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I giudici di Bake Off Italia: «Le nostre merende perfette»

La Cucina Italiana

I giudici di Bake Off Italia ci svelano: «Le nostre merende perfette? Quelle indimenticabili della nostra infanzia». In un’intervista a tre voci infatti Damiano Carrara, Ernst Knam e Tommaso Foglia, pastry chef del programma Bake Off Italia- Dolci in forno, ci raccontano in anteprima qualche dettaglio del dietro le quinte del longevo format che torna l’8 settembre, ogni venerdi alle 21.10 su Real Time per 16 puntate. Ad accompagnarli, come ogni anno, nelle vesti di conduttrice e “madrina buonaanche Benedetta Parodi. In lizza 15 nuovi concorrenti che si sfideranno su un tema che più onirico non si può “Il sogno”. In palio, come sempre, il titolo di miglior pasticciere amatoriale d’Italia e un futuro, chissà, in questa professione.

A fare da sfondo la consueta serra allestita a laboratorio di pasticceria, nel grande parco della Villa Borromeo D’Adda (ad Arcore). Proprio da lì sono giunti, nelle nostre cucine di redazione, i tre giudici, portando ognuno con sé il necessario per realizzare tre torte d’autore, autunnali, solo per noi (le ricette le trovate in edicola nel numero di settembre) e raccontandoci un po’ del collaudato cooking show targato BBC, prodotto da Banijay Italia, giunto all’undicesima edizione.

C’è Tommaso Foglia, di Nola, campano doc, che armeggia sul suo babà al piatto e ci racconta: «Il più goloso tra noi tre? Damiano! Sta sempre assaggiando qualcosa. Però rimane sempre in forma: per quanto si alleni, per me resta un mistero». Il miglior pasticciere italiano 2022 ci svela anche una novità: «A dicembre aprirò un luogo speciale, dove si potranno mangiare una selezione dei miei dolci. Per ora però non posso dire di più». Ci regala invece un trucco salvadolce: «Prima di fare il pan di Spagna scaldate le uova a 40° C e poi montatele con lo zucchero: vedrete che meraviglia».

Tendenza in pasticceria: hamburger dolce e panettone tutto l’anno

Tommaso Foglia: «I dolci al piatto e il mondo dei grandi lievitati che io adoro e che rientra anche nel mio dna. Sentiremo parlare sempre più di panettone: alcuni dei più buoni ora si fanno al Sud».

Ernst Knam: «Il panettone, confermo, è una delle nuove star della pasticceria. In tutte le stagioni: non a caso io mi sono divertito a proporlo, rivisitato, anche a San Valentino».

le ricette perfette dopo un allenamento (strong) | La Cucina Italiana

le ricette perfette dopo un allenamento (strong)
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I frullati sono un asso nella manica: una colazione o uno spuntino perfetto, ma anche un ottimo alleato per tenersi in forma. Non solo perché possono essere una miniera di sostanze benefiche ma perché, se fatti con i giusti ingredienti, sono anche una risorsa per chi fa sport e ha bisogno di ricaricarsi dopo un allenamento.

Come si preparano i frullati post-workout

Continuando a leggere trovate due ricette, che alla classiche frutta e verdura, imprescindibili per un frullato sano e bilanciato, abbinano i pistacchi americani. Il motivo? Sono un altro altro asso nella manica: uno snack perfetto se mangiati da soli o – appunto – in un frullato, per chi cerca una «coccola» dissetante oltre che nutriente. «Per ogni sportivo l’alimentazione è una parte davvero importante e per coniugare gli sforzi dell’allenamento con la necessità di energia e gli attacchi di fame, i pistacchi americani rappresentano a mio avviso un ottimo snack, da gustare dopo l’allenamento», conferma Sara Cordara, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizionista.

Quali sono le proprietà dei pistacchi

I motivi sono diversi: i pistacchi sono anzitutto un concentrato di sali minerali come il magnesio che rilassa e aiuta a smaltire l’eccesso di acido lattico accumulato, e di potassio che è fondamentale per la contrazione dei muscoli, e viene perso con il sudore durante l’esercizio intenso. Inoltre i pistacchi contengono vitamine del gruppo B, che combattono la stanchezza tipica del post allenamento, e sono una preziosa fonte di antiossidanti che contrastano eventuali danni e dolori muscolari dovuti a infiammazione e stress ossidativo. Non solo: gli antiossidanti contenuti nei pistacchi preservano la bellezza della pelle e la proteggono anche dal sole. Del resto, si vede: «Il merito – prosegue infatti la dottoressa Cordara – è racchiuso nel loro colore, risultato della combinazione del giallo (catechine, luteina e zeaxantina), del rosso (antocianine e caroteni) e del verde (clorofilla): tutti potentissimi antiossidanti e composti bioattivi come quelli fenolici. Infine, e non da ultimo i pistacchi contengono fibre e proteine. Per la precisione, rispettivamente 3 grammi e 7 grammi per una porzione (49 pistacchi), che prolungano il senso di sazietà evitando attacchi di fame e aiutano il recupero muscolare.

