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Wine Enthusiast premia per la prima volta un’azienda vinicola italiana

La Cucina Italiana

Per la prima volta un’azienda vinicola italiana viene incoronata come “Innovator of the Year”: è accaduto l’altra sera a Pasqua Vini per i ventiquattresimi Wine Enthusiast’s Annual Wine Star Awards: congratulazioni! Riccardo e Alessandro Pasqua hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento durante la cerimonia tenutasi all’Eden Roc Hotel di Miami, insieme ad altri leader dell’industria vinicola mondiale.

Pasqua Vini per “Innovator of the Year”

Pasqua Vini, la cantina veronese alfiere dell’Amarone della Valpolicella e dei vini veneti nel mondo, vince come “Innovator of the year” con la seguente motivazione: «Pur essendo stata fondata nel 1925, Pasqua Vini continua a guardare al futuro come ‘House of the Unconventional’. Sotto la guida della terza generazione della famiglia, rappresentata dall’amministratore delegato Riccardo Pasqua e del presidente di Pasqua USA Alessandro Pasqua, la cantina ha lanciato una serie di nuovi vini, tra cui la linea Mai Dire Mai, che comprende un Cabernet Sauvignon e un blend di Oseleta».

Per l’azienda, questa è la seconda candidatura tra i premi della rivista, dopo che l’anno scorso era stata inserita nella cinquina finalista nella categoria “European Winery of the Year”. In quella occasione Wine Enthusiast l’ha definita “un laboratorio di ricerca internazionale”.

Nella motivazione a sostegno della nomina, Wine Enthusiast aveva proseguito così: «l’azienda può contare su un team di persone di nove nazionalità diverse, provenienti dai cinque continenti, che si confrontano e dialogano per produrre il miglior vino possibile. L’azienda continua a spingersi oltre nella ricerca sullo stile e nelle tecniche di vinificazione e questo l’ha aiutata a presidiare mercati strategici come Stati Uniti e Asia».

L’innovazione e la ricerca sono un tratto distintivo e ricorrente della cultura, della visione e dello stile Pasqua che permea l’agire quotidiano dal vigneto alla cantina.

La premiazione a Miami

Lo scorso 5 febbraio si sono svolti i 24° Annual Wine Star Awards all’Eden Roc Hotel di
Miami, dove a ritirare il prestigioso premio “Innovator of the Year” c’erano Riccardo e Alessandro Pasqua, rispettivamente Amministratore Delegato di Pasqua Vini e Presidente di Pasqua USA, accompagnati da un gruppo di ospiti provenienti dall’Italia e dagli Stati Uniti.

Riccardo e Alessandro Pasqua alla premiazione del 5 febbraio.

L’olio extravergine ora possiamo farcelo da soli: ecco come

La Cucina Italiana

Si scalda ogni bicchiere con le mani, si annusa e qui si comincia. È il primo passaggio, che serve ad individuare i sentori olfattivi dell’olio: se è un “fruttato verde”, tipico delle olive frante a inizio maturazione, o “maturo”. Poi si passa all’assaggio vero e proprio, per capire se l’olio è “amaro”, come spesso succede con olive giovani e ricche di polifenoli, o “piccante” quando dà una sensazione pungente dietro la lunga (come accade con olive frante quando sono verdi). Poi l’olio si ingoia o si espelle (come fanno più spesso gli assaggiatori professionisti, che fanno centinaia di degustazioni l’anno), e infine si riflette sul retrogusto, che può essere dolce, erbaceo, ma anche sapere di mele, mandorle, o pomodoro (succede con gli oli piccanti). Il colore? Non è un fattore rilevante e partecipando all’esperienza scoprirete anche il perché.

Le 5 cultivar

L’operazione si ripete per cinque volte, perché cinque sono le cultivar che Fratelli Carli coltiva direttamente o acquista dai propri produttori di fiducia: la Taggiasca, tipica ligure, dolce e delicata, la Coratina, molto ricca di polifenoli e molto intensa nel sapore che invece è tipica della Puglia, la siciliana Biancolilla che è tra le più pregiate d’Italia e amate per il suo equilibrio. Infine la greca Athinolia che è un’antica cultivar che regala oli molto freschi e fruttati riscoperta proprio dall’azienda, e la spagnola Arbequina, dal sapore vellutato e armonico.

Perché provare

Scoprirle in una degustazione guidata non solo vi insegnerà a comprendere meglio il grande mondo che ruota intorno a uno degli alimenti cardine della dieta mediterranea, ma vi farà persino imparare qualcosa in più sui vostri gusti, perché dovrete riflettere prima di scegliere. La vostra bottiglia personalizzata, infatti, conterrà un blending tra le vostre cultivar preferite. A fine degustazione tornerete a casa anche con un attestato di partecipazione, e soprattutto molta più consapevolezza.

