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Abbinamenti pasta e sughi: quale pasta scegliere? Pasta corta o lunga?

La Cucina Italiana

Un bel piatto di pasta va bene in tutte le occasioni.  Ma alla fatidica domanda fatta davanti alla pentola d’acqua che bolle – “Quale buttiamo: corta o lunga?” – la risposta non va data (solo) in base al gusto personale: i giusti abbinamenti di pasta e sughi vi consentiranno di tirare fuori il meglio da ogni vostro piatto. E se siete in dubbio la regola aurea è: “all’aumentare della dimensione e dello spessore della pasta, aumenta anche la complessità del condimento”.

I condimenti giusti per la pasta lunga

I ragù di carne e i sughetti di mare sono i più adatti per tagliatelle e fettuccine, mentre formati ancora più grandi, spessi e ruvidi – come lasagnette e pappardelle – sono l’ideale con condimenti ricchi e corposi come i ragù di cacciagione o selvaggina, i porcini, le noci, i formaggi o il tartufo. Spaghetti, vermicelli, bucatini e linguine vanno bene con il pomodoro, il tonno, ma anche con sarde, crostacei e molluschi. Sempre per rimanere in tema abbinamenti pasta e sughi casalinghi, questi sono i tipi di pasta più adatti ai condimenti veloci: pesto, acciughe e capperi, aglio, olio e peperoncino. Come regola generale: via libera a condimenti omogenei e lisci. E qual è il miglior condimento per le paste sottili e filiformi come i capelli d’angelo e i tagliolini? Burro, uova o formaggi, ecco la risposta.

Abbinamenti pasta e sughi per i formati corti

Di base la pasta corta rigata esalta al massimo tutte le sue potenzialità con salse dense, rugose e poco omogenee, che siano ragù di carne oppure sughi di verdure. La pasta liscia, invece, predilige sughi a base di uova oppure con la panna. Più nello specifico, i fusilli si sposano alla perfezione con sughi leggeri, pomodoro fresco ed ortaggi. Un altro matrimonio ideale è anche quello tra i tubetti rigati e le minestre di verdure o legumi. Farfalle e penne sono i formati più adatti alle insalate fredde, mentre le mezze penne rigate vanno bene per una pasta asciutta, che sia col pomodoro fresco o con i legumi. Sempre a proposito di legumi, provateli anche con le caserecce e non ve ne pentirete. Gli amanti delle salse ai formaggi o dei sughi cremosi, invece, troveranno un valido alleato nelle farfalle. Tra gli abbinamenti pasta e sughi, formati come la gramigna, le pipette o i sedanini sono quelli più versatili: andranno bene sia in brodo che come pasta asciutta. Gli gnocchetti sardi, invece, oltre che con i condimenti regionali sono buonissimi anche con i sughi a base di pomodoro fresco e basilico oppure di mare.

Pizza integrale? È più digeribile con una lunga lievitazione

Pizza integrale? È più digeribile con una lunga lievitazione

Il segreto per fare una buona pizza integrale? Sicuramente la lunga lievitazione che permette un’alta digeribilità e un sapore intenso e gustoso. Ecco come farla a casa

La pizza integrale? Buona, ricca di fibre, gustosa e leggera: la scelta giusta per chi vuole mangiare una pizza, ma non appesantirsi troppo. La pizza integrale, infatti, è anche più digeribile di quella fatta con farina 0 oppure 00, sopratutto se la lievitazione avviene con un processo più lungo.

Il segreto dalla sua alta digeribilità, oltre all’uso di una farina meno raffinate, sta proprio nel tempo di lievitazione, parametro indispensabile da tenere presente se si vuole portare in tavola una pizza integrale leggera, ma gustosa, con tante bolle nell’impasto e una quantità elevata di fibre, ossigeno per l’intestino e indispensabile per favorire i processi digestivi.

Scopriamo quindi come preparare una pizza integrale a lunga lievitazione e i segreti per farla a casa.

Pizza bianca integrale con crescenza e asparagi.

Pizza integrale: la ricetta

Ingredienti

Per preparare l’impasto per una pizza integrale a lunga lievitazione vi serviranno: 500 g di farina integrale, 3 g di lievito di birra, 5 g di zucchero, 10 g di sale, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Procedimento

Il procedimento per fare una pizza integrale a casa e farla lievitare a lungo inizia con l’attivazione del lievito: basta mescolarlo con lo zucchero in un recipiente con dell’acqua tiepida ed espettare che si crei una schiumetta in superficie. In un altro recipiente, poi, aggiungete il lievito alla farina e iniziate a impastare, aggiungendo solo in un secondo momento il sale e l’olio di oliva.

Lavorate l’impasto con le mani, facendo le famose “pieghe”. Potete seguire la nostra ricetta per ottenere un impasta della pizza denso ed elastico. Dopo averlo lavorato bisogna fare una palla e riporla in un recipiente con delle farina, coprendo il tutto con la pellicola trasparente e lasciandola lievitare in frigorifero per 24 ore.

La lunga lievitazione a freddo permetterà alla pizza integrale un processo di crescita graduale e bilanciato. Passato il tempo, prima di condire la pizza a piacere, occorre lasciare l’impasto a temperatura ambiente per circa 30 minuti prima di stenderlo sulla teglia e infornare.

Bolgheri DiVino, la degustazione diffusa lunga 1 km

Bolgheri DiVino, la degustazione diffusa lunga 1 km

1 km di tavolo, 1.050 ospiti e 65 cantine, un riassunto in numeri di una delle serate più spettacolari di sempre. Questa è l’Italia nel suo massimo splendore

Cercavano in tanti il Sassicaia tra le quasi 200 etichette degustabili ieri sera prima della cena placé lungo il viale dei Cipressi tanto decantati da Giosuè Carducci a Bolgheri, nella provincia di Livorno, in Toscana. Anche se poi più scorrevano vini nei bicchieri più ci si rendeva conto di quanto fossero pazzeschi anche quelli dal nome meno celebre. Ma andiamo con ordine.

Siamo sulla celebre strada di Bolgheri, 5 km di cipressi e pura bellezza dove si è svolta la cena della prima edizione di Bolgheri DiVino, dopo un appuntamento pilota nel 2019. Le grandi famiglie del vino toscano, Antinori e Frescobaldi in testa, hanno organizzato una degustazione diffusa nel corso della giornata e a seguire la magnifica cena a cura di Guido Guidi Ricevimenti, un catering fiorentino che è riuscito a sfamare 1050 ospiti dai palati esigenti con una maestria francamente straordinaria.

Antipasto con mozzarella e zuppetta di pomodori, pasta con ragù chiaro, filetto e dolce, tutto alle giuste temperature con tempi e ritmo perfetti. Nel corso della cena i sommelier ci chiedevano di scegliere tra le tante etichette quale preferivamo degustare. E qui abbiamo scoperto tesori. Oltre alle meraviglie per cui Bolgheri è noto nel Mondo, Sassicaia, Ornellaia

Sono svettati per me il rosso Castello di Bolgheri suggerito dalla vicina di tavolo local doc e il bianco Pagus Camilla di Poggio al Tesoro. E poi certo, resta sempre un sogno bere Sassicaia.

Questa è l’Italia di oggi, questa è l’Italia del futuro.

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