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Noemi racconta la sua metamorfosi su Vanity Fair

Noemi racconta la sua metamorfosi su Vanity Fair

«Ho tagliato i ponti col passato, non è stato facile». A una settimana da Sanremo, Noemi racconta la sua metamorfosi sulla nuova cover di Vanity Fair: «Ogni donna deve avere il diritto di diventare chi vuole»

«Ognuno dev’essere libero di diventare il sogno che ha di sé, senza paura, senza nessun timore». È una Noemi trasformata quella a cui Vanity Fair dedica la copertina del numero in edicola dal 24 febbraio. In esclusiva e a una settimana dall’esibizione a​l Festival di​ Sanremo, Veronica Scopelliti, vero nome dell’artista, parla per la prima volta della metamorfosi che l’ha portata a perdere molto peso, a scoprire una voce inedita e a far punto e a capo col proprio passato.

«Nell’altro corpo non mi sentivo più io. Così ho difeso il sogno che avevo di me. Ho imparato a non avere paura dell’onestà di chiedermi “Chi sono?”. E mi sono avvicinata a quello che credo di volere». Oltre ​l’intervista esclusiva, Noemi si ​è ​raccontata anche in un monologo scritto a quattro mani con Vanity Fair, un video in cui la cantante narra le pressioni, i dubbi, gli attacchi e i giudizi che sempre circondano il corpo delle donne.

«Dopo la cover con Vanessa Incontrada, questo numero di Vanity Fair dedica un altro capitolo al corpo delle donne», dichiara il direttore di Vanity Fair, Simone Marchetti. «È un tema che ci è caro, una questione che tocca tutti, uomini e donne, soprattutto un fatto tornato prepotentemente di cronaca a causa dei recenti insulti che un docente ha riversato contro Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Abbiamo scelto di mettere in copertina la storia della cantante Noemi perché è la storia di una donna, di un’artista e di una persona che ha scelto di inseguire il proprio sogno. E il problema non è mai lei o il suo sogno. Ma noi: come scegliamo di rispettarlo o giudicarlo, che parole usiamo per descriverlo».

Il dibattito continua all’interno del giornale con un reportage sulle battaglie per il riconoscimento del diritto all’aborto in Sud America (lo scorso 30 dicembre l’Argentina ha reso legale l’interruzione volontaria di gravidanza), l’intervista a Male Musk, top model a 70 anni e madre di ​Elon Musk, un dialogo con ​Kitty Spencer​, nipote di Lady D, sul diritto di sognare, il racconto di Rosalìa​,​ la popstar spagnola più famosa al mondo​, sulla priorità di «​rappresentare le donne forti» e un confronto con «la signora Faceboost» Michela Taccola​ sul​la sua passione per la medicina estetica​ che non è «una guerra contro il tempo», ​ma desiderio di dare prima di tutto a se stessa la migliore immagine possibile.

In occasione di questo numero​ importante, Vanity Fair arriva​ anche​ su Clubhouse, il nuovo social che mette da parte l’immagine e lascia spazio alla voce, per parlare del corpo come strumento di protesta e di affermazione di se stessi. Il primo appuntamento è in programma giovedì 25 febbraio insieme a Carlotta Vagnoli, attivista e divulgatrice, ed​ ​a ​Ella Bottom Rouge, burlesquer e attivista. Il secondo​,​ che si terrà venerdì 26 febbraio​,​ vedrà come protagonista Marina Pierri, scrittrice e critica televisiva, per una lezione sull’evoluzione del corpo femminile nelle serie tv.​

Staccante per teglie senza glutine

Staccante per teglie senza glutine

Ho quasi finito le mie scorte, è ora di mettermi al lavoro e preparare il dado vegetale, il mix per soffritto, il caramello salato, la crema nocciola e la crema biscotto. Ho finito anche lo staccante per teglie e mi sa che comincerò proprio da quello; è sempre utile tenerlo a portata di mano e poi fatto in casa è meglio.

Lo prepariamo insieme?

Ingredienti

70 g di olio di semi
70 g di farina di riso  o farina 00 per chi non è intollerante al glutine
50 g di burro morbido

Preparazione

Nel bicchiere del mixer mescolare il burro con l’olio e la farina, fino ad ottenere una crema omogenea e liscia, senza grumi.
Versare il composto in un barattolino di vetro e conservare in frigorifero per circa due settimane oppure, per farlo durare più a lungo, potete anche congelarlo.
Prima di utilizzarlo, per rendere più agevole l’applicazione, tenerlo a temperatura ambiente.

