Tag: risotti veloci

Riso con tonno e zucchine

Riso con tonno e zucchine

Innanzitutto cuocete il riso: mettete sul fuoco una pentola ampia con acqua fredda, salate e portate a ebollizione, quindi calate il riso e cuocete anticipando leggermente i tempi riportati sulla confezione (di solito 15-16 minuti, voi considerate 1-2 minuti in meno), quindi scolate e lasciate intiepidire.

Nel frattempo preparate le zucchine: lavatele, asciugatele e grattugiatele con una grattugia a fori larghi.

Poi fatele saltare in padella con poco sale e olio giusto per un paio di minuti, in modo che si insaporiscano ma non perdano consistenza.

Unite gli ingredienti: mettete in una ciotola riso, zucchine e tonno ben sgocciolato e condite con olio, succo di limone e prezzemolo.

Impiattate: per fare una cosa più carina io ho usato un coppapasta, posizionandolo al centro del piatto e poi inserendoci dentro il riso, compattando per riempire i vuoti in modo che non si sfaldasse una volta tolta la formina.

Ecco fatto, il riso con tonno e zucchine è pronto, decorate a piacere con zest di limone e prezzemolo e servite.

Alto Adige, la nuova generazione di vignaioli guarda al futuro

Alto Adige, la nuova generazione di vignaioli guarda al futuro

In Alto Adige c’è una nuova generazione di vignaioli che sta facendo rumore con l’intenzione di farsi sentire ben oltre le alte vette che li circondano. Con 5.600 ettari vitati, a un’altezza che va dai 200 ai 1.000 metri, la produzione vinicola dell’Alto Adige (40 milioni di bottiglie annue) poggia saldamente su più di 5.000 aziende agricole: tutte piccole strutture, guidate da grandi personalità che, gradualmente, stanno lasciando il timone a giovani tra i 25 e i 35 anni. Tra tenute private e cantine sociali, le aziende familiari altoatesine sono animate da tradizione e passione. E formazione. Ines, Simon, Andreas e gli altri hanno studiato enologia, qualcuno è voltato anche all’estero per saperne di più di marketing e comunicazione, qualcun altro ha fatto esperienza in altre cantine. Ma tutti alla fine sono tornati “a casa”, con questo obiettivo: elevare i vini dell’Alto Adige a vini di qualità, sempre maggiore, soprattutto a livello internazionale. 

Il giovane enologo Jakob Gasser ha appena ricevuto il timone da Hans Terzer di San Michele Appiano

Un percorso necessario per garantire il futuro vitivinicolo di questa regione a statuto speciale, che oggi vede impegnati decine di giovani produttori in un progetto di ampio respiro, sostenuto dal Consorzio Vini Alto Adige, punto di riferimento per la promozione e distribuzione di tutto il comparto. Una piattaforma che, a oggi, rappresenta 181 associati, di cui 12 cantine sociali (con una quota sulla produzione totale pari al 70%), 32 tenute private (25%) e 116 vignaioli indipendenti (5%) che possono contare su 20 tipologie diverse di vitigni. 

The World’s 50 Best 2022: la cucina italiana vince a Londra

La Cucina Italiana

Si sale poi lungo la classifica. Meravigliosa Leonor Espinosa con il Best Female Chef Award, anche se vorrei vedere il giorno in cui non avremo più bisogno di premi di gender. Siamo nei primi 20. E già felicità. Ecco Enrico Crippa di Piazza Duomo di Alba l 19esimo. Ha perso una posizione ma è una vera minuzia, una manciata di voti. Arriva The Alchemist, sempre danese, Septime di Parigi, i nomi si succedono e ci guardiamo attoniti. Bella sensazione. Ed ecco Niko Romito al 15esimo con il ristorante Reale di Castel di Sangro. Era 29esimo. Oh Yes! 

E poi Mauro Uliassi dell’omonimo ristorante nelle Marche al 12esimo che entra nella classifica senza passare dal via, dritto dritto. Mi dirà dopo: «Abbiamo fatto un salto incredibile, 40 posizioni, pensavamo si fossero sbagliati! Una cosa straordinaria avere sei italiani nei primi 30. Gli altri paesi non hanno così tanti cuochi in classifica. Siamo contenti, sorpresi, felici. Stupefatti. Mia madre diceva piuttosto che nient megl il piuttost, diciamo che eravamo felici nei primi 50, poi sono diventati 40, sotto i 30 eravamo parecchio agitati, sotto i 20 stavamo a testa bassa, straordinario. Questa cosa è grandiosa per il nostro paese». 

Ma non è finita. Scendiamo al decimo posto ed ecco Le Calandre dei fratelli Alajmo che hanno bruciato ben 16 posizioni visto che erano al 26esimo posto nel 2021. «Figurati che pensavo di scendere anziché salire. Sono contento perché è bello essere qui, è bello andare avanti insieme» commenta Massimiliano, il più giovane cuoco della storia ad ottenere tre stelle Michelin. 

E se Riccardo Camanini di Lido 84 a Gardone Riviera l’anno scorso ci aveva emozionato per essere entrato subito al 15esimo posto, oggi ci emoziona perché va direttamente all’ottavo

Posso dirvi? Bravi tutti quelli dopo, e standing ovation a Geranium che si aggiudica il gradino più alto del podio. Ma ieri sera all’Old Billingsgate di Londra, abbiamo vinto noi, ha vinto la squadra italiana e come dice Alajmo «È bello andare avanti insieme». 

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