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Vinitaly 2023. La storia di Giulia Latini, aka @bionditudo | La Cucina Italiana

Vinitaly 2023. La storia di Giulia Latini, aka @bionditudo
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In occasione di Vinitaly 2023 vogliamo raccontarvi una storia che ha a che fare con la passione, quella vera, per il vino. Lei si chiama Giulia Latini, in arte su YouTube In Biondi Veritas, anche se in molti la conoscono meglio come @bionditudo, il suo profilo su Instagram seguito da 758k follower. Insomma, Giulia, romana, 28 anni, è bionda. E vabbè, questa era facile. E si occupa di vino. Il nome del suo canale YouTube parafrasando il proverbio latino, in vino veritas, lo suggerisce. Ma Giulia non ha la presunzione di insegnare, anche se potrebbe farlo contando su un diploma da sommelier e uno di wine master. Il suo obiettivo è incuriosire. «Non mi definisco esperta ma appassionata», racconta con modestia. I suoi video di circa 6 minuti su YouTube racchiudono ottimi consigli su come leggere la carta dei vini, come aprire una bottiglia, come degustarla, ma anche più tecnici sul come e perché nasce il vino e come viene fatto. E tutto con un taglio leggero, un tono confidenziale e un ritmo da perfetta comunicatrice. «E pensare che a 21 anni ero astemia!», confessa. Poi la “svolta”.

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Dalla danza, al design… al vino

Tutto è iniziato per curiosità. «Studiavo design e facevo la cameriera part time in buon ristorante di Roma; odiavo trovarmi impreparata sul vino, perché, anche se non so cucinare, sono una buongustaia, amo scoprire cose e posti nuovi, arricchire la mia cultura insomma». E poi la disciplina, tanta: «Mi sono diplomata all’accademia nazionale di danza di Roma, un mondo in cui l’arte la fa da padrona ma devi imparare a starci, non devi farti intimorire. Per cui posso dire si essere entrata nel mondo del vino… in punta dei piedi». Da qui il corso da sommelier e a seguire il wine master. «Ho capito che mi appassionava più il vino del design non solo per la dimensione edonistica ma anche per i produttori, che si rivendono come contadini ma sono le persone più chic che abbia mai incontrato!», aggiunge convinta.

Vitigni e vini del Friuli-Venezia Giulia

Vitigni e vini del Friuli-Venezia Giulia

Friulano, ribolla gialla, malvasia, malvasia, refosco, schioppettino e molto altro ancora. Ecco i vitigni friulani da conoscere e le bottiglie da assaggiare

Con alcune uve autoctone molto interessanti, il Friuli si conferma tra le regioni bianchiste più importanti d’Italia. Ad assicurarle il primato c’è il friulano, un tempo conosciuto come tocai, oggi in buona compagnia, grazie al successo crescente della ribolla gialla, da provare soprattutto quando è vinificata sulle bucce, in stile «orange». Una zona di frontiera, con vini unici per espressività, è il Carso dove si assaggiano i bianchi Vitovska e Malvasia, profumati di mare, e il rosso Terrano, rustico e acidulo, che sta bene con i piatti di carne della tradizione mitteleuropea. I vitigni a bacca scura più conosciuti sono però il refosco dal peduncolo rosso e lo schioppettino, che dà rossi eleganti e speziati. Ottimi risultati arrivano anche da alcune varietà internazionali che qui hanno trovato un habitat ideale, come il sauvignon e il merlot. La regione vanta anche una produzione di vini dolci molto ricercati a base di verduzzo e picolit, eccellenti con i dessert, i formaggi o da gustare a fine cena in buona compagnia.

6 vini friulani da assaggiare

Colli Orientali del Friuli Friulano 2019 Bastianich

L’affinamento in acciaio genera un bianco tipico, che profuma di erbe aromatiche, frutta matura e agrumi. Sapido e morbido, chiude con una piacevole nota di mandorla. Con un risotto agli scampi.
13 euro. Bastianich.com

Collio Ribolla Gialla 2015 La Castellada

Corposa, ricca e avvolgente, è un macerato che rappresenta bene il territorio di Oslavia. I profumi di agrumi canditi, frutta tropicale e spezie dolci anticipano un gusto fresco, complesso e persistente. Con zuppa di pesce o carni bianche arrosto.
31 euro. Lacastellada.it

