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Casetta natalizia di waffle – Ricetta di Misya

Casetta natalizia di waffle - Ricetta di Misya

Se non li avete già pronti, preparate i waffle (trovate link alla ricetta nell’introduzione) e lasciateli raffreddare completamente.
Preparate la ghiaccia reale mescolando in una ciotola zucchero, albume e poche gocce di succo di limone.

Mettete un pochino di glassa sul vassoio in modo da tenere ferma la composizione, poi disponeteci sopra i waffle in modo da creare un quadrato (il mio è da 8×7 rettangolini, dipende dalle dimensioni dei waffle), incollandoli anche tra di loro con la ghiaccia.

Disponete anche le pareti sui 4 lati, usando sempre la glassa come collante.
Se necessario (per rendere le pareti più stabili) aggiungete qualche altro pezzo di waffle alla base delle pareti (io l’ho fatto solo con la parte anteriore, che poi dovrà reggere anche la porta).
A questo punto lasciate asciugare per 1 oretta, in modo che la struttura inizi a solidificarsi.

Create il tetto, creando un supporto centrale con 4 sigarette di wafer infilzate nella base e sormontate da un’altra piccola base (incollate sempre tutti i pezzi con la ghiaccia).
La base piccola dovrà sporgere di circa 2 cm dalle pareti, in modo che il tetto spiovente ci poggi sopra.
Create il tetto spiovente, poi lasciate asciugare per 1 altra oretta almeno.

A questo punto potete creare, con ritagli di waffle, le pareti anteriore e posteriore del sottotetto.
Lasciate asciugare ancora per 1 ora.

Nel frattempo preparate i decori: io ho creato la porta con un pezzo di waffle decorato con gelatina di frutta, zuccherini e smarties, attaccando sempre tutto con la glassa e lasciando asciugare.

Create e/o attaccate tutti i decori che desiderate sulla casetta, usando sempre la glassa come base e anche per simulare ghiaccioli che sporgono dal tetto (stalattiti).

Io ho completato la mia casetta creando anche una recinzione di wafer e simulando cumuli di neve ai lati del viatello con dei mashmallows.
Infine lasciate asciugare la glassa per almeno 2-3 ore.

La casetta natalizia di waffle è pronta, non vi resta che stupire tutti i vostri ospiti.

Ricerche frequenti:

Malinconia autunnale? Suggerimenti per combatterla a tavola

La Cucina Italiana

In autunno fa buio già nel pomeriggio e le giornate più corte spesso portano con sé sensazioni di tristezza, stanchezza, apatia. Insomma, una malinconia autunnale che non solo riduce l’energia, ma influenza addirittura i comportamenti a tavola. Uno studio ha messo in evidenza che le persone che nella stagione autunnale si sentono tristi e giù di morale, con le giornate più corte tendono a mangiare di più e in prevalenza cibi amidacei e zuccherini, come dolci, pizza e prodotti da forno. Alimenti ricchi di glucidi che, consumati in modo eccessivo nella dieta quotidiana, aumentano il rischio di sovrappeso e di avere a che fare con tanti altri problemi di salute, comprese l’ansia e la depressione. «Per combattere la tristezza delle giornate più corte, la cosiddetta malinconia autunnale, può essere utile limitare il consumo di questi alimenti e mettere in tavola ingredienti ricchi di sostanze nutritive, compresi gli antiossidanti, che fanno sentire carichi e motivati, perché regolano le capacità mentali e le emozioni, influenzando l’umore», dice la nutrizionista Valentina Schirò, che spiega come combattere la tristezza delle giornate più corte a tavola.

Mangiate più funghi e sottaceti

«In autunno la minore esposizione alla luce del sole favorisce un calo della sintesi della vitamina D, fondamentale per l’umore perché contribuisce alla produzione del neurotrasmettitore del benessere per eccellenza, la serotonina», dice la nutrizionista Valentina Schirò. Per favorire la produzione è un’ottima idea fare ogni giorno una passeggiata di almeno 10 minuti all’aperto e mettere in tavola risotti e primi a base di funghi. «Quest’ultimi insieme a sardine, aringa, acciughe, pesce spada, salmone, sgombro e uova ne sono le fonti alimentari migliori». Ma per combattere la tristezza delle giornate più corte a tavola e risollevare il morale è un’ottima idea anche aggiungere a piatti e pietanze qualche sottaceto. «I capperi e in generale le verdure e gli ortaggi fermentati rafforzano i microbi benefici dell’intestino che attraverso la produzione di neurormoni aiutano a contrastare la malinconia».

