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Pan di ramerino – Ricetta di Misya

Pan di ramerino

Innanzitutto sciogliete il lievito nell’acqua, poi unite anche il latte.

Mettete farina e lievito in una ciotola e iniziate a impastare, poi aggiungete anche il sale e continuate a lavorare.

Trasferite in una ciotola leggermente unta, chiudete con pellicola per alimenti e lasciate lievitare per circa 2 ore o fino al raddoppio.

Nel frattempo mettete olio e rosmarino in un pentolino e iniziate a scaldare, spegnendo non appena l’olio inizierà a sfrigolare.
Lasciate raffreddare completamente, poi filtrate per eliminare il rosmarino e tenete l’olio da parte.

Nel frattempo mettete l’uvetta a bagno in acqua calda per almeno 10 minuti, poi scolatela, strizzatela leggermente e tamponatela delicatamente con carta da cucina.

Riprendete l’impasto, unite zucchero e uvetta e iniziate a impastare, quindi aggiungete anche l’olio e continuate a lavorare per almeno 10 minuti.

Una volta ottenuto un impasto ben incordato, dividetelo in 5 panettini uguali, disponeteli sulla teglia rivestita di carta forno, ungete con poco olio e lasciate lievitare ancora per 1 ora circa.

Infine incidete leggermente i panini con una lama affilata creando una griglia da tris (2 righe orizzontali e 2 righe verticali che si intersecano creando un quadrato al centro), spennellate con olio (se volete potete spolverizzare anchecon zucchero) e cuocete per circa 20 minuti o fino a doratura in forno statico preriscaldato a 180°C.

Il pan di ramerino è pronto, non vi resta che lasciarlo raffreddare bene prima di servirlo.

A Bruxelles si fa la pizza napoletana…con l’acqua di Napoli!

La Cucina Italiana

Miracolo a Bruxelles. Per tutti gli amanti della pizza, roba da fondamentalisti veri: la pizza napoletana fatta…con l’acqua di Napoli.

L’eroe si chiama Bernardo D’Annolfo, l’indirizzo da segnarsi è quello di Educazione Napoletana. Con il nome del locale che è già tutto un progetto, chiarissimo. Tra virgolette “educare” le persone del posto a tutto il buono, a tutto il meglio e a tutto il gusto, dell’autentica napoletanità più verace. Con quest’ultima mossa che davvero non ha precedenti nel mondo.

«I miei impasti saranno fatti, ogni settimana, solo ed esclusivamente con l’acqua di Napoli», afferma fiero Bernardo mentre spacchetta la prima pedana arrivata dai piedi del Vesuvio fino al cuore della capitale d’Europa.

Un’iniziativa che cade giusto a metà tra scienza e cuore.

«Non sono certo uno scienziato», aggiunge, «ma dopo mesi di ricerche, e di consulenze di cui ci siamo avvalsi, abbiamo capito che il PH dell’acqua di Bruxelles è 6.2, mentre il PH dell’acqua di Napoli è 7.2. E, soprattutto, abbiamo capito che per fare una buona pizza napoletana serve un PH più alto di quello che c’è qui».

Ma, al di là della scienza, la vera ragione è quella del cuore. Fondata sul fascino di poter gustare, a migliaia di chilometri dal Centro Storico o dal Lungomare di Mergellina, una pizza straordinaria, inarrivabile, esattamente com’è straordinaria e inarrivabile una pizza fatta a Napoli. Dopo la farina e il lievito del Mulino Caputo, il “Mulino di Napoli” appunto, dopo i pomodori e la mozzarella, dunque, addirittura la formula dell’impasto, persino l’elemento essenziale dell’acqua.

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