Polenta bianca: cos’è e come cucinarla

Polenta bianca: cos'è e come cucinarla

Curiosi di scoprire la polenta bianca, classica preparazione veneta? Seguite i consigli degli chef de La Scuola de La Cucina Italiana sulla cottura e gli abbinamenti!

La polenta bianca è utilizzata nella cucina veneta, in particolare nelle provincie di Venezia, Treviso e Padova. La sua diffusione in questa zona d’Italia è dovuta alla tradizionale presenza delle coltivazioni di mais bianco, chiamato anche Biancoperla. Qual è la differenza fra polenta bianca e polenta gialla? La polenta bianca, ottenuta dalla macinazione di questo tipo di mais, è tendenzialmente più delicata di quella gialla e la sua grana, inoltre, è più fine.

Quale pentola utilizzare per la cottura?

La polenta viene tradizionalmente preparata utilizzando dei paioli di rame: questo materiale permette di diffondere il calore in modo uniforme. In alternativa, si può utilizzare una pentola alta e stretta, così da non far evaporare troppo velocemente il liquido; il materiale da preferire in questo caso è l’alluminio, così che la conduzione del calore sia uniforme. La temperatura del fornello deve sempre essere tenuta abbastanza bassa.

Come rendere la polenta bianca cremosa?

Se volete ottenere una polenta dalla consistenza più cremosa, basta semplicemente aggiungere più acqua durante la fase di cottura. Per una versione, invece, ancora più avvolgente potete preparare la polenta in anticipo, lasciarla riposare e, al momento del servizio, aggiungere alla polenta del latte o della panna, amalgamando il tutto con una frusta elettrica. Il risultato sarà estremamente delicato e potrà essere il perfetto accostamento per preparazioni croccanti.

Qual è l’abbinamento migliore?

La polenta bianca è tipica della regione Veneto e tradizionalmente viene abbinata a pietanze di questa zona. Il consiglio è quello di abbinarla a preparazioni a base di pesce; la polenta bianca è, infatti, più delicata della polenta gialla e permette, quindi, di esaltarne i sapori. Inoltre, avendo un colore molto particolare, è possibile giocare con il contrasto, abbinando la polenta bianca a ingredienti dai colori accesi.

Una ricetta: Polenta bianca con seppie mantecate al nero e olio al prezzemolo

Martedì 19 novembre si è tenuta, a La Scuola de La Cucina Italiana, una cena speciale in collaborazione con Cantine Maschio: è stata un’occasione unica per scoprire una terra ricca di sapori e di paesaggi dalla collina Trevigiana del Prosecco, da poco patrimonio Unesco, alla verdeggiante pianura tra il Piave e il Sile.

In abbinamento ai vini della cantina, sono state realizzate da Marco Cassin, chef de La Scuola, quattro portate, ispirate alla cucina tradizionale veneta. Se siete curiosi di scoprire il menu preparato, guardate le immagine nella gallery! In questa occasione abbiamo, inoltre, raccolto una ricetta per utilizzare la polenta bianca anche nei vostri piatti. Scopritela qui sotto!

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Ingredienti per 4 persone

1 litro Acqua
600 g Seppie
250 g Farina di mais bianco
100 ml Olio extra vergine di oliva
45 g Nero di seppia
30 g Prezzemolo
Sale

Procedimento

Far bollire l’acqua; aggiungere il sale e aspettare che sia completamente sciolto. Aggiungere la farina delicatamente, continuando a girare con la frusta. Una volta creata la massa principale, continuare a girare con un mestolo di legno. Dopo circa 40 minuti la polenta sarà pronta.
Preparare un’acqua aromatizzata con sedano, alloro, porro, chiodi di garofano e bacche di ginepro; salarla e portarla a bollore. Dopo aver pulito le seppie, sbollentarle per pochi secondi.
Mettere il nero di seppia in un pentolino con un po’ di acqua; una volta raggiunto il bollore, aggiungere le seppie e completare la mantecatura.
Sbollentare il prezzemolo in acqua salata; aggiungerlo all’olio e frullarlo. Infine, filtrarlo. Servire, posizionando la polenta alla base e le seppie al nero sopra; terminare con delle gocce di olio al prezzemolo.

Siete curiosi di scoprire altri consigli utili in cucina? Iscriviti a uno dei corsi de La Scuola de La Cucina Italiana: clicca qui per guardare il calendario!

Testi di Caterina Limido

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