Tag: pizza ricetta

Polpette di broccoli al forno: il secondo vegetariano facile

La Cucina Italiana

Le polpette di broccoli sono un secondo leggero e facile da preparare e con la nostra ricetta non butterete nemmeno i gambi! Sono un’ottima alternativa vegetariana alle classiche polpette della nonna capaci di prendere per la gola gli amanti delle verdure ma anche i bambini, che possono approcciarsi a questo vegetale in maniera più giocosa.

La ricetta è molto semplice e la si può preparare davvero in poco tempo. Un’ottima alternativa quando non si sa che cosa cucinare per cena.

La ricetta delle polpette di broccoli

Ingredienti

1 broccolo grande da 300 g
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
pangrattato qb
sale e pepe qb
Olio extravergine di oliva qb

Procedimento

Separate le cimette dei broccoli ed eliminate solo la parte più dura del gambo. Sbollentate tutto per 10 minuti in acqua bollente salata, oppure cuocete a vapore. I broccoli devono diventare morbidi. Schiacciateli grossolanamente con una forchetta e poi mescolateli con l’uovo, il parmigiano, sale e pepe e aggiungete poco alla volta in pangrattato per dare consistenza all’impasto. Potete lasciarlo in frigorifero per un’ora e poi lavorarlo.

Dividetelo in più parti formando delle polpette delle dimensioni che preferite. Rotolatele poi nel pangrattato e disponetele in una teglia rivestita con carta forno. Condite con olio extravergine di oliva e un pizzico di sale e cuocete in forno a 200° per 20 minuti. Potete anche friggerle in olio extravergine di oliva caldo, ma non in immersione. Basta utilizzare una padella dai bordi alti, aggiungere due dita di olio e lasciarlo scaldare prima di friggere le polpette.

Tre varianti da provare

Aggiungete le patate

Per dare una morbidezza diversa al composto potete schiacciare insieme ai broccoli anche delle patate bollite, ne basta una, e in questo modo potete anche evitare di aggiungere l’uovo e il parmigiano e trasformare questa ricetta in una proposta vegana. Per dare un po’ dei sapore giocate con le erbe aromatiche e utilizzate il lievito alimentare che ha un po’ il gusto del formaggio.

Preparate un polpettone

Se volete, con lo stesso impasto potete preparare anche un polpettone vegetariano. Aggiungete più pangrattato per renderlo più compatto, o le patate come abbiamo detto prima. Cuocetelo in una pirofila avvolto nella carta forno a 200° per 20 minuti, poi aprite il cartoccio e continuate la cottura per altri 15 minuti alla stessa temperatura.

Servitele con il sugo

Voglia di qualcosa di più ricco? Potrete servirle con un po’ di sugo di pomodoro e basilico preparato prima.

Sfogliate la gallery per scoprire di più sulle polpette di broccoli

Polpette di broccoli: varianti e consigli

Marietta Sabatini: la lettera a Pellegrino Artusi

La Cucina Italiana

Di Marietta fino a qualche anno fa si sapeva poco o nulla; ma in anni più recenti ricerche d’archivio condotte da me nel suo paese d’origine e la pubblicazione e lo studio più attento della corrispondenza e dei documenti della sua vita, realizzati con Monica Alba, hanno consentito di ricostruire una vicenda non solo del tutto particolare, ma per certi versi eccezionale.
Assunta Maria Sabatini era nata il 4 ottobre 1860 a Massa e Cozzile, un piccolo paese collinare della Val di Nievole, oggi fra le province di Lucca e Pistoia. Nata, si può dire, con l’unità d’Italia, Marietta seguì la sorte di molte donne del contado, che da quelle zone si trasferivano nella città capoluogo per prestare lavoro a servizio nelle case borghesi. Ma Marietta aveva un’arma in più: non aveva solo una professione, quella di cucitrice, ma sapeva leggere e scrivere. Quella annotazione della scheda del censimento del 1881, quando ancora si trovava nella casa paterna, significa una possibilità nuova, una dote niente affatto banale, niente affatto scontata per una ragazza delle campagne toscane del secondo Ottocento. La capacità di leggere e scrivere, unita alla sua intelligenza e all’onestà del comportamento, che Artusi le riconobbe sempre, aprì a Marietta le porte di una casa signorile, e fece la sua fortuna. Artusi l’accolse come una domestica, ma la trattò come una figlia, e le permise di avere accesso a una vera educazione, la cui forza si legge in tramatura anche nella cartolina postale riportata all’inizio. Era Marietta che leggeva con Artusi e per Artusi, quando l’avanzare dell’età non permetteva al «Signore» di leggere da solo; l’ultimo libro che gli lesse fu l’Eneide, nella traduzione di Annibal Caro. 

