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Miele nel caffè: quale usare e perché

Non c’è niente di meglio che svegliarsi inebriati dal profumo di un ottimo caffè. Se non potete rinunciare alla dolcezza, provate con il miele

I puristi lo preferiscono amaro, per godere al meglio di tutti gli aromi racchiusi nella tazzina. C’è poi chi non può assolutamente resistere alla cremina preparata con l’indispensabile aiuto della moka. E infine chi decide di mettere una punta di miele nel caffè.

Sì, le alternative allo zucchero bianco per dolcificare il caffè sono numerose: si va dallo zucchero integrale di canna fino alla stevia, ma uno dei trend in crescita riguarda proprio il miele, considerato più naturale e facilmente digeribile. Effettivamente, le sue proprietà sono davvero preziose per l’organismo.

I benefici del miele

Il miele è composto quasi completamente da zuccheri (82% circa): la concentrazione più alta è quella del fruttosio, oltre a saccarosio, glucosio, maltosio e galattosio.
Contiene molte vitamine del gruppo B (B2, B3, B5, B5), vitamina C e minerali, in particolare potassio e magnesio.

È utile per calmare tosse e mal di gola, grazie alle sue capacità antinfiammatorie, ma anche capace di eliminare germi e batteri, in quanto gode di notevoli proprietà antimicrobiche.
Il suo apporto calorico, di circa 300 Kcal ogni 100 grammi, lo rende ideale per gli sportivi, ma consigliato in dosi limitate nel caso di diete ipocaloriche.

Miele nel caffè: quale?

Dolcificare latte e tisane con il miele non è di certo una novità, ma l’idea di aggiungerlo al caffè fa storcere il naso a molti per via della forte aromaticità. Eppure è sempre più comune il suo utilizzo al posto dello zucchero, che si tratti di un espresso, di un americano e persino di un caffellatte.

Scegliere il miele giusto, però, è fondamentale per evitare di alterare la ricchezza aromatica di un buon caffè. Aggiungete mezzo cucchiaino di miele di acacia per andare sul sicuro: si tratta di una delle varietà più diffuse nel nostro Paese, dal colore chiaro, la consistenza liquida e un sapore delicato che non interferirà con la vostra bevanda.
Se volete osare, il miele di castagno darà un tocco inaspettato con le sue note intense che si abbinano molto piacevolmente al caffè.

Come sempre, saranno i gusti e le preferenze personali a vincere. Sperimentate con le tipologie di miele che più preferite, ve le raccontiamo nell’articolo qui sotto.

Peperoni cruschi: come farli e le ricette tradizionali

Peperoni cruschi: come farli e le ricette tradizionali

Buonissimi, dolci e croccanti. Un viaggio in Basilicata alla scoperta dei peperoni cruschi!

Prodotto agroalimentare tradizionale della Basilicata, i peperoni cruschi più che una varietà sono un vero e proprio modo di cucinare un particolare tipo di peperone dolce. Vediamo insieme di quale peperone si tratta e cosa lo rende così speciale.

Il peperone di Senise IGP

Per fare i peperoni cruschi si utilizza una particolare tipologia di peperone chiamata peperone di Senise IGP. Di colore rosso intenso e dal sapore dolce, ha una polpa sottile, il picciolo ben saldo al frutto e un basso contenuto di acqua, caratteristiche queste che lo rendono particolarmente adatto all’essiccazione.
Il peperone di Senise I.G.P. viene raccolto i primi di agosto e viene disposto per qualche giorno su teli di stoffa in un luogo buio e asciutto. Successivamente, i peperoni vengono legati con uno spago a formare delle collane note come serte (o nserte), dalle dimensioni che possono raggiungere anche 2 metri di lunghezza. Come da tradizione, le serte vengono appese ai balconi e all’interno di serre o locali areati per la corretta essiccazione dei peperoni.