Aggiungete la frutta a contorni e insalate

Un’altra strategia utile per combattere la tristezza delle giornate più corte a tavola è cercare di inserire nei menù piatti a base di verdure e ortaggi di stagione. «La scarola, i cavolfiori, la zucca e tanti e tanti altri vegetali del periodo sono ricchissimi di vitamine, minerali e antiossidanti, utili al sistema nervoso. Sono poi una fonte eccezionale di fibre che nutrendo la flora batterica intestinale contribuiscono all’equilibrio del sistema nervoso», dice la nutrizionista Valentina Schirò. I broccoli conditi con olio extravergine d’oliva, ad esempio, sono perfetti con l’aggiunta di frutta secca, come noci e mandorle, per realizzare un delizioso contorno da abbinare a un secondo a base di carne di pollo o di tacchino oppure a delle uova. «Un menù di questo tipo assicura aminoacidi essenziali per la formazione di proteine nobili e grassi, mono e polinsaturi che, oltre a rendere il pasto molto saziante, contrastano il cattivo umore. Anche l’aggiunta di frutta fresca nell’insalata ad esempio è un’ottima strategia per assicurarsi un buon apporto di vitamine. Quale scegliere? «I chicchi di melagrana, ad esempio, sono una miniera di antociani, vitamina C e altri potenti antiossidanti. Abbinati a ortaggi come la rucola permettono di mettere in tavola un mix semplice e veloce da preparare, ma ricco di nutrienti che danno energia e sostengono l’umore».

Scegliete spuntini a base di cibi croccanti 

A scanso di equivoci non parliamo di patatine e altri snack ultraprocessati che è meglio evitare oppure consumare una volta ogni tanto, ma di cibi croccanti capaci di regalare, grazie al loro rumore fragrante sia ai nutrienti di cui sono ricchi, una sensazione di serenità. «I ceci tostati, ad esempio, sono lo spuntino ideale nelle giornate più corte. Saziano e ricaricano di minerali che aiutano a combattere lo stress». Sì anche ai semi di zucca, che si possono consumare da soli oppure aggiungere ad esempio ai frullati. «Sono un vero e proprio integratore naturale di grassi essenziali, zinco, triptofano e magnesio, nutrienti la cui carenza può favorire tristezza e cattivo umore».

Malinconia autunnale
Risotto alle castagne con porro e salvia fritti

La castagna, regina dell’autunno, racchiusa nel suo riccio pungente, fa subito venire in mente passeggiate nei boschi, venditori ambulanti che offrono fragranti caldarroste e tante ricette della cucina contadina, come questo sostanzioso risotto

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Sant Ambroeus: viaggio andata e ritorno Milano

Sant Ambroeus: viaggio andata e ritorno Milano

Milano – New York, un viaggio di andata e ritorno con diverse tappe negli Stati Uniti che è servito per riaprire il celebre Sant Ambroeus nella sua città di origine. Sotto il buon auspicio del nome in dialetto preso dal patrono di Milano, la storica pasticceria fondata nel 1936 e basata in corso Matteotti 7 ritorna con un nuovo posizionamento sul mercato e tutte le carte in regola per ritrovare la sua fama.

Il viaggio per raggiungere Milano è stato lungo. Nel 2003, Gherardo Guarducci, Founder ed Executive Chairman del SA Hospitality Group di cui fa parte Sant Ambroeus, entra in collaborazione con la famiglia Pauli, proprietaria della location milanese fino al 1982, per trasferire l’eredità del Sant Ambroeus a New York, con l’obiettivo di ritornare un giorno a Milano. Dopo i successi nel West Village e la riapertura degli spazi sulla Madison Avenue, nuovi Sant Ambroeus sono stati aperti in quartieri come Manhattan e Palm Beach in Florida, e altri ancora. Nel 2021 parte il sogno di riunire la tradizione del brand e la sua nuova identità si è finalmente realizzato oggi.

L’offerta gastronomica di Sant Ambroeus Milano

Sant Ambroeus torna per raccontare la storia di Milano attraverso la tradizionale ospitalità italiana con la spigliatezza a stelle e strisce. Aperto per colazione, pranzo e cena, è pronto per riprendere il suo posto in cima alla lista dei place-to-be della città meneghina. Ristorante, pasticceria e caffè aperto tutti i giorni dalle 7.30 fino alle 23, è un punto fermo, anche culturale, nel cuore della città e per la città.

L’offerta gastronomica si sviluppa sotto la direzione di Iacopo Falai celebrando le origini del ristorante e la tradizione milanese, ma soprattutto la cultura gastronomica e le eccellenze del nostro Paese, dando spazio anche a quanto il gruppo ha costruito negli Stati Uniti in questi anni.

Nel nuovo menù, in anteprima, si parte dalla tradizione meneghina per degustare una costoletta alla milanese con riso al salto e ossobuco e si continua con il piatto italiano per eccellenza, gli spaghetti al pomodoro, fino alla pasta fresca come gli stracci al ragù di cinghiale e porcini. Andando oltreoceano ci si ferma a New York per una Cesare Cardini salad o un gigantesco burger, per arrivare fino ai mari freddi del New England con il lobster roll.

Ad affiancare Iacopo in cucina Walter Casiraghi, Excecutive Chef del Sant Amboreus Milano, che rientra in Italia forte di un lungo trascorso all’estero in cui si è concentrato, in particolare, nell’affinare la cucina plant based.

Nella carta dei vini troviamo soprattutto cantine italiane, con un’ampia selezione di produttori biodinamici e naturali, insieme ad alcune opzioni francesi e americane. Per la carta dei cocktail l’ispirazione viene dalle location statunitensi. Sant Ambroeus Milano accoglie anche gli amanti della miscelazione: il menù dei cocktail è neoclassico con twist più innovativi, ispirato alla carta delle altre location negli Stati Uniti.

Bentornato Sant Ambroeus!

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