Tag: ricette al forno

La Pizzeria di Peppino Impastato a Cinisi

La Pizzeria di Peppino Impastato a Cinisi

Fra specialità della cucina siciliana e attività culturali, la pizzeria Impastato a Cinsi, in provincia di Palermo, non è solo una pizzeria, ma un simbolo della lotta alla mafia

A Peppino piaceva la sfincionella. Quella con pomodoro, cipolla e caciocavallo. «È quella che più rappresenta i gusti tradizionali siciliani, una pizza di grande carattere». Così ci racconta il fratello Giovanni Impastato, che ancora oggi gestisce la pizzeria di famiglia insieme alla moglie Felicia e alla figlia Maria Luisa. Ma sarebbe riduttivo chiamarla “solo” una pizzeria; negli anni, infatti, questo è diventato un luogo simbolo per l’antimafia, dove avvengono numerosi incontri in memoria di Peppino Impastato.

La nascita della pizzeria

Nel 1975 Luigi Impastato, padre di Giovanni e Peppino, decide di aprire un alimentari in un punto di passaggio importante, sulla Statale 113 a pochi chilometri da Cinisi e dall’Aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi. Eppure, nonostante si tratti di uno svincolo importante, con un passaggio continuo di persone, non c’era ancora nessun servizio o attività commerciale. Anche per questo il successo è immediato: diventa subito un luogo di ritrovo, si trasforma presto in edicola, tabacchi e poi in panineria, fino a diventare una pizzeria.
«È stata la prima pizzeria della zona e continua a essere il posto dove la gente viene per mangiare una buona pizza, in un ambiente familiare. Ma soprattutto è frequentata da persone sensibili alla nostra storia e al nostro impegno antimafia».

Giovanni Impastato. Foto di Carlo Manzo

Il papà, Luigi muore però nel 1977, dopo solo due anni dall’apertura, lasciando così la pizzeria in eredità ai figli. Dopo quel 9 maggio del 1978, è Giovanni ad occuparsene insieme alla moglie in cassa e alla figlia in sala. E nel tempo hanno cercato di renderlo un tempio dell’antimafia, sempre in collaborazione con Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, da visitare assolutamente.
«Per il resto non è cambiato molto, se non l’aggiunta di qualche piatto e di qualche pizza».

Che cosa si mangia

Inizialmente c’erano solo cinque pizze: Napoli, la preferita di Luigi, poi Margherita, Marinara, Quattro Stagioni e Romana con funghi, più il calzone. Negli anni sono aumentate sempre di più, per venire incontro alle esigenze delle persone che richiedevano delle novità, come ad esempio la Catamarano, una delle pizze che ha più successo oggi con bufala, funghi, pomodorini, crudo, scaglie di grana e rucola.

Foto di Carlo Manzo

I pizzaioli come Gaetano, che è qui da dieci anni, insieme a Felice e Daniele, sono rimasti sempre fedeli ad alcune costanti, come ad esempio la tipologia di pizza tipica siciliana, sottile e croccante, ben diversa da quella napoletana. In secondo luogo alla scelta di farine locali dell’entroterra siciliano e di altri prodotti tipici come il Caciocavallo di Cinisi dalle latterie della zona, famosa proprio per la vacca Cinisara. E infine alla tecnica di lievitazione naturale all’antica, con lievito madre, quello che qui viene chiamato in dialetto “lieviticchio”.
Ma non solo pizza: oggi alla Pizzeria Impastato si possono gustare anche vari antipasti tipici siciliani, come lo sfincione, le panelle, la caponata o altre specialità del giorno.

Non una pizzeria qualunque

Ma oltre al fatto di essere l’unica pizzeria della zona e di essere buona, questo posto è ovviamente molto di più. «La nostra pizzeria viene frequentata sia da clienti storici che vengono qui per mangiare, sia da persone sensibili alla nostra storia e al nostro impegno antimafia». Ogni anno vari i personaggi: da Marco Tullio Giordana, regista del film I Cento Passi, e l’attore Luigi Lo Cascio, a Salvatore, fratello di Borsellino; ma anche politici come Walter Veltroni, assessori, giornalisti. O anche semplicemente giovani e bambini che imparano la storia di Peppino a scuola e vengono qui per portare temi o disegni, come nel caso del piccolo Giulio, che abbiamo incontrato quando eravamo lì.

Foto di Carlo Manzo

Una delle attività principali che si svolge qui è la presentazione di libri, in primis dei numerosi scritti dal fratello, come l’ultimo appena uscito durante il lockdown: “Mio fratello, tutta una vita con Peppino”, in cui per la prima volta Giovanni racconta tutta la parte più intima e privata di una famiglia così legata al pubblico, con un tono familiare, come se fossimo anche noi un po’ in casa con loro. Ma poi anche tantissime altre iniziative come proiezioni, incontri, dibattiti, sempre con un pubblico legato alla storia di Peppino. Sempre lì, tutti seduti intorno a quell’ulivo centenario che si trova proprio al centro della pizzeria, fermo testimone dei tempi passati, forse simbolo di quelli futuri.

Foto di Carlo Manzo

L’estate in vasetto: la dispensa invernale

L'estate in vasetto: la dispensa invernale

Pomodori, peperoni, e tante altre verdure che ci fanno sentire in estate anche quando è finita: ecco come!

Ogni anno, la fine dell’estate e il ritorno alla routine porta con sé un pizzico di nostalgia per le assolate giornate e i sapori intensi della stagione estiva. Quella stessa magia, fatta di colori vivaci e di aromi inconfondibili, che possiamo ritrovare in un vasetto da aprire all’occorrenza. Ecco qualche dritta per preparare una ricca dispensa invernale con sott’olio, sott’aceto e non solo!