Vitovska 2018 Skerlj

Figlio delle rocce, del mare e del vento del Carso, è un vino arancione che profuma di frutta gialla, scorza di arancia e zenzero. Ha un gusto intenso e minerale, con un finale salino e persistente che lo rende perfetto con crostacei alla griglia.
26 euro. Skerlj.it

Friuli Colli Orientali Schioppettino Myò 2017 Zorzettig

Nasce da una vecchia vigna e ha invitanti profumi di frutta rossa, balsamici e speziati, con la nota di pepe tipica del vitigno. All’assaggio, è scorrevole e deciso. Con carni alla griglia.
31 euro. Zorzettigvini.it

Friuli Colli Orientali Refosco di Faedis 2016 Ca’ dei Faggi

Dopo l’affinamento in botti di legno, è asciutto e corposo, con profumi floreali, fruttati e di spezie dolci. Il gusto è pieno, con una vena minerale che lo slancia. Con cinghiale e altra selvaggina in umido.
20 euro. Cadeifaggi.it

Friuli Colli Orientali Picolit 2015 Livio Felluga

Un vino raro e pregiato, di cui Livio Felluga è tra i principali interpreti. Ha un accattivante colore oro e profumi complessi di fiori, frutta secca, miele e agrumi dolci; persistente ed elegante, va bene con la torta alle noci e il foie-gras.
54 euro. Liviofelluga.it

Fruli-Venezia Giulia, i prodotti tipici

Fruli-Venezia Giulia, i prodotti tipici

Il prosciutto crudo di San Daniele, la Rosa di Gorizia, la grappa e i formaggi della tradizione più antica del Friuli-Venezia Giulia

Il nostro viaggio in Friuli-Venezia Giulia è ricco di tradizioni gastronomiche da non perdere e grandi prodotti. Ecco i più importanti!

Prosciutto crudo di San Daniele

Dop dal 1996, prodotto solo con maiali italiani, è tra i prosciutti più apprezzati. Si riconosce per la caratteristica forma a chitarra e per la presenza dello zampino. Una volta affettato, ha un colore rosato, un grasso candido e un sapore dolce-sapido, che diventa più intenso con la stagionatura.

Montasio

È un formaggio Dop, alpino da latte vaccino, a pasta cotta e semidura, con occhiatura piccola e regolare. Può avere quattro stagionature: fresco, da sessanta a centoventi giorni, è morbido e delicato; mezzano, da cinque a dieci mesi, ha un sapore pieno e deciso; stagionato per oltre dieci mesi diventa saporito e un poco piccante; stravecchio, dopo i diciotto mesi di stagionatura, è sapido e raffinato, adatto anche alla grattugia. Ottimo come ingrediente in cucina, è il protagonista del frico.

Formadi Frant

Presidio Slow Food, è nato come prodotto di recupero negli alpeggi della Carnia, quando c’era la necessità di salvare le forme di formaggio difettose, che venivano frantumate (frant) e riassemblate con l’aggiunta di latte, panna, sale e pepe. Ha colore bianco-grigio, una consistenza cremosa e compatta, un gusto poco piccante e una stagionatura variabile dai quindici giorni ai due mesi. È ottimo sul risotto, nella polenta o con le patate lessate.

Pitina

Sembra una grossa polpetta un po’ appiattita, ma, una volta affettata, si presenta come un salame. La carne macinata di capriolo, capra o pecora, oggi mista a una piccola parte di grasso suino, è condita con sale, pepe nero, erbe e aglio, ricoperta con farina di mais, quindi affumicata e lasciata stagionare. Si può mangiare così com’è oppure cotta alla brace o scottata con l’aceto.

Rosa di Gorizia

È una varietà di radicchio locale (presidio Slow Food), con la caratteristica forma che ricorda il fiore da cui prende il nome. I cespi si raccolgono tra novembre e dicembre, quindi sono sottoposti al processo della «forzatura», durante il quale il colore passa da verde a rosso. Croccante e poco amara, è conosciuta per essere il radicchio più costoso, ed è apprezzata da molti grandi cuochi che la accostano ad altri ingredienti pregiati.

Grappa

Il Friuli è tra le regioni più importanti per la produzione di questa acquavite di vinaccia, chiamata localmente anche sgnape, e sembra che la produzione sia iniziata proprio qui nel VI secolo. Accanto ai nomi di produttori celebri come Nonino, che ha lanciato la produzione di grappe monovitigno e ha inventato l’acquavite d’uva a metà degli anni Ottanta, sopravvivono piccole e interessanti distillerie artigianali.

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