Nella straordinaria intervista a Rina Simonetta per “La Cucina Italiana”, Marietta seppe rievocare in maniera ineguagliabile, molto tempo dopo la morte di Artusi, la genesi della Scienza in cucina e il clima che si respirava in quella casa, dove lei fu cuoca, cameriera, soprattutto «maestra» ed efficacissima mediatrice negli affari e nelle vicende famigliari di Artusi: davvero, tante volte, la sua voce e il suo collegamento col mondo. A lei, insieme a Francesco Ruffilli, Artusi lasciò, in segno di gratitudine, i diritti d’autore del libro, che Marietta soprattutto seppe difendere e tutelare fino all’ultimo. A lei si deve anche, in quel libro, la traccia della lingua toscana spontanea: suggeritrice non solo di ricette (il «Panettone Marietta»), ma di lingua e di parole (le «ciocchettine» e i «ramettini» degli «odori»), fu, su scala certo minore ma non trascurabile, quello che Emilia Luti era stata per Manzoni, nel collaborare a quello straordinario capolavoro che è stato ed è, per generazioni di italiani e di italiane, La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene.

Testo di Giovanna Frosini

Per abbonarti a La Cucina Italiana, clicca qui

Pesca sostenibile: quali pesci mangiare

Pesca sostenibile: quali pesci mangiare

Se parliamo di pesca sostenibile, è perché la pesca, lo sappiamo, è oggi un tema caldo in termini di sostenibilità. I nostri oceani sono sempre più intaccati da inquinamento e molte specie stanno scomparendo. Quello che possiamo fare noi oggi nel nostro piccolo, è agire e consumare pesce consapevolmente. Come scegliere il pesce da comprare? Possiamo affidarci a organi certificati che tutelano il consumatore nella scelta e acquisto del pesce. Si parla ad esempio di MSC, che, insieme a tutti gli stakeholder che partecipano al programma MSC per la pesca sostenibile, ha portato sul mercato dei prodotti ittici sostenibili a beneficio della salute degli oceani.

Nel nome della pesca sostenibile, oggi MSC lavora e ha lavorato su diversi fronti. Infatti i numeri parlano chiaro: le catture da attività di pesca coinvolte nel programma MSC sono rimaste al di sopra delle 15 milioni di tonnellate, crescendo leggermente rispetto allo scorso anno. Crescono invece le attività di pesca coinvolte nel programma MSC, che passano dalle 599 alle 628 a marzo 2022, distribuite in 59 Paesi del mondo. Il 19% di tutte le catture proviene da attività di pesca coinvolte nel programma MSC: di queste, 15% sono certificate, 2% in valutazione e 2% sono state sospese perché non più conformi ai criteri dello Standard.

Le attività di pesca certificate secondo lo Standard MSC hanno implementato 2.087 miglioramenti concreti del proprio operato, proprio a tutela di specie in pericolo, minacciate e protette (ETP), della salute dello stato della popolazione ittica e di ecosistemi e habitat, o a beneficio della gestione, della governance e della politica della pesca. 
Come trovare questi prodotti? Basta cercare il marchio MSC sulla scatola. Su questa scia, infatti, il numero di prodotti a marchio blu è passato dai 100 del 2002 a 20.447 prodotti nel 2022 in 62 nazioni del mondo.

Proudly powered by WordPress