote e una patata a cubetti. Quando sarà quasi pronto, aggiungete mezzo cucchiaino di curcuma e aggiungete una pastina tipo gramigna.

Ispirazione ramen
Dopo aver preparato il classico brodo di carne, arrostite in padella una fetta di pancetta per ogni piatto finché non risulterà croccante e lessate mezzo uovo sodo a porzione. Intanto cucinate dei noodle e, quando saranno cotti, aggiungete l’uovo e la pancetta in ogni piatto. Completate con una macinata di pepe e cipollotto a rondelle.

Minestrina ricette
Con il pane

Per fare questa variante, preparate un brodo di carne molto saporito e versatene un mestolo in ogni piatto. Qui avrete messo in precedenza una grossa fetta di pane tostato. Spolverate con abbondante formaggio grattugiato finché non risulterà simile a una zuppa.

Profumata
Prepariamo un brodo con dei gamberi con il guscio, del pepe rosa e mezzo porro tagliato a fettine sottili. Quando sarà pronto filtriamolo, cuociamoci le stelline e completiamo con i gamberi sgusciati.

Integrale
Prepariamo un brodo di gallina, pepiamolo abbondantemente e, quando sarà pronto, versiamolo su dei crostoni di pane integrale su cui avremo posato una fetta di formaggio di malga.

Rossa
Prepariamo la nostra minestrina preferita e, quando sarà pronta e impiattata, arricchiamola con un cucchiaio di sugo di pomodoro e abbondante grana grattugiato.

Sarda
Prepariamo un brodo con della carne di pecora e, quando sarà pronto, versiamolo nei piatti dove avremo disposto del pane carasau a strati condito con olio, sale e rosmarino. Completiamo con formaggio pecorino grattugiato.

Speziata
Preparate un brodo di pollo e sminuzzatevi pezzetti di carne che avrete lessato, senza esagerare con le dosi. Mentre riscaldate, aggiungete mezzo cucchiaino di curry e lessatevi del riso. Completerete con dell’erba cipollina tagliata finemente.

Zenzero
Questa ricetta prevede la semplice aggiunta di un pezzo di zenzero alle verdure in cottura. Una volta terminato, togliete lo zenzero e frullate carota, cipolla e patate. A parte lesserete dei ditalini in un pentolino di brodo e poi unite il tutto.

Di mare
Preparate un brodo di pesce, aggiungendo verso la fine buccia di limone e una foglia di alloro. Filtrate il brodo e lessatevi una pastina tipo anellini. Completate i piatti con qualche foglia di prezzemolo tritato.

Nella gallery d’apertura, i consigli per preparare la ricetta classica a regola d’arte

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