Tag: primi piatti di carne

» Mashed potatoes – Ricetta Mashed potatoes di Misya

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Le mashed potatoes sono sono un po’ la versione anglosassone del nostro purè di patate. Allora perché rimettere una ricetta simile, chiederete? Be’, perché appunto la ricetta è simile, ma ci sono delle differenze sostanziali. Le mashed potatoes, infatti, sono molto più ricche e corpose del nostro purè: innanzitutto sono fatte con la panna invece del latte, non hanno il parmigiano, e poi la proporzione tra parte solida (patate) e liquida (in questo caso, appunto, la panna) è molto più a favore delle prime, con un risultato essenzialmente molto più denso. Insomma, piatti simili ma diversi, eppure diversamente buoni 😉

Innanzitutto lavate bene le patate, bollitele per circa 35 minuti, quindi scolatele e pelatele.

Schiacciatele con uno schiacciapatate o un passaverdure, mettetele in una pentola, aggiungete la panna e il burro a pezzetti e un pizzico di sale e cuocete per pochi minuti a fuoco medio, giusto il tempo di far sciogliere il burro e far amalgamare il tutto.

Le mashed potatoes sono pronte, non vi resta che aggiungere pepe e prezzemolo tritato e servirle.

La grandezza del sedano per Niko Romito

La grandezza del sedano per Niko Romito

Il sedano è l’ingrediente prediletto di Niko Romito. Lo chef abruzzese ci svela le tecniche e la ricetta del suo Sedano rapa e castagne, affidata all’allieva Gaia Giordano

A volte basta un brodino per capire la grandezza (nota) di uno chef e la grandezza (ignota) di un prodotto. Parliamo di Sedano, carota, cipolla: apre il percorso del Reale a Castel di Sangro, in poche parole uno dei migliori ristoranti italiani (il migliore per il Gambero Rosso) e nei primi 50 del mondo (29° per la The World’s 50 Best Restaurants) e probabilmente è il primo brodo nella storia della cucina italiana a diventare un signature dish – chiamato Assoluto e vedremo il motivo – che ogni gourmet conosce (e apprezza). Di carota e cipolla, in definitiva, sappiamo quasi tutto. Del sedano meno ed ecco perché abbiamo deciso di farcelo raccontare dall’autore del piatto, Niko Romito. «A me piace molto, lo utilizzo nella mia cucina sia come ingrediente di supporto in piatti amati dal pubblico sia come esaltatore di sapidità. Contiene un’altissima percentuale di sodio: essiccato e polverizzato sostituisce integralmente il sale conferendo oltretutto un aroma profumato, fresco e persistente che si presta a esaltare le preparazioni. Penso ai tortelli con pollo e sedano, per esempio», spiega il cuoco abruzzese.

La storia dell’Assoluto

Torniamo all’Assoluto, ecco come è nato. «All’inizio facevo brodi classici, applicando le nozioni che tutti conosciamo: si comincia con una base di acqua fredda e si aggiunge una parte vegetale ed eventualmente animale per estrarne sapori e umori in modo da trasferirli al liquido. Poi fiamma bassa e lunga cottura fino a raggiungere un’ebollizione appena visibile: lo si chiarifica – utilizzando albume d’uovo – e si filtra per eliminare le impurità e rendere il liquido limpido, rischiando però di indebolirne il sapore. Man mano che il mio gusto evolveva e cercava la purezza ho cambiato approccio e così è nato il lavoro sull’estrazione da vegetale cotto, ovvero il concetto di “assoluto”. Non potevo più chiamarlo “brodo” perché non si partiva da base acqua, anche se eliminando la polpa – del sedano nel caso specifico – e conservando solo il succo ottenevo un liquido con la stessa densità del brodo».

Le tre varietà

Ovviamente c’è sedano e sedano, fermo restando che deve essere buono. Questa è la visione di Romito: «Utilizzo il sedano verde come ingrediente nei brodi, come l’Assoluto, o per la sapidità. Come ingrediente crudo preferisco il sedano bianco, altrettanto profumato, ma meno fibroso, perfetto per marinature o centrifugati, mentre come protagonista di un piatto utilizzo il sedano rapa che ha una struttura e aromi più complessi e stratificati rispetto a quello classico. Di questo, dal punto di vista aromatico, mantiene la freschezza e la sapidità, ma ha anche note dolci e di terra, un sapore molto più intenso. La struttura è completamente diversa, classificabile tra una rapa e una patata, e questo dà modo di utilizzarlo come ingrediente principale con varie tecniche di cottura: alla brace, diretta, cottura a vapore in liquido, centrifugato, crudo e marinato».

