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Cani al supermercato: possono entrare? Ecco la risposta

La Cucina Italiana

Cani al supermercato: possono entrare? L’argomento è di grande attualità. Il ministero della Salute ha appena chiarito con ben due note come bisogna comportarsi, ricordando regole precise a noi padroni ma soprattutto ai gestori dei punti vendita. A dare l’input è stata la domanda di un cittadino che si è chiesto proprio se potesse portare il proprio animale domestico a fare la spesa. La risposta? In sostanza è «dipende». Dal supermercato, anzitutto.

I cani possono entrare al supermercato?

La regola generale, infatti, è che i cani non possono entrare in alcun modo nei luoghi in cui vengono somministrati alimenti per non correre il rischio che vengano compromesse igiene e sicurezza. I supermercati non fanno eccezione perché non sono esclusivamente un luogo di distribuzione (in cui, cioè, si vendono cibi confezionati). Nei supermercati, infatti, ci sono spesso anche laboratori di gastronomia, banchi pescheria o macelleria, e non di rado angoli dedicati ai cibi pronti da mangiare. Perciò, come ha chiarito Ugo Della Marta, Direttore Generale della Direzione per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN) del ministero della Salute: «Il tenore della normativa appare abbastanza chiaro, pertanto nei locali o aree laddove i cibi sono preparati, trattati o conservati l’accesso degli animali domestici dovrebbe essere impedito».

Capuski

Come comportarsi con un cane al supermercato?

C’è un però, come ha poi specificato il dirigente del ministero della Salute, anche in seguito alla richiesta di precisazioni (e qualche protesta) di diverse associazioni che operano per la tutela degli animali. Il responsabile della sicurezza alimentare è proprio il titolare del punto vendita, perciò è anzitutto lui (o lei) a dover garantire che gli animali non entrino in contatto con i cibi, per assicurare l’igiene. Per cui, scrive sempre  il ministero della Salute, «nei luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati è necessario che l’ operatore del settore alimentare predisponga procedure adeguate per tenere sotto controllo la presenza di animali infestanti ed impedire l’accesso agli animali domestici». Tradotto: se il supermercato lo consente, perché ha predisposto delle regole precise impegnandosi a farle rispettare, e misure idonee a garantire igiene e sicurezza in modo che gli animali non vengano a contatto con il cibo (come i carrelli dedicati, per esempio), i cani al supermercato possono entrare. Non fanno eccezione nemmeno i cani guida o quelli delle forze dell’ordine, come i cani antidroga.

Cani al supermercato: cosa dicono i regolamenti

Oltre a questo, intervengono anche i regolamenti comunali. Per esempio a Milano il il Regolamento per il benessere e la tutela degli animali del Comune, estendendo diverse tutele ai gatti, oltre che ai cani, obbliga gli esercizi commerciali a motivare l’eventuale divieto di ingresso agli animali con un cartello ben visibile all’entrata che scioglie sin da subito ogni dubbio. 

Cani al supermercato: le regole dei punti vendita

Finora le politiche intraprese sono diverse: c’è chi come Esselunga e Iper preferisce vietare l’ingresso ai cani proprio per via della natura stessa dei punti vendita che hanno laboratori in cui gli operatori preparano a vista vari tipi di pietanze e lavorano diverse materie prime. Altri invece hanno preferito un’altra strada: Carrefour, per esempio, da tempo ha previsto nella maggior parte dei punti vendita dei carrelli per cani, così come Conad che ha anche firmato un accordo con la la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente. Il cambio di passo rispetto ai cani nei supermercati si deve infatti molto agli agli animalisti che hanno spinto affinché gli si consentisse l’ingresso. Il regolamento europeo, fermo peraltro al 2004, prescrive infatti l’assoluto divieto. 

L’importanza del buon senso

Non è prescritto, ma si presume che, regole a parte, prevalga sempre il buon senso: come stanno ricordando in queste ore anche diversi veterinari chiamati ad esprimere il proprio parere sul tema, meglio evitare di portare a fare la spesa un cane di grossa taglia o un po’ troppo vivace. Inoltre, per evitare spiacevole inconvenienti, sempre meglio tenere in borsa una museruola. 

ecco cosa cucinare senza usare l’energia | La Cucina Italiana

ecco cosa cucinare senza usare l'energia
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Spegnere il gas e non accendere il forno non significa mangiare male: ve ne diamo la prova con questo menù senza cottura. D’altronde a causa dei rincari di gas e elettricità – secondo Legacoop e Ipsos – più di 6 italiani su 10 hanno ridotto i consumi di energia elettrica e gas. E secondo Coldiretti quasi 1 italiano su 5 ha ridotto drasticamente l’uso dei fornelli, preferendo cotture alternative o prodotti che non necessitano di essere cotti. Vale la pena provare, no? Il risultato lo garantiamo noi.

