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Marco Sacco, come reiventare un due stelle Michelin (grazie al lockdown)

Marco Sacco, come reiventare un due stelle Michelin (grazie al lockdown)

Un bistrot dove si facevano i matrimoni, una barca per il pic nic, un menu diverso per il gourmet. Il Piccolo Lago a Mergozzo è un valido esempio di come i bravi chef e patron stanno reagendo ai problemi del dopo Covid-19

Il Piccolo Lago di Mergozzo (VB) non è il solo ristorante (bi)stellato che si è presentato alla riapertura in una veste diversa. Dalle Alpi alla Sicilia, è un fiorire di temporary per l’estate o di locali dove si sono spostati i cuochi di città. Però, la trasformazione del ristorante di Marco Sacco ci ha colpito particolarmente, partendo dalla storia dello chef-patron, cresciuto tra il ristorante di famiglia e le importanti esperienze in Francia. Grande viaggiatore (e ottimo windsurfista in gioventù), ma ferocemente attaccato al proprio territorio, e forse per questo sottovalutato dalla critica. Il paradosso vuole che nel momento in cui Sacco iniziava a uscire di casa – con la gestione di Piano 35  nel grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino e l’apertura di Castellana Restaurant a Hong Kong – è arrivata la botta del Covid-19. Che vale per tutti i suoi colleghi, ma in un posto di frontiera culinaria quale Mergozzo (più vicino alla Svizzera che a Milano o Torino) la ripresa è più difficile. Ci vogliono passione, coraggio e la voglia di reinventarsi. Tornando all’antico, per vedere il futuro.

Un piccolo lido sul lago

«Senza retorica, il riposo mi ha portato a pensare che questo splendido lavoro bisogna farlo sempre e comunque sapendosi divertire, attraverso una tranquillità nel prendere gli impegni e le fatiche del lavoro quotidiano», dice Sacco. Ed ecco la trasformazione del giardino sottostante la struttura sospesa del bistellato: praticamente un piccolo lido, aperto sin dalle 10 del mattina dove ci si può rilassare in giardino, pranzare in mezzo alla natura, prendere il sole, gustare una merenda gourmet e un gelato freschissimo o scegliere il momento dell’aperitivo o di un after-dinner, visto che – salvo la domenica – è aperto anche un lounge-bar dalle 19.30 alle 22.00.  Il tutto davanti alle acque del lago prealpino più pulito d’Europa, dove si può navigare solo a vela, pagaiando o utilizzando uno scafo a propulsione elettrica. A proposito di lago, è nato anche un originale pic nic in barca, che consente in tre ore di esplorare lo specchio d’acqua e la cucina di Marco Sacco. Perché insieme a un box con tutto l’occorrente per il pranzo o la cena (acqua e vino compresi), c’è la mappa del lago con l’itinerario da seguire e cosa mangiare, tappa dopo tappa. Più distanziamento di così!

Cinque box al bistrot

E poi c’è la cucina. Il Piccolo Lago gourmet è vivo (e lotta insieme a noi), ma solo a cena, dal mercoledì alla domenica: due degustazione, innovativo e storico, a 150 euro più un pairing da 70 euro. Una sicurezza tra presente e passato, dove la tecnica è al servizio della materia prima che spesso è cercata direttamente dallo chef. Al bistrot ci si diverte. «Noi in cucina per primi: se ne sono resi conto i ragazzi quando ho proibito sottovuoto e dintorni per il menu», racconta lo chef . «Ho puntato sull’italianità e sulla semplicità, pensando all’ambiente e a cosa possono cercare i clienti in uno spazio del genere, soprattutto nel fine settimana». Attenzione al concetto di semplicità: è apparente proprio perché la mano è di un cuoco esperto, bistellato, aperto di mentalità. È così che piatti come  la  Caprese, lo Spaghettone al pomodoro, il Vitello tonnato, il Fritto misto di lago, la Grissinopoli (una cotoletta impanata nei grissini) fanno godere. Si sceglie da cinque box dove le singole portate costano 6, 10, 14, 22 e 26 euro. «La parola d’ordine non è stravolgere, rinnegare, ripensare la propria idea di cucina e il proprio stile, ma aprirsi a nuovi clienti o offrire a quelli fedeli altri momenti per cui sedersi a tavola: questo è il tempo per farlo, con passione e serietà», dice Sacco.

Grigliate speciali da fare dopo il lungo lockdown. Stupiamo i nostri amici

Grigliate speciali da fare dopo il lungo lockdown. Stupiamo i nostri amici

Non solo hamburger, würstel e verdure sulla griglia. Ecco qualche idea originale per rendere unica la nostra grigliata e stupire amici che non vediamo da tempo e con i quali possiamo finalmente trascorrere un pomeriggio all’aria aperta. Mangiando, bevendo e sorridendo

La bella stagione è arrivata, ma noi ancora non del tutto. Eppure siamo agli sgoccioli del lockdown anche fra le regioni e la voglia normalità ci riempie il cuore. Una normalità che sappiamo non potrà più essere come quella di prima. Almeno per un po’. Ma con le dovute precauzione, possiamo tornare a fare meravigliosi barbecue? Siete pronti con la vostra griglia? Vista l’occasione speciale, stupite davvero i vostri amici e mettete sulla brace qualcosa di diverso dalla solita braciola o dalle salsicce (che tuttavia non devono mancare, sia chiaro).

Una volta che la griglia è accesa potete sbizzarrirvi: verdure, certo, anche frutta, ma non solo. Con un po’ di ingegno potete preparare sul barbecue anche la pasta! La bellezza del barbecue è anche questa: improvvisare e grigliare tutto quello che avete nella borsa frigo!