Come si partecipa

«Questo progetto nasce dal desiderio di condividere, in maniera semplice, le peculiarità e la ricchezza del lavoro di Fratelli Carli che, ogni giorno, crea oli dal profilo organolettico unico e caratteristico firmandoli con il proprio nome e certificandone ogni goccia», scrive Fratelli Carli nel presentarla. Le tappe dell’evento “L’Origine sei tu” sono 18, tra diverse città del Nord Italia, ogni sessione dura un’ora e ogni data prevede 4 sessioni con questi orari: 10:00, 11:30, 15:00, 17:00.
Il costo dell’esperienza è di euro 15, e per partecipare bisogna prenotare. Tutti i dettagli su www.oliocarli.it/lorigineseitu insieme alle date e altre info utili per partecipare.

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Risotto al radicchio: la ricetta classica

La Cucina Italiana

Non piace a tutti, ma il risotto al radicchio è un vero piatto gourmet. In autunno e in inverno, il radicchio diventa protagonista di innumerevoli ricette, dalle torte salate ai primi piatti, passando per le insalate. 

Fra tutte, il risotto al radicchio è sicuramente una delle più amate, oltre ad essere un piatto tipico della cucina veneta. Il suo cespo croccante dal sapore amarognolo, la forma elegante e la versatilità in cucina sono il frutto di un senso ancestrale del rapporto dell’uomo con i campi. Così, per selezione, l’antica cicoria citata dai Romani è diventata il pregiato Radicchio Rosso di Treviso IGP. Oggi, mani competenti raccolgono i mazzi a novembre, li passano per quindici giorni in acqua corrente per sbiancarli e produrre i nuovi germogli, e infine ne “pettinano” le foglie.

Per preparare un buon risotto con radicchio e stemperare il suo gusto amaro è fondamentale la mantecatura con il burro e il parmigiano. Qui sotto abbiamo preparato la versione classica del risotto con Radicchio Rosso di Treviso IGP, re delle tavole invernali, noto anche come trevigiana. 

Il gusto un po’ amarognolo di questo ortaggio e la cremosità del risotto sono una coppia vincente: vediamo come ottenere un risultato perfetto.

Risotto al radicchio, la ricetta

Ingredienti

  • 1 l brodo vegetale
  • 280 g riso Carnaroli 
  • 150 g radicchio rosso di Treviso 
  • 80 g burro 
  • 50 g vino bianco secco 
  • 50 g Grana Padano 
  • 50 g cipolla 
  • Olio extravergine d’oliva 
  • Sale 
  • Pepe

Procedimento

  1. Iniziate la preparazione del risotto al radicchio pulendo e sfogliando il radicchio; lavate le foglie sotto l’acqua corrente e asciugatele bene, poi tagliatele a listarelle.
  2. Tritate la cipolla e fatela appassire in una casseruola con un cucchiaio d’olio. Tostatevi il riso per un minuto, aggiungete il radicchio, bagnate con mezzo bicchiere di vino bianco secco e lasciatelo evaporare.
  3. Procedete alla cottura del risotto, aggiungendo un mestolo di brodo ben caldo alla volta, ogni volta che il precedente viene assorbito dal riso. Ci vorranno circa 15 minuti.
  4. A cottura ultimata, salate, aggiungete a piacere del pepe e mantecate a fuoco spento con il burro e il parmigiano, mescolando finché non si sarà ben amalgamato, ottenendo la consistenza cremosa tipica del risotto.

Consigli per un risotto al radicchio perfetto

Se lo gradite, all’inizio della preparazione potete aggiungere pancetta tagliata a striscioline sottili per ottenere un risotto ancora più saporito.

In cottura il radicchio perderà la sua tipica colorazione viola. Per un risotto dal colore più intenso, utilizzate il vino rosso al posto di quello bianco, oppure abbinate ingredienti come il cavolo viola o la barbabietola, che permette anche di aggiungere dolcezza e stemperare il gusto amaro del radicchio.

Per un tocco croccante, servite il risotto con qualche foglia di radicchio a crudo.

Risotto al radicchio: abbinamenti da provare

Il risotto al radicchio è un piatto perfetto nella sua semplicità, ma può essere arricchito o stravolto… basta essere un po’ creativi! Quali sono gli ingredienti migliori da abbinarvi? I formaggi, come il gorgonzola o il taleggio, sono ideali per ottenere un gusto intenso. Per renderlo ancora più gustoso provatelo con la salsiccia o con lo speck. Infine, le noci si addicono perfettamente a questa ricetta da assaporare in autunno e inverno.

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