Tag: siti per ricette di cucina

Pasta, la scienza spiega perché siamo programmati per amarla

Pasta, la scienza spiega perché siamo programmati per amarla

Lo ha spiegato Erminio Monteleone dell’Università di Firenze: il gusto della pasta tende al dolce, un un gusto verso cui abbiamo una predisposizione innata

Non il formaggio, non il pesce e neppure i dolci. Ma la pasta sì: mette d’accordo tutti. È difficile trovare chi non apprezzi un piatto di fumanti spaghetti al pomodoro. La ragione c’è, ed è scientifica: la pasta innesca delle reazioni di piacere inconsce fin dalla prima forchettata. Lo ha spiegato Erminio Monteleone, professore dell’Università di Firenze e presidente della Società italiana di Scienze sensoriali, in un digital talk di cui Barilla Group è stato l’host.

Questioni (scientifiche) di gusto e consistenza

Per prima cosa, il gusto tende al dolce, un flavour, un gusto verso cui abbiamo una predisposizione innata (diversamente dall’amaro o dall’acido). Mentre mastichiamo, la pasta passa da elastica a corposa e cremosa: tendiamo a preferire questa consistenza, ad esempio, alla secchezza.

«Per la nostra mente, il gradimento è la condizione necessaria per motivare il consumo di un determinato alimento», ha spiegato Monteleone. «E il gradimento è condizionato dalla reazione alle caratteristiche del gusto del cibo. Siamo naturalmente predisposti verso il dolce e il cremoso, che segnalano energia, o il salato e l’umami, che segnalano la presenza di elementi essenziali come il sodio o le proteine, mentre tendiamo inconsciamente a evitare cibi amari e acidi, perché considerati segnali di allarme. Se qualcosa ci piace ci esponiamo volentieri alla ripetizione dell’esperienza, che diventa un elemento importante di formazione delle preferenze».

Non solo: la pasta, combinata con i suoi condimenti, aiuta anche ad accettare i sapori più “difficili” e a provarne di nuovi. Ad esempio, può diventare un passe-partout per incoraggiare i bambini ad assaggiare anche le verdure dai sapori più amari a causa dei fenoli, verso i quali la nostra saliva fa da barriera.

E perché ricette classiche come gli spaghetti al pomodoro, la carbonara o le linguine al pesto conquistano praticamente tutti? Nel primo caso, «al tono dolce della pasta si unisce il tipico umami della salsa al pomodoro e della spolverata di parmigiano», spiega Monteleone. La carbonara, invece, «unisce all’umami del cacio stagionato la cremosità della salsa e la sapidità del guanciale». Nelle linguine al pesto, la pasta “ammorbidisce” e bilancia il tono amarognolo del condimento.

 

» Castagne al forno – Ricetta Castagne al forno di Misya

Misya.info

Innanzitutto lavate le castagne, incidetele praticando con un coltellino dalla lama affilata una croce sulla parte più panciuta del frutto (intaccando in parte anche la polpa) e lasciatele in ammollo in acqua, in cui avrete precedentemente sciolto il sale, per circa 1 ora.
(Ci dovrà essere abbastanza acqua da coprire del tutto le castagne.)

Scolate le castagne, disponetele sulla teglia rivestita di carta forno, con il taglio verso l’alto, e cuocete per circa 30-35 minuti in forno ventilato preriscaldato a 180°C.

Infilate subito le vostre castagne in un sacchetto di tela bagnato, chiudetelo bene e lasciatele riposare per almeno 10 minuti (in questo modo risulteranno più facili da pelare).

Le castagne al forno sono pronte.

Ricerche frequenti:

» Crostata arrotolata – Ricetta Crostata arrotolata di Misya

Misya.info

Innanzitutto preparate la pasta frolla: mettete tutti gli ingredienti in una ciotola (con il burro, freddo di frigo, tagliato a tocchetti) e mescolate con la punta delle dita, quindi trasferite sul piano di lavoro e lavorate velocemente fino ad ottenere un panetto omogeneo.
Avvolgete la frolla con pellicola per alimenti e lasciate riposare in frigo per almeno 30 minuti.

Riprendete il panetto e stendetelo col matterello sul piano di lavoro leggermente infarinato fino a creare una sfoglia rettangolare alta circa 5 mm.
Con un coltello a lama liscia, tagliate la sfoglia in strisce tutte uguali, di circa 5 cm di larghezza, quindi cospargete le strisce di marmellata.

Ora viene la parte delicata: arrotolate la prima striscia su se stessa, con la marmellata all’interno, fino ad ottenere una sorta di rotella; disponetela al centro dello stampo imburrato e infarinato, quindi iniziate ad avvolgere le altre strisce di frolla intorno alla rotella centrale, in modo da ingrandirla.

Continuate così fino a finire tutte le strisce, quindi cuocete per 45 minuti circa a 170°C, in forno ventilato già caldo.

La crostata arrotolata è pronta: lasciatela almeno intiepidire prima di servirla.

Proudly powered by WordPress