Pomodori

Protagonista del “pacco da giù” di studenti e lavoratori di tutta Italia in ogni formato e tipologia. Le infinite varietà di conserve di pomodoro costituiscono un must di mamme, nonne, zie del sud che ne fanno il loro passatempo estivo. Impossibile provare a decretare ricette definitive perché le varianti sono centinaia, ma la big star è sempre il pomodoro in tutte le sue sfaccettature.

Quella più semplice è senz’altro la passata (solitamente di San Marzano, Regina o Pera d’Abruzzo) indicata per la preparazione di salse o creme, in cui il pomodoro deve fare da “elemento di base” a cui aggiungere unicamente del sale, ma che è possibile insaporire con basilico o origano.

Ad essa si affiancano pelati e pezzettoni perfetti per farcire la pizza o essere usati nelle preparazioni che prevedono un condimento denso e corposo.

Ma ci sono anche varianti più tipiche che prevedono l’aggiunta di altri ortaggi, ad esempio in Abruzzo i peperoni, base essenziale per un piatto tipico invernale peperoni, pomodoro e uova “in Purgatorio”.

Datterino, corbarino, pomodorini di Pachino e pomodoro giallo si prestano, invece, ad essere conservati intrecciando i rametti dei grappoli. E’ essenziali farli essiccare in un luogo asciutto e fresco, senza coprirli, per poterli gustare fino a Natale, ad esempio sulla bruschetta o per insaporire le zuppe.

Le stesse tipologie di pomodoro, così come i fiaschetto, i pizzutelli e i pomodori nichel free, oggi sempre più ricercati per via del diffondersi delle allergie alimentari, si possono tagliare a metà e passare in forno, per poi ricavarne la polpa da conservare in vasetto con la sola aggiunta di un po’ di sale: sono perfetti per condire la pasta o preparare una bruschetta.

Il datterino per il suo sapore intenso è perfetto confit: tagliato a metà e passato in forno per una cottura lenta e a bassa temperatura, condito con sale, pepe e zucchero. Si ripone, quindi, in barattoli di vetro dove è possibile aggiungere un trito di aglio e timo o basilico. 

Verdure

Peperoni, melanzane e zucchine sono immancabili sulle nostre tavole estive e si prestano molto bene alla conservazione in barattolo.

In particolare le melanzane, tagliate a fette non troppo spesse, possono essere arrostite e poste in barattoli di vetro, condite con sale e aglio o arricchite con un pezzettini di tonno e capperi non salati, e conservate sott’olio. 

Le zucchine tagliate a rondelle finissime si lasciano sbollentare in acqua e aceto per pochi secondi, quindi lasciate asciugare e riposte in barattoli di vetro, con l’aggiunta di sale, un trito di aglio e prezzemolo o menta e olio. Sono perfette per un aperitivo o un contorno.

Erbe aromatiche e peperoncino

Le erbe aromatiche e spezie, il cui profumo inonda le nostre campagne, i giardini e i balconi da tarda primavera a fine estate, sono essenziali nella cucina italiana.

Ci sono vari modi per cercare di preservarne la fragranza. Il basilico, ad esempio, si conserva per mesi e in modo ottimale in vasetti di vetro da tenere in frigorifero: dopo aver lavato e asciugato per bene le foglie basta riporle, evitando di schiacciarle, in barattoli di vetro con abbondante olio extra vergine di oliva.

Timo, rosmarino, maggiorana origano, salvia e alloro si possono essiccare, in un luogo fresco, avendo cura di tagliare piccoli rametti o foglie, e riposte in barattoli rigorosamente di vetro, per non modificarne il sapore, da tenere nella dispensa.

Infiniti i modi di per conservare peperoni e peperoncini. 

E’ possibile preparare una collana da lasciar asciugare bene al sole per qualche giorno o essiccarli nel forno a bassa temperatura, dopo averli posizionati su una teglia ben distanziati, per poi conservarli in barattoli ermetici.

Un modo molto pratico è surgelarli, in sacchettini o contenitori, dopo aver lasciato fuoriuscire tutta l’aria, per utilizzarli anche senza la necessità di scongelarli.

Infine, due metodi classici: tagliati a pezzettini e fritti in abbondante olio extra vergine di oliva o conservati sempre in olio EVO, dopo averli salati ed eliminato ogni traccia di acqua per evitare la formazione di muffe.

In entrambi i casi così serbati, i peperoncini durano più di un anno, basta riporre in frigo il vasetto una volta aperto.

Tante idee per fare il pieno di ortaggi e spezie dell’estate e racchiudere la loro bontà in un vasetto, ma anche un’ottima idea regalo, per amici e parenti. Vi adoreranno!

Foto a cura dell’Autore

» Pollo al mais – Ricetta Pollo al mais di Misya

Misya.info

Tagliate il pollo a straccetti e infarinatelo con la semola (va bene anche la farina normale, se non avete la semola, dovrete solo stare attenti a mescolare più spesso, perché tenderà ad attaccarsi un po’ di più).

Fate dorare lo scalogno tritato con un po’ di olio in un’ampia padella antiaderente, unite il pollo e fatelo rosolare in maniera uniforme, quindi sfumate con il vino.
Aggiungete anche il mais (dopo averlo ben sgocciolato), aggiustate di sale e pepe e portate a cottura (ci vorranno circa 10-15 minuti, dipende anche dalle dimensioni degli straccetti) mescolando spesso.

Il pollo al mais è pronto, servitelo subito.

Proudly powered by WordPress