Le ricette dei frullati

Specie dopo un allenamento molto strong di quelli che in tanti abbiamo imparato ad apprezzare perché durano poco e sono molto efficaci. Su tutti l’HIIT, High-Intensity Interval Training, focalizzato sul fattore intensità, considerata di primaria importanza nel miglioramento della prestazione atletica e soprattutto nella ricerca della forza. Prova chi scrive: abbiamo infatti messo alla prova i pistacchi in «versione frullato» accentando l’invito a una sessione di HIIT di American Pistachio Growers, associazione no profit che riunisce i coltivatori di pistacchi americani e che ne promuove i benefici per gli sportivi e non solo.

Ci siamo allenati al Barry’s Bootcamp di Milano: nella sua red room, con musica energizzante ad altissimo volume, abbiamo alternato jogging e corsa sul tapis roulant e esercizi muscolare. 40 minuti di movimento divertente e liberatorio. Alla fine, al Fuel Bar del Barry’s ci aspettava il nostro smoothie, ed è stato molto rigenerante. Per provare continuate a leggere: potete scegliere tra il frullato «Pistachio Flex» fresco e leggero che al sapore piacevole del pistacchio abbina acqua di cocco e ananas, e «Skinny P» nutriente e cremoso, con latte di mandorla, spinacino selvatico, banane e avocado. Ecco le ricette dei frullati:

Patate al forno, i segreti per farle perfette

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Quante volte capita di mangiare delle patate al forno un po’ secche e poco saporite, o al contrario poco cotte e per niente croccanti? Preparare delle ottime patate al forno, croccanti fuori e morbide all’interno, non è facile come sembra e bisogna stare attenti a non commettere errori molto comuni. Sarebbe un gran peccato con un contorno così classico rovinare l’abbinamento al secondo piatto, magari di agnello sotto Pasqua o il tradizionale arrosto della domenica.

La ricetta delle patate al forno

Non esiste un’unica ricetta delle patate al forno. Ognuno ha la sua preferita e non la cambia, ma per chi si vuole cimentare per la prima volta (c’è una prima volta per tutto!) o per chi vuole approfondire l’argomento, ecco la ricetta base. 

Le patate ideali per il forno sono quelle a pasta gialla o rossa. Una volta sbucciate vanno tagliate più o meno in pezzi delle stesse dimensioni per ottenere una cottura uniforme. Alcuni le cuociono direttamente nel forno, mentre secondo altre scuole di pensiero è molto importante prima sbollentarle per pochi minuti (2-3 al massimo) e successivamente tamponarle con carta da cucina per eliminare l’acqua. Questo passaggio prevede che le patate vengano immerse in acqua fredda che poi viene portata ad ebollizione. Una volta messe in teglia, tutte allineate e non sovrapposte, le patate vanno condite con olio, sale, pepe, uno spicchio di aglio in camicia e rosmarino e vanno cotte in forno a 200° per 30 minuti e poi una volta girate per altri 20 minuti. Lo spicchio d’aglio andrebbe tolto a metà cottura.

Il segreto della croccantezza

Per far sì che le patate al forno risultino croccanti, c’è un unico segreto: eliminare l’amido. Le patate, come sapete, fungono spesso da collante in molte ricette proprio perché al loro interno hanno molto l’amido. Le patate vecchie sono l’ideale per gli gnocchi e il purè per esempio proprio perché ricche di amido. Le patate farinose, in genere, sono quelle maggiormente ricche di amido, ecco perché non dovete mai cuocerle in forno. Sbollentarle e asciugarle prima della cottura è un passaggio quindi che può aiutare a far perdere l’amido e renderle più croccanti, altrimenti lavatele molto bene, anche due volte in acqua fredda e asciugatele.

Il taglio delle patate

La regola vuole che le patate grandi vengano tagliate in 6 spicchi e quelle piccole in 4 o anche a metà. Ovviamente ognuno è libero di scegliere altri formati di taglio. A cubotti o a fette sono altrettanto buone. Per sbucciarle, però, utilizzate un pelapatate e non il coltello che scarterebbe una parte eccessiva di buccia. Se utilizzate delle patate novelle, invece, potete anche cuocerle con la buccia dopo averle lavate accuratamente.

Cottura al microonde

Qualcuno preferisce passarle nel microonde prima della cottura, invece che sbollentarle, per eliminare tutta l’umidità e l’amido all’interno. In questo caso, una volta sbucciate e tagliate vanno cotte a media temperatura per 4 minuti in microonde e poi ripassate in forno condite con olio, sale, pepe, aglio e rosmarino per una mezz’ora circa a 200°. E con lo zenzero le avete mai assaggiate? Date un’occhiata al video che trovate al fondo dell’articolo per le patate arrosto aromatizzate!

Errori da non fare quando preparate le patate al forno

Patate al forno: gli errori da evitare

Video: come preparare le patate arrosto aromatizzate

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