I 5 consigli d’oro per risparmiare energia in cucina

Ci sono degli accorgimenti che dovreste assolutamente adottare nel caso in cui vogliate ridurre i vostri consumi. Ecco i 5 fondamentali:

  1. Scegliere elettrodomestici a basso impatto energetico.
  2. Usare attentamente il forno: non apritelo in continuazione, non fatelo preriscaldare per troppo tempo prima di inserire i cibi e, se possibile, cuocete più pietanze contemporaneamente sui diversi ripiani del forno: la funzione ventilata permette di cuocere in maniera omogenea su ogni ripiano. Potete anche spegnere il forno qualche minuto prima: il calore si manterrà alto per molto tempo.
  3. Il microonde è una valida alternativa per alcune cotture, soprattutto i modelli con funzioni più avanzate.
  4. Avete la friggitrice ad aria? Sfruttatela. Arriva a temperatura velocemente e per via delle ridotte dimensioni del cestello rispetto al forno il cibo cuoce più in meno tempo.
  5. E una volta che si è finito di cucinare? Usate la lavastoviglie sempre con il programma eco, se il vostro modello ne è dotato, e a pieno carico.

E per il gas?

Sono tanti anche i modi per risparmiare sul gas: usare la pentola a pressione, che riduce i tempi di cottura, portare l’acqua a bollore sempre con la pentola chiusa da coperchio, scegliere la cottura passiva non solo per la pasta ma anche per tanti altri alimenti – trovate tutto nel nostro articolo “Cuocere a fuoco spento: non solo pasta!”,

Menù senza cottura: dall’antipasto al dolce senza consumare energia

Chissà quanti di voi all’idea di un menù senza cottura hanno storto il naso. Eppure chissà quante volte avete gustato un buon carpaccio – di carne, ma anche di pesce -, una tartare o avete affondato la forchetta in una sfiziosa insalata. Certo, forse vi risulterà più difficile pensare ai primi piatti senza cottura, ma abbiamo la soluzione anche per quello. Sapete che per il cous cous precotto si può reidratare anche a fornello spento?

Come fare la crostata di Cesare Murzilli, che ha conquistato Milano | La Cucina Italiana

Come fare la crostata di Cesare Murzilli, che ha conquistato Milano
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Volete sapere qual è e come fare la crostata che sta facendo ingolosire tutti i milanesi? La ricetta, a base di pistacchi, amarene e caramello è fornita dal suo stesso ideatore, Cesare Murzilli, il pastry chef del casual dining 10_11 all’interno del progetto Portrait Milano. Per gli addetti ai lavori gli occhi su di lui sono stati puntati, con sempre maggiore interesse, quando, a settembre 2021, ha curato l’apertura dell’hotel W Roma, come responsabile di pasticceria, occupandosi della parte dolce, dalla colazione alla cena, in collaborazione con Fabrizio Fiorani.

E poi adesso, quando è approdato in qualità di pastry chef, accanto ad Alberto Quadrio, Executive Chef del 10_11 (con prossima apertura del ristorante gastronomico), il nuovo “place to be” dei milanesi, perché si trova all’interno del Quadrilatero della moda, e perché è un luogo che mette a disposizione degli ospiti un touch diverso di ecletticità in fatto di design e di offerta sul menù. Il nome stesso di questo ristorante è indicazione del punto di raccordo e incontro tra due anime della città, rappresentate dai due civici di Via Sant’Andrea 10 e di Corso Venezia 11. «Rispetto a Roma, qui c’è tanto passaggio, la clientela è internazionale e la media a che a fine pasto consuma il dolce è molto più alta. Il dessert quindi è molto apprezzato!», spiega Murzilli.

Da medicina… in cucina

E pensare che Cesare ha iniziato facendo tutt’altro: dopo gli studi universitari in medicina, ha deciso di cambiare carriera per dedicarsi completamente alla sua grande passione: la pasticceria. Dopo alcune esperienze nelle cucine di ristoranti che Osteria Arbustico a Paestum, il Metamorfosi a Roma, il Joia ristorante vegetariano stellato a Milano, collabora con maestri pasticceri tra cui Denis Dianin, dove affinerà l’arte pasticcera. La svolta arriva nel 2018, dall’incontro con il campione del mondo di pasticceria Emmanuele Forcone con cui instaura una collaborazione che lo porterà a girare il mondo per docenze e consulenze nazionali e internazionali. Con Forcone sviluppa anche Pastry Video Book, la piattaforma di formazione online completamente dedicata alla pasticceria. A lui abbiamo chiesto la ricetta di un dolce facile da replicare a casa, una crostata golosissima, a base di amarene, pistacchi e caramello.

L’idea della crostata

«Ho sempre preparato un dolce alla nocciola, sia come crostata sia come cremino, così ho pensato a qualcosa che potesse essere più colorato ma anche meno pensate, perché il dolce non deve mai essere stucchevole», spiega chef Murzilli. «Così, con il mio team, ho aggiustato la ricetta; prima mettevo solo il frangipane, poi ho aggiunto la frolla e il cremoso al caramello all’arancia, che dà un piccolo slancio ed è meno pesante». Questa crostata è proposta a colazione: «Qui predomina sempre lo zucchero a velo, così ho scelto di dare un tocco di colore alla tavola dei dolci del mattino, e questa crostata decisamente spicca tra tutti gli altri dolci».

Ricerche frequenti:

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