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il menù di Natale | La Cucina Italiana

il menù di Natale
| La Cucina Italiana

Ingredienti per 4 persone
2 petti di faraona (180 gr ca)
olio extravergine di oliva q.b.
burro chiarificato q.b.
salvia q.b.
rosmarino q.b.
timo q.b.

Per il ripieno
30 g albicocche disidratate
30 g fichi secchi
20 g nocciole tostate
20 g guanciale di maiale
40 g pane bianco
20 g latte

Per il contorno
500 g cavoletti di Bruxelles
2 spicchi di arancia
olio extravergine di oliva q.b.
5 g nocciole tostate

Per la salsa
50 g zucchero di canna
40 g aceto di mele
30 g lamponi
30 g mirtilli
30 g ribes

Procedimento
Preparare il ripieno, facendo ammollare il pane bianco nel latte; frullare albicocche, fichi, nocciole e guanciale di maiale.
Strizzare il pane bianco e unire.
Mettere in una sac à poche.
Lavorare il petto di faraona togliendo la pelle e mettendola da una parte, battere leggermente il petto tra 2 fogli di pellicola, salare e pepare.
Ungere un foglio di carta vegetale, stendere la pelle e appoggiare il petto, con l’aiuto di una sacca da pasticciere e formare un cilindro al centro del petto con il ripieno.
Richiudere il petto su sé stesso e arrotolare con la carta vegetale, legare le due estremità con lo spago da cucina.
Appoggiare in una teglia con olio extravergine di oliva e aromi.
Infornare a 160° per 30 minuti.
Far raffreddare, slegare e togliere la carta.
Passare in pentola antiaderente con burro chiarificato rosolando fino a doratura uniforme.
Tagliare a fette e servire.

Per il contorno
Lavare i cavoletti e privarli delle foglie meno belle, con un coltello dividerli a metà e disporli su una placca, condirli con olio extravergine di oliva, sale e pepe.
Infornarli a 190° per 12 minuti fino a ottenere una leggera bruciatura.
Aggiungere le nocciole leggermente tritate.
Appoggiare una fetta di arancia pelata a vivo.

Salsa ai frutti rossi
Per iniziare fare un leggero caramello con acqua e zucchero, aggiungere i frutti rossi e l’aceto, lasciar sobbollire fino a ottenere una salsa densa.
Filtrare con un colino fine e lucidare con una noce di burro.

Torcinelli abruzzesi, la ricetta dei dolci fritti di Natale

La Cucina Italiana

La pasticceria abruzzese è il vaso di Pandora che non ti aspetti. Le ricette della tradizione sono infatti ricchissime, tante e diverse per ogni festività. Per Natale, i torcinelli abruzzesi (in dialetto turcinell’) la fanno da padrona: sono dolci fritti e ricoperti di zucchero dal sapore semplice ma irresistibile. Come per tutti i piatti della tradizione, potremmo spendere molte parole per dibattere su quale sia la ricetta originale. Tagliamo dunque subito la testa al toro: ogni famiglia ha la propria ricetta, trattandosi di una preparazione domestica che ha subito infiniti rimaneggiamenti.

Gli ingredienti dei torcinelli abruzzesi

Scorrendo gli ingredienti e la preparazione si notano molte similitudini con le ciambelle fritte che si cucinano in molte regioni d’Italia, specialmente a Carnevale. Anche in questo impasto infatti si trovano le patate e poi lo zucchero a copertura. La sostanziale differenza risiede invece nel nome, che identifica in modo univoco la pietanza. I torcinelli sono infatti dei lunghi sigari di pasta della dimensione ideale di 15-20 centimetri che vanno attorcigliati con le mani e poi fritti. E questo passaggio, ve lo assicuriamo, non è per niente semplice. Non è raro trovare torcinelli affusolati, ma non attorcigliati. Insomma, le forme possono essere piuttosto singolari e dipendono fortemente dalla manualità.

L’impasto è molto soffice, va lavorato con le mani oliate affinché non si attacchi e molto rapidamente va versato nell’olio bollente, dove viene cotto per pochi minuti, rigirato e poi scolato. L’intero processo si fa a mano e infatti è impossibile che un torcinello sia uguale all’altro. In compenso però la preparazione dell’impasto è semplice e piuttosto indolore.

Buoni tutto il giorno

Quando si mangiano i torcinelli? La risposta potrebbe essere: sempre! A colazione, per dire, al posto dei lievitati; per merenda; alla fine di un pasto natalizio: insomma, in ogni momento in cui in pentola bolle olio per friggere. Trattandosi di frittura, meglio mangiarli non troppo tempo dopo la preparazione, e per renderli più leggeri, è raccomandato tamponarli nella carta assorbente una volta cotti.

Le varianti

Si tratta di una ricetta domestica, quindi ogni famiglia prepara i torcinelli e li arricchisce secondo i propri gusti. Nell’impasto possono comparire: semi di anice, un pizzico di cannella (come in questa variante), uvetta, rum al posto del vino bianco. Per completare poi la ricetta, la si può trasformare in un vero e proprio piatto, servendola con cioccolato, crema o marmellata in cui intingere i torcinelli fritti.

Ricerche frequenti:

Prima della Scala: tutti i menù

La Cucina Italiana

Che cosa serviranno in tavola alla Prima della Scala? Ve lo sveliamo noi. Dopo due anni di stop infatti, è tempo di grandi feste anche al Teatro della Scala di Milano, che per la sua Prima, il 7 dicembre, vede tornare anche la consueta cena alla Società del Giardino, interrotta per due anni a causa della pandemia. L’evento, destinato agli artisti e ai sostenitori del Teatro milanese, si svolgerà al termine dello spettacolo che quest’anno vedrà protagonista Boris Godunov di Modest Musorgskij, diretto da Riccardo Chailly.

Il ricevimento ufficiale: menù lombardo ecosostenibile

La soirée sarà anche l’occasione per il debutto di alcuni giovani chef, per mettersi alla prova: si tratta degli studenti del CAPAC – Politecnico del Commercio e del Turismo, la Fondazione di Confcommercio che offre servizi formativi nel settore del terziari. La brigata, coordinata da Caffè Scala Banqueting conterà in tutto una ventina di ragazzi tra cucina, pasticceria e sala scelti tra i migliori del corso.

In tavola: risotto alla milanese con pistilli di zafferano provenienti dalle coltivazioni lombarde, una cassoeula di vitello leggera e infine un semifreddo al panettone.

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