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Risotto con funghi surgelati: come farlo buonissimo

Risotto con funghi surgelati: come farlo buonissimo

Avete voglia di un bel piatto a base di funghi ma non li trovate freschi? Provate a realizzare un risotto con i funghi surgelati!
Sono ottimi tanto quanto quelli freschi, basta saperli cucinare al meglio!

Come? Qui sotto trovate la ricetta passo passo, e se scorrete l’articolo, vi diamo anche qualche dritta in più per renderlo ancora più gustoso.

Risotto ai funghi surgelati: la ricetta

Ingredienti

  • 350 g di funghi surgelati
  • 320 g di riso Carnaroli
  • 1 cipolla
  • ½ litro di brodo vegetale
  • 2 cucchiai di olio d’oliva
  • burro qb
  • sale qb
  • pepe qb
  • vino bianco qb
  • prezzemolo tritato qb
  • Parmigiano Reggiano DOP qb

Procedimento

  1. Per prima cosa, tritate la cipolla finemente, prendete una padella e con un filo d’olio extravergine d’oliva, fatela rosolare.
  2. Aggiungete i funghi ancora congelati, fateli cuocere fino a scongelarli, sfumate con un bicchiere di vino bianco e continuate la cottura per un altro quarto d’ora.
  3. In un’altra pentola tostate il riso a secco per qualche secondo, poi aggiungetelo nella padella con i funghi.
  4. Procedete con la cottura del risotto, aggiungendo il brodo vegetale un po’ alla volta. Una volta cotto il riso, aggiustate di sale, aggiungete una spolverata di prezzemolo tritato, una noce di burro per mantecare e poi una spolverata di formaggio grattugiato.
  5. Spegnete il fuoco e servite ben caldo.

Come cuocere i funghi surgelati?

I funghi freschi puliti e subito riposti in freezer si mettono in padella direttamente da congelati. Farli scongelare e poi utilizzarli sarebbe un grave errore: i vostri funghi assorbirebbero tutta l’acqua rilasciata con lo scongelamento e diventerebbero mollissimi. Basta quindi far rosolare uno spicchio d’aglio con un po’ di olio in una padella, aggiungere i funghi ancora congelati e farli saltare in padella per circa 15 minuti. Un pizzico di sale, a piacere un po’ di prezzemolo e sono pronti da gustare.

Altri consigli utili per preparare il risotto

Ossobuco alla milanese: ecco come farlo perfetto

La Cucina Italiana

Ci sono alcuni piatti che richiedono tempo e cura, per onorare anche le radici della cultura e della tradizione che si portano dentro. Come l’ossobuco alla milanese, piatto tipico della cucina lombarda, che unisce gusto e semplicità. Di solito, viene servito con il risotto alla milanese come “contorno”, questo vi fa capire l’impegno che ci vuole nell’affrontarlo, sia nella preparazione che nel mangiarlo. Ma come prepararlo? Qui sotto vi forniamo la ricetta, passo passo, con tutti i trucchi per fare il vero ossobuco alla milanese. Potete leggere nella nostra gallery, qualche consiglio su come rendere gli ossobuchi alla milanese ancora più gustosi e su come conservarli, se mai dovesse avanzare.

Ossobuco alla milanese: la ricetta

Ingredienti

  • 4 ossibuchi di vitello
  • 500 ml di brodo di carne
  • 3 cipolle bionde
  • 50 g di farina
  • 3 teste d’aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 limone (scorza grattugiata)
  • 80 g di burro
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • olio, sale e pepe qb