Grigliare tutto

I classici

Stress da rientro al lavoro post lockdown: ecco come affrontarlo

Stress da rientro al lavoro post lockdown: ecco come affrontarlo

In questo periodo sono in molti a sentirsi fiacchi, agitati e di cattivo umore. Ecco alcuni rimedi utili che facilitano la ripresa dei vecchi ritmi e aiutano a ritrovare lo sprint per affrontare con maggiore slancio la routine quotidiana

Dopo la fine del lockdown la stragrande maggioranza degli italiani è ritornata al lavoro. Il passaggio dai ritmi casalinghi più rilassati a quelli della nuova routine potrebbe favorire la comparsa di piccoli malesseri e fastidi come stanchezza, cattivo umore, agitazione, mancanza di concentrazione. «Ritornare al lavoro dopo un lungo periodo di stop e riprendere i vecchi ritmi di tutti i giorni può provocare piccoli disagi soprattutto durante le prime settimane», conferma la nutrizionista Nicoletta Bocchino. «La colpa è del cosiddetto “stress da rientro”. Si tratta di un disturbo molto simile a quello che può comparire dopo le ferie estive e che rende più faticosa la ripresa delle attività quotidiane. Il periodo di lockdown, in molti casi, ha infatti sfasato i ritmi del sonno e della veglia.  Di conseguenza riadattarsi a orari e abitudini diverse da quelle che si sono seguiti per quasi due mesi può essere difficile». Per limitare i fastidi è utile dedicarsi nel tempo libero ad attività rilassanti. «Una passeggiata al sole immersi nella natura per esempio favorisce la liberazione di endorfine che aiutano a scaricare le tensioni. Inoltre, è un ottimo modo per stimolare la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore e di melatonina, l’ormone del sonno che permette di avere un riposo regolare e di qualità». Per contrastare i disagi, inoltre, è utile prestare attenzione a ciò che si sceglie di portare a tavola. «Cibi molto pensanti e conditi rischiano di affaticare troppo l’organismo che è già particolarmente appesantito dalla sedentarietà e dalla dieta spesso eccessivamente sbilanciata della quarantena», dice l’esperta, che qui spiega come affrontare lo stress da rientro al lavoro scegliendo i cibi giusti.

Per combattere il malumore al mattino

Per affrontare la routine lavorativa con più slancio è importante assicurarsi le energie necessarie fin dal risveglio. Sì quindi a una prima colazione ricca di nutrienti che danno energia e vitalità. «Per sostenere il tono si possono scegliere alimenti come lo yogurt oppure il latte. Apportano triptofano, il precursore della serotonina, l’ormone del buonumore. L’ideale è abbinarli ai cereali integrali come l’orzo, la segale, l’avena che assicurano carboidrati complessi e fibre che danno energia e sazietà per un periodo più lungo. Via libera anche alla frutta secca a guscio come le noci, le mandorle e a quella fresca di stagione. Le fragole e le ciliegie, per esempio, assicurano minerali contro la fatica e antistress. Tra questi spicca il magnesio che agisce su muscoli e nervi, messi a dura prova dall’eccesso di cortisolo», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino.

Per ritrovare la concentrazione durante la mattinata

Se il rientro a lavoro vi fa sentire frastornati e con le pile scariche, durante la mattina per ricaricarvi di energia puntate su uno spuntino a base di cibi che favoriscono la motivazione. «La banana per esempio è ricca di tirosina, un aminoacido che stimola la produzione di dopamina, un ormone che aiuta a sentirsi più appagati e concentrati. In più, questo frutto assicura triptofano e vitamine del gruppo B, preziosi per l’umore», consiglia la nutrizionista Nicoletta Bocchino. Per sentirsi più scattanti, in alternativa va bene anche un quadratino di cioccolato fondente almeno al 70% abbinato a un caffè senza zucchero. «La teobromina del cacao e la caffeina hanno un effetto super attivante per la mente».

Stress da rientro al lavoro post lockdow
Stress da rientro al lavoro post lockdown.

Per evitare la sonnolenza dopo pranzo

Durante il pasto di mezzogiorno occorre evitare di mangiare cibi troppo farciti come panini imbottiti, pizzette, focacce. «Un consumo eccessivo di grassi e zuccheri rallenta la digestione e agevola la sonnolenza post prandiale», dice l’esperta. Per sentirsi scattanti e pieni di energia anche nella seconda parte della giornata il consiglio che suggerisce la nutrizionista «è di optare per una bella porzione di verdure di stagione come un’insalata mista condita con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva da abbinare a una fonte proteica come del salmone, dello sgombro, della ricotta o della carne magra, accompagnata da un panino integrale. Abbinare le fibre che sono in grado di dare sazietà alle proteine, agli acidi grassi essenziali e ai carboidrati complessi permette di stare alla larga non solo dagli attacchi di fame, ma anche dai cali di energia che favoriscono fiacca e sonnolenza dopo il pasto».

Per alleviare la stanchezza nel pomeriggio

Per contrastare i cali di energia pomeridiani sì a uno spuntino a base di frutta secca a guscio oppure semi oleosi. «I semi di zucca per esempio sono un concentrato di grassi buoni che favoriscono il corretto funzionamento del cervello e minerali che contrastano la fatica e aiutano a sentirsi più sprint».

Per scaricare stress e tensioni a fine giornata

Per distendere i nervi e favorire il riposo notturno sì a una cena a base di verdura di stagione, cotta o cruda, carboidrati complessi come una porzione di pasta integrale, abbinati alle proteine vegetali dei legumi. «Le vitamine del gruppo B, i carboidrati complessi e il triptofano, favoriscono la produzione di melatonina, l’ormone del sonno, che facilita il rilassamento di mente e corpo e assicura un riposo di qualità», dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino.

Nella gallery scoprite i cibi da inserire nei menu quotidiani per combattere lo stress da rientro

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