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Eolie, le caprette fanno ciao!

La Cucina Italiana

Ci avviciniamo a piedi, apriamo il grande recinto dove sono state di notte, e subito capre e pecore si fanno intorno perché sanno che cosa portiamo e perché un saluto al proprio pastore non si nega. «Le capre sono birbanti», dice Tindaro accarezzandone un paio, «ne combinano sempre una, però si affezionano e mia figlia Immacolata, che mi aiuta e che se vorrà prenderà il mio posto, le chiama per nome». 

È il momento di mungere le capre (non tutte perché alcune stanno allattando i capretti) e di tosare le pecore, perché fa caldo. Tindaro tira fuori dei grossi forbicioni piatti per fare questa operazione a mano. Immacolata afferra una pecora, la distende a terra, le lega le zampe perché non rischi, muovendosi, di farsi male, e con poche mosse delicate e rapidissime la tosa completamente. Siamo in due a osservarla con ammirazione e un poco di timore, io e l’agnello della pecora tosata, che non lascia la mamma per nessun motivo e controlla che tutto fili liscio. In un attimo la pecora è di nuovo libera e molto più leggera, a terra rimane una soffice montagna. «Una volta la lana si vendeva, venivano a prenderla dalla Sicilia, adesso non la vuole più nessuno e dobbiamo smaltirla. Mia mamma la filava», racconta Tindaro con un brillio negli occhi, «le sue calze e i suoi maglioni erano caldi come un abbraccio, in inverno ci si divertiva con quelli addosso».

Ci spostiamo verso un altro pascolo più in alto, in una bellissima pineta in una zona chiamata ’A Turricedda, per ripetere le stesse operazioni. Lì ci aspettano Manuelita, Gerardina e Nerina, che dopo aver svolto tutte le operazioni non ci lasciano andare via senza una dose di carezze. Ripartiamo ancora per altre due tappe e presto sarà ora di riprendere da capo il giro per radunare gli animali e ricoverarli nei recinti per la notte. Domani arriverà presto per ricominciare.

Polpette alla norma – Ricetta di Misya

Polpette alla norma - Ricetta di Misya

Innanzitutto lavate le melanzane, mondatele e tagliatele a cubetti, cercando di farli uniformi, quindi salatele e lasciate riposare per almeno 30 minuti.

Riprendete le melanzane, strizzatele delicatamente, sciacquatele e tamponate con carta da cucina, quindi friggetele in olio abbondante, scolando poi su carta da cucina.

Mettete a fare il sugo: fate rosolare aglio e olio in una casseruola ampia, quindi unite melanzane, passata, basilico e sale e lasciate cuocere a fiamma bassa per almeno 15 minuti.

Nel frattempo preparate l’impasto per le polpette: mettete in una ciotola macinato, formaggio, pangrattato, uovo, sale e aromi e amalgamate bene, quindi aggiungete anche metà delle melanzane e mescolate delicatamente.

Prendete un po’ di composto per volta e create le vostre polpette, grandi come una noce.

Passate le polpette nella farina di semola, impanandole in maniera uniforme 1 per volta.

Fate scaldare un po’ di olio in una padella antiaderente e rosolateci dentro le polpette.
Una volta ben dorate trasferitele nella casseruola col sugo e lasciate insaporire per 5-10 minuti a fiamma medio-bassa.

Le polpette alla norma sono pronte: condite con cacio e basilico e servite.

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