Come utilizzare i peperoni di Senise IGP essiccati

Dopo l’essiccazione il peperone di Senise IGP può essere utilizzato in due modi: può essere ridotto in polvere come fosse una spezia con la quale arricchire di gusto, profumo e colore impasti di focacce, pizze, paste e salumi (è infatti utilizzata anche come colorante e conservante naturale nella salsiccia lucanica) o in alternativa può essere fritto in modo da diventare crusco ovvero croccante.

Per fare i peperoni cruschi dovete prendere i peperoni di Senise IGP essiccati e li dovete pulire con un panno asciutto. Privateli quindi dei semini interni ed eliminate il picciolo. Soffriggete i peperoni in poco olio extra vergine di oliva a bassa temperatura fino a quando non saranno rigonfi e leggermente scuriti (sono necessari pochi secondi).
Scolateli su carta assorbente per fritti e gustateli come fossero uno snack.

Ricette tradizionali con i peperoni cruschi

Perfetti come finitura per dare un tocco croccante a piatti dalla consistenza morbida, i peperoni cruschi sono anche i protagonisti di ricette della tradizione lucana.
Qui ne trovate due: un secondo e un contorno.

Baccalà con peperoni cruschi

Ingredienti per 4 persone

1 kg di filetto di baccalà già ammollato e dissalato
100 g di olive nere
8 peperoni cruschi
1 cipolla bianca
olio extravergine d’oliva
sale

Procedimento

Diliscate accuratamente il filetto di baccalà, tagliatelo a tocchetti, quindi tamponatelo con carta assorbente.
Mondate e affettate sottilmente la cipolla, poi fatela soffriggere in una casseruola con 3-4 cucchiai di olio extra vergine di oliva. Aggiungete i pezzi di baccalà e rosolateli 2 minuti per lato. Aggiungete le olive, abbassate la fiamma al minimo e fate cuocere per 10 minuti. Aggiustate di sale se necessario. Quando il baccalà sarà cotto servite completando con il peperone crusco spezzettato grossolanamente.

Patate e peperoni cruschi

Ingredienti per 4 persone

800 g di patate
100 g di peperoni di Senise IGP essiccati
olio extra vergine di oliva
sale

Procedimento

Fate bollire le patate in acqua salata per 10 minuti. Scolatele, sbucciatele, tagliatele a fettine spesse 5 mm e tenetele da parte.
Nel frattempo pulite i peperoni, eliminate i semi e il picciolo. Mettete in una padella due cucchiai di olio extra vergine di oliva e friggetevi i peperoni per pochi secondi o fino a che non assumeranno un colore rosso acceso. Scolateli su carta assorbente per fritti e tenete da parte. Nella stessa padella in cui avete cotto i peperoni cruschi versate anche la patate e fate cuocere fino a che non saranno ben dorate. Aggiustate di sale e aggiungete i peperoni cruschi ridotti a pezzi grossolani.
Saltate il tutto per un paio di minuti e servite subito.

Sfogliate la gallery per le immagini e altri suggerimenti!

» Melanzane ripiene di patate

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Innanzitutto lavate le melanzane, mondatele, tagliatele a metà per il lungo, incidete la polpa con la lama di un coltello creando un reticolo di tagli e cuocete per circa 20 minuti a 200°C, in forno ventilato già caldo: le melanzane dovranno risultare morbide.

Nel frattempo pelate le patate, lavatele, tagliatele a cubetti e cuocetele per 5-7 minuti (o finché non risulteranno morbidi) in microonde, in un contenitore idoneo, alla massima potenza.

Schiacciate le patate con i rebbi di una forchetta e mischiatele con prezzemolo tritato, grana, sale e noce moscata; infine incorporate anche la polpa delle melanzane e la mozzarella a cubetti.

(Per ricavare la polpa delle melanzane, aiutatevi con un cucchiaio, cercando di non rompere il guscio rappresentato dalla buccia.)
Riempite i gusci di melanzane con il composto di patate, irrorate con poco olio e cuocete per circa 20 minuti o fino a doratura, sempre a 200°C ventilato.

Le melanzane ripiene di patate sono pronte: servitele calde o anche tiepide.

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