Procedimento

  1. Cominciamo con il rosolare velocemente le cipolle nell’olio, poi sfumatele con il vino bianco e lasciatele stufare.
  2. Preparate ora gli ossibuchi: con delle forbici, incidete la carne ai lati dell’osso, per evitare che si arricci in cottura. Poi, ripassateli nella farina.
  3. Rimuovete le cipolle e mettetele da parte: nella stessa casseruola, aggiungete dell’altro olio, fate sciogliere il burro, poi adagiate gli ossibuchi.
  4. Cuoceteli a fiamma alta per 5 minuti circa, di modo che si formi la crosticina, poi girateli sull’altro lato e fate altrettanto.
  5. Sfumate con dell’altro vino, aggiungete il brodo e le cipolle cotte, ponete il coperchio e fate cuocere per circa mezz’ora a fuoco dolce; a questo punto, girate la carne e fate cuocere un’altra mezz’ora.
  6. Nel mentre, preparate la gremolada: ovvero grattugiate la scorza di un limone, poi tritate il prezzemolo lavato e mondato e tritate anche l’aglio, privandolo dell’anima.
  7. Una volta che gli ossibuchi son pronti, serviteli con una porzione di risotto alla milanese e spolverizzandoli con l’immancabile gremolada.

Sfogliate la gallery per conoscere tutti i segreti per fare un ossobuco alla milanese a regola d’arte!

I trucchi per il perfetto ossobuco alla milanese

Tutto sul caramello: come farlo, le tipologie e gli usi

La Cucina Italiana

Dal crème caramel ai bignè caramellati, dalla tarte tatin alle caramelle mou: con il caramello ci si può davvero sbizzarrire in pasticceria, ma i nostri chef hanno per voi qualche dritta per usarlo anche in cucina.

Questione di temperatura

Il caramello si forma ad una determinata temperatura. Una volta raggiunta la colorazione desiderata, bisogna rimuoverlo immediatamente dalla pentola e utilizzarlo subito. Se la cottura proseguisse nella pentola calda, si otterrebbe un caramello troppo scuro e amaro. Possiamo distinguere fra caramello biondo e caramello bruno. Il primo è più delicato e cremoso, ottenuto fra i 156° e i 165° di cottura; il secondo, più scuro e deciso, è ottenuto dai 156° in su, senza però mai superare i 175°. In questo caso il caramello tende a cristallizzarsi molto più velocemente, bisogna quindi utilizzarlo in fretta, soprattutto se si desidera modellarlo per ottenere delle decorazioni per dolci.

Preparazione del caramello

Per preparare il caramello si possono utilizzare diversi metodi.

A secco

Versare lo zucchero all’interno della casseruola a fiamma non troppo alta e lasciarlo riscaldare senza mescolarlo, in modo che non cristallizzi. Attendere fino al raggiungimento della colorazione desiderata. Si può anche versare solo una parte di zucchero e, mentre si scioglie, versare poco alla volta lo zucchero restante fino ad ottenere il caramello.

All’acqua

Versare lo zucchero nella casseruola e aggiungere a filo circa metà quantità di acqua per farlo sciogliere. Dopo la bollitura, l’acqua inizierà ad evaporare e lo zucchero a caramellare.

Per ottenere una salsa al caramello, bisogna aggiungere al caramello circa metà quantità di acqua calda rispetto allo zucchero utilizzato. Quando inizierà a bollire, mescolare velocemente per ottenere la salsa.

Caramellare, non solo in pasticceria

Non riuscite a convincere i vostri bambini a mangiare la verdura? La soluzione è semplice: caramellatela! Magari non vi suonerà così strano caramellare la frutta secca, ad esempio pistacchi, nocciole o mandorle, ma probabilmente non avete mai provato a caramellare le verdure.

Carote, peperoni, zucchine: potete scegliere la verdura che più vi piace, farla rosolare velocemente in padella e aggiungere lo zucchero. Si può poi sfumare con l’aceto per ottenere un sapore agrodolce, oppure aggiungere del succo di limone e completare con sale e pepe. In alternativa le verdure già un po’ cotte, ma ancora croccanti, posso essere unite direttamente al caramello pronto per completare la cottura e la caramellatura.

E i famosi pomodorini confit? Non sono altro che pomodorini caramellati, ottenuti con una lunga cottura in forno con olio, sale, pepe e zucchero! Ottimi come contorno, ma anche per condire la pasta.

Una curiosità? Il caramello funge anche da colorante: in cucina può essere inserito in piccolissime quantità ad esempio in un brodo, per colorarlo e renderlo più bruno.

Testo di Alessandro Pirollo

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