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Pizze da preparare a casa: 20 ricette irresistibili

Pizze da preparare a casa: 20 ricette irresistibili

Venti pizze da preparare a casa perché impastare è un atto magico che genera nuova vita e nutrimento. Bastano pochi semplici ingredienti (farina, acqua, lievito e sale) per creare meravigliosi impasti che evolveranno in pizze gustosissime.

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Pizza a casa come al ristorante

Preparare a casa la pizza come quella del vostro ristorante preferito? I nostri consigli

C’è chi si affeziona a un gusto fisso e prende sempre la stessa pizza, e chi cambia ogni volta alla ricerca di nuovi sorprendenti abbinamenti. Ma se state organizzando un pizza party una cosa è certa: la varietà non può mancare. Chiedete ai vostri amici se hanno gusti preferiti o intolleranze, ne va della buona riuscita della serata.

Prima di mettere le mani in pasta vi diamo qualche consiglio sulla scelta di farina e lievito, e vi sveliamo le tecniche giuste per impastare e stendere la pizza alla perfezione.

Le farine più adatte per la pizza

In commercio ci sono farine di ogni tipo, integrali e raffinate. La farina più raffinata è la 00, poi la 0, la tipo 1, la 2 e infine quella integrale. In generale quando si tratta di pizza non è importante considerare il livello di raffinazione di una farina, ma la a sua forza (W), che indica la quantità di proteine contenute al suo interno, la capacità di assorbimento dei liquidi durante l’impasto e la capacità di trattenere l’anidride carbonica durante la lievitazione. Le farine forti, ossia con W alto, assorbono molta acqua e lievitano anche molto prima rispetto a quelle deboli perché contengono più proteine e il lievito lavora di più. Per la pizza fatta in casa scegliete farine con W medio-alto, dai 180 W in su, meglio se tra 200 e 250 W. Quelle di tipo 0 e 00 che si trovano nei supermercati hanno un W di circa 150; se sono specifiche per pizza si aggirano tra i 200 e i 250 W.

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Pizza Stromboli, la pizza arrotolata super esplosiva!

Lievito di birra fresco e secco

Il lievito di birra è utilizzato in cucina come agente lievitante per fare pane, pizza e dolci. Si trova in commercio fresco e secco. Quello fresco è un panetto di colore grigio/beige, che essendo composto da microrganismi unicellulari vivi va conservato in frigo, e prima di essere utilizzato va riportato a temperatura ambiente e poi sciolto in acqua tiepida. Quello secco si trova invece in bustine o barattoli e si conserva a lungo perché non è un lievito attivo e vivo, proprio per questo va riattivato, disciolto in acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero, così da rigenerare e riportare in vita il lievito.

Le pizze stellate, ovvero le pizze degli chef stellati | La Cucina Italiana

Le pizze stellate, ovvero le pizze degli chef stellati
| La Cucina Italiana

Perché le pizze stellate, con una stella Michelin, non esistono? All’estero succede, in Italia i casi in passato ci sono stati, la guida ne include alcune, ma ogni anno il dibattito sulle pizze stellate ritorna prepotente a ogni uscita della Guida Michelin. La stella è un riconoscimento che contraddistingue i cuochi, non i pizzaioli, che certifica uno status professionale, che include nel gotha dell’alta cucina. E per il piatto povero della cucina italiana per eccellenza non c’è spazio.

Polemica a parte, se le pizzerie stellate non esistono e la pizza con una stella Michelin neppure, le pizze degli chef stellati invece sì. Perché se i pizzioli non si riescono a fare largo fra i criteri della guida francese, gli chef si sono cimentati con la pizza più e più volte, servendola molto spesso nei loro ristoranti – o in insegne apposite e dedicate prorio a Margherita, Napoletana e calzoni. Perchè se la pizza di Cracco è finita persino ai telegiornali, nel centro di Verona nella pizzeria dello chef Perbellini si fa la coda, Max Alajmo l’ha brevettata e i fratelli Cerea puntano con un format, che vede la pizza protagonista, a portare la cucina italiana nel mondo.

Melanzane alla pizzaiola, ovvero mini pizze di verdure

Melanzane alla pizzaiola, ovvero mini pizze di verdure

Cosa c’è di più buono al mondo della pizza? Crediamo nulla. Ma se ultimamente vi gonfia o vi appesantisce, perché non soddisfare comunque la voglia ma riproducendo delle mini pizzette di verdure? Come? Prendendo una melanzana abbastanza grossa e tagliandola a fette, e condendola come fosse una vera pizza, ma in miniatura.

Un’idea sfiziosa per un aperitivo casalingo, per un antipasto a una cena tra amici, per un contorno davvero veloce, ma anche come piatto unico, da consumare anche freddo.

Come si fanno? Qui sotto trovate la ricetta passo per passo, mentre nella nostra gallery qualche consiglio per variare sul tema, utilizzando ciò che avete in dispensa.

Come fare le melanzane alla pizzaiola

Ingredienti

Per preparare le melanzane alla pizzaiola per circa 4 persone vi occorrono: 2 melanzane tonde, 200 gr di pomodorini, 500 gr di sale grosso, 100 gr di mozzarella, sale, pepe nero, olio evo e basilico qb.

Procedimento

Cominciate dalle melanzane: lavatele e tagliatele a fette di circa 0,5 cm di spessore. Mettetele per circa mezz’ora in uno scolapasta a strati e tra uno strato e l’altro, spargete del sale grosso, per favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Nel mentre, lavate i pomodorini, tagliateli a tocchetti e metteteli in una ciotola con olio evo, sale e pepe, per farli insaporire. Ora tagliate la mozzarella a piccoli cubetti. Prendete una teglia da forno, foderatela con della carta forno e sistemate le fette di melanzane. Infornatele così come sono per 15 minuti a 180° C. Trascorso questo tempo, toglietele dal forno (senza spegnerlo) e farcite i dischi come fossero delle pizze: uno strato di pomodorini, uno di mozzarella, un po’ di olio evo e una foglia di basilico. Infornate di nuovo le mini pizze e fatele cuocere per 5 minuti. Sfornatele e servitele ben calde.

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