Tag: formaggi

Ricetta Fonduta di Gruyère con verdure

Ricetta Fonduta di Gruyère con verdure

Semplice da preparare, la Fonduta di Gruyère è un antipasto invernale che si presta a essere condiviso. Posta al centro della tavola, ogni commensale può intingervi con l’aiuto di un bastoncino verdure di stagione a piacere in quantità e varietà.

Per realizzare la fonduta di Gruyère organizzatevi in anticipo perché il formaggio dovrà riposare in latte e farina per un’ora prima che la preparazione venga fatta fondere sul fuoco. Come verdure vi consigliamo un misto di ortaggi crudi e lessati, come carciofi e broccoli.

Scoprite anche queste ricette: Verdure e fonduta, Uova e verdure al forno con fonduta, Polpette di verdure con fonduta, Fonduta di Grana Padano con champignon, Fonduta di fontina con finferli.

Ricetta Gnocchi con fiocchi di patate e crema di formaggio e noci, la ricetta

Ricetta Gnocchi con fiocchi di patate e crema di formaggio e noci, la ricetta

Secondo la tradizione popolare, il giorno degli gnocchi è il giovedì, al tempo d’oggi un giorno infrasettimanale carico di impegni che ci consentono di cucinare solo degli gnocchi già pronti. 

Con la ricetta degli gnocchi con fiocchi di patate, invece, potrete realizzare gli gnocchi in casa in poco tempo. I fiocchi di patate sono un preparato a base di patate essiccate e macinate che si può utilizzare in sostituzione delle patate lessate e schiacciate.

Con i fiocchi di patate si evita così la cottura delle patate, riducendo notevolmente i tempi di preparazione degli gnocchi. Inoltre, l’impasto risulta leggermente più compatto, quindi più facile da modellare e più sicuro da cuocere. Il risultato, come consistenza e sapore, è ugualmente piacevole. Provate! E se poi condite gli gnocchi con una crema di formaggio e noci, nessuno saprà resistere!

Asiago, una questione di sfumature

La Cucina Italiana

È il turno dell’Asiago. Non c’è Paese al mondo con tanta ricchezza e varietà di prodotti, naturali come li regala il territorio o lavorati da mani esperte in modi semplici, che sono antichi e insieme i più contemporanei. Prosegue il viaggio alla scoperta delle nostre bontà, da quelle più conosciute a quelle meno note lontano dalla zona di produzione. 
E basta un cambio di quota per variare il carattere di un Asiago.

Asiago

Non era ancora l’anno Mille quando i pastori crearono uno dei gioielli caseari d’Italia. L’Asiago è il frutto di un matrimonio tra la genialità della natura, che si è sbizzarrita in microclimi ed erbe che personalizzano il latte, e la sensibilità del pastore capace di adeguarsi a una fioritura improvvisa o a condizioni climatiche impreviste. Ancora oggi i casari veneti e trentini sono autentici chef del latte, che non si limitano a far cagliare il latte, ma si sforzano di ottenerne prodotti diversi. Così questo formaggio a pasta semicotta prodotto esclusivamente con latte vaccino è diverso secondo la tipologia: il Dop Fresco, con latte intero, ha sapore dolce e delicato, mentre il Dop Stagionato, con latte parzialmente scremato, ha sapore più deciso. 

Il primo – detto «pressato» – ha crosta sottile ed elastica, pasta bianca o leggermente paglierina con occhiatura marcata e irregolare. Lo Stagionato – definito «d’allevo» – ha crosta liscia e regolare, la pasta interna è compatta, il colore va dal paglierino fino all’ambrato e presenta occhiatura sparsa di piccola o media grandezza. Venti giorni stagiona il Fresco, novanta lo Stagionato. Il Fresco è consueto negli aperitivi (tagliato a cubetti), nei sandwich, in insalate, nella pasta al forno. Lo Stagionato è preferito a fine pasto, abbinato a frutta secca, o in ricette dal gusto deciso. Nelle versioni Vecchio e Stravecchio è ideale da grattugia.

Carta d’Identità dell’Asiago

DOVE NASCE – Nella provincia di Vicenza, in due zone del Padovano e del Trevigiano, nella provincia di Trento.

LATTE – Solo dalle razze Bruna Alpina, Burlina, Frisona Italiana, Grigio Alpina, Pezzata Rossa.

VARIETÀ – Il Fresco può avere la dicitura Riserva; lo Stagionato può essere anche Mezzano (stagionatura da quattro a dieci mesi), Vecchio (da 10 a 15 mesi), Stravecchio (oltre i 15 mesi). Alle due tipologie può essere aggiunta la menzione «Prodotto della Montagna», se lavorato sopra i 600 metri.

CONSERVAZIONE – Il Fresco va consumato entro una decina di giorni dall’acquisto, lo Stagionato entro un mese. Deve essere avvolto nella pellicola alimentare e tenuto a temperature tra 8 e 9 °C.

Asiago una questione di sfumature
Quesadilla all’italiana con Asiago

Un antipasto facile e vegetariano che utilizza pochi semplici ingredienti per dare vita a un piatto messicano con influenza italiana

Vai alla ricetta

Proudly powered by WordPress