Da usare interamente

Detto che il sedano fa parte della cucina tradizionale italiana (nei soffritti, nei brodi, negli stufati e negli arrosti), Romito ci offre i consigli finali. «Utilizzatelo nella sua totalità, sia crudo che cotto. La parte della costa, ha aroma più delicato, la parte delle foglie ha profumo più intenso e fresco. Se centrifugato è un ottimo ‘assoluto’, da consumare crudo come bevanda, da utilizzare cotto come ingrediente principale di una salsa per la pasta o come base per uno stufato di carne». E il regalo finale è la ricetta del Sedano rapa e castagne, che la sua allieva Gaia Giordano propone a Spazio Milano, il bistrot creato da Niko in Piazza Duomo.

Sedano rapa e castagne

Ingredienti per 4 persone e procedimento

Per il sedano
400 g sedano
olio extravergine di oliva
sale fino
zucchero
aceto di vino bianco

Togliere la buccia e tenerla a parte. Tagliare a cubi di 2 cm, condire con gli altri ingredienti e cuocere a vapore per circa un’ora. Raffreddare.

Per la farcia
200 g cappone del giorno prima tagliato a dadi
100 g mascarpone
50 g Grana Padano Riserva
50 g noce moscata
2 tuorli d’uovo

Mescolare il tutto sistemando con il sale e preparare i ravioli.

Per la salsa
buccia di sedano rapa
500 g di acqua
rosmarino

Tostare in una casseruola le bucce di sedano rapa con il rosmarino. Aggiungere l’acqua e lasciare andare a fiamma bassa fino a quando il brodo sarà ridotto della metà.

Per le castagne
300 g di castagne bollite
500 g di latte di soia
rosmarino

Mettere le castagne in un pentolino con il latte di soia e cuocere fino a quando il latte non sarà assorbito completamente dalle castagne. Setacciare.

Finitura

Mettere i cubi di sedano rapa in padella con poco olio extravergine. Tostare e aggiungere la salsa. Lasciare andare sino a quando la salsa avrà laccato i cubi di sedano. Mettere su un piatto piano la crema di castagne, aggiungere i cubi di sedano rapa. Finire con olio extravergine e qualche goccia di estratto di alloro.

La minestra tuscia laziale, un’ottima idea in inverno

La minestra tuscia laziale, un'ottima idea in inverno

La minestra tuscia è una specialità laziale a base di semolino e verdure, ideale per riscaldare le fredde sere invernali. Ecco come prepararla

D’inverno, quando le temperature vanno anche sotto lo zero, a pranzo o a cena una minestra di verdure è sempre una buona idea, per riscaldarsi e coccolarsi in modo sano.
Vi proponiamo qui una minestra tuscia, una specialità tipica proprio della Tuscia, la regione che comprende il territorio viterbese e orvietano. Questa minestra – un misto di verdure cui vengono aggiunti due cucchiai abbondanti di semolino – è un primo piatto sostanzioso e nutriente, ideale da proporre anche ai bambini.

Nella nostra gallery, vi sveliamo qualche curiosità e qualche consiglio pratico per renderla ancora più invitante, mentre qui sotto troverete la ricetta firmata La Cucina Italiana con ingredienti e procedimento per cucinarla a casa vostra.

La ricetta della minestra tuscia

Ingredienti

Per cucinare la minestra tuscia, conosciuta anche come minestra viterbese al semolino, dovete procurarvi: 50 g semolino, 2 pomodori, 1 patata grande, 1 zucchina grande, 1 carota, 1 gambo di sedano, 1 cipolla, grana grattugiato, burro, 1 spicchio d’aglio, una decina di foglie di basilico fresco, 1 ciuffo di prezzemolo, olio extravergine d’oliva, sale.

Procedimento

Cominciate col preparare le verdure: tagliate la zucchina a listarelle sottili, mondate e tagliate a pezzettini la cipolla, pelate la patata e la carota e grattugiatele. Poi passate ai pomodori, spellandoli e tagliandoli a pezzettini. Accanto alle verdure, preparate un trito a base d’aglio, prezzemolo, 8 delle foglie di basilico a disposizione e il sedano. Ponete tutte le verdure (tranne i pomodori, che andranno aggiunti dopo) in una casseruola con il trito, insieme a 1 lt d’acqua e fate cuocere per circa 10 minuti. Aggiungete a pioggia il semolino e fate addensare, continuando a cuocere per altri 15 minuti. Quando mancano 5 minuti, aggiungete metà dei pomodori. A questo punto, spegnete i fuochi, mantecate la minestra con una noce di burro e del grana grattugiato. Servitela fumante, aggiungendo a crudo il resto dei pomodori, due foglie di basilico e condendo con un filo d’olio.

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