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Pesci, le sue ricette preferite | La Cucina Italiana

Pesci, le sue ricette preferite
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Eccoci qui a parlare dell’ultimo dei 12 segni zodiacali e di come i Pesci, appunto, si comportano in cucina. Prima di tutto vorrei farvi notare una cosa: quando parliamo di Zodiaco lo rappresentiamo come una ruota, un cerchio e quindi quello che consideriamo l’ultimo dei 12 segni, proprio i Pesci, altro non è se non il segno zodiacale precedente al primo.

Questo pensiero ci aiuta a capire come per i nati sotto il segno dei Pesci spesso un cibo non sia soltanto buono in sé ma soprattutto per quello che evoca, ricorda, simboleggia. Per questo motivo quindi se vi doveste trovare ad una cena cucinata da una persona Pesci ricordatevi che dietro a quel semplice piatto di tagliatelle al ragù c’è sempre molto, molto di più.

I Pesci sono un segno zodiacale d’acqua quindi con una spiccata sensibilità, creatività e romanticismo. Proprio per la loro natura mutevole però sono portati a cambiare spesso idea: non stupitevi se li vedrete divorare un cibo che solamente pochi mesi fa avevano dichiarato ufficialmente di non sopportare. Qualsiasi piatto fatto con amore però qui sarà sempre assolutamente apprezzato e per lo stesso motivo i dolci, dai biscotti alle torte, vanno per la maggiore.

Se una delle caratteristiche principali delle persone nate sotto il segno dei Pesci è la creatività non stupitevi se troverete fiori nella loro insalata o frutti nel loro arrosto. Questo segno non sopporta di ripetere sempre le cose, ricette comprese. Per questo le varianti, creative e inattese, sono spesso molto amate.

Anche se alla fine i Pesci amano le ricette semplici, soprattutto perché non hanno nessuna voglia di passare troppe ore ai fornelli. Anzi, le ricette della tradizione sono quelle che qui vengono prese più spesso come base di partenza. Ad esempio, uno dei loro piatti forti potrebbero essere proprio gli spaghetti al pomodoro fresco e basilico con, è ovvio, qualche piccola variante come una grattugiata generosa di bergamotto oppure una spolverata di erbe aromatiche direttamente dal balcone di casa.

In tutti i casi, nella cucina dei Pesci la parola d’ordine è creatività: difficilmente faranno la spesa immaginando già che cosa cucineranno ma, piuttosto, inventeranno il menù aprendo il frigorifero.

Quanto costa la pizza a Milano? | La Cucina Italiana

Quanto costa la pizza a Milano?
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Quanto costa mangiare la pizza a Milano? A meno di 20 euro è una missione impossibile. La risposta è nella qualità. Oggi il pizzaiolo è un vero e proprio artigiano del gusto, capace di trasformare la classica pizza (farina, acqua, pomodoro e mozzarella) in una pizza gourmet, o ancora di più, in una pizza d’Autore. Un pizzaiolo capace di trasformare apparentemente gli stessi ingredienti con i migliori prodotti del nostro territorio, spesso regionali, DOP, difficili da trovare in qualsiasi supermercato o dal fruttivendolo sotto casa. Mettendoci creatività e innovazione.

L’esperienza di gusto

Da qui nasce la pizza gourmet o d’Autore, e da qui il costo elevato della stessa. Perché è proprio la seconda fase, quella della preparazione, del topping (senza nulla togliere alla lievitazione), che diventa sempre più determinante. Che significa: scelta del pomodoro, dei formaggi, delle verdure e dei salumi, spesso di piccoli produttori e a chilometro zero, di origine protetta (DOP), per arrivare a ingredienti per così dire di “lusso”, come gamberi rossi, caviale o tartufo. Quindi, in breve, quando parliamo di scelta intendiamo non se ordinare una Margherita o una Capricciosa, ma se ordinare un piatto lievitato in cui la differenza la fanno gli ingredienti, le cotture, il rispetto della tradizione in dialogo costante con l’innovazione, tutto insieme per offrire un’esperienza di gusto sempre nuova. E Milano ormai ne è piena di posti così. Poi magari più cari di Napoli o Roma. E qui si aggiunge dell’altro…

Prezzi (ir)ragionevoli

Perché è un dato di fatto che il costo della vita a Milano (oggetto di discussione passata e recente) supera in generale quello della media italiana. È stato stimato che l’esborso mensile per una famiglia tipo supererebbe i 3.300 euro considerando affitto, bollette, spese alimentari e sanitarie, trasporti, educazione e… spese voluttuarie. Come mangiare una pizza, per esempio. Per l’ennesima volta, in una recente trasmissione d’inchiesta tv, si è scomodato Carlo Cracco e la sua pizza proposta da Cracco in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. La pizza dello chef è stata spesso oggetto di critiche per il suo prezzo, 22 euro, bevande escluse. Una polemica piuttosto sterile, se si pensa che il locale si trova nel cuore della città, in un luogo accogliente, dal servizio rapido ma non frenetico. E che la pizza è d’Autore, appunto. Anche perché, girando in città, abbiamo visto che mangiare una pizza a meno di 20 euro a Milano è un’impresa.

Quanto costa la pizza a Milano?

Abbiamo cercato tra diverse pizzerie e ne abbiamo scelte, e già provate, 5, giusto per scremare l’infinità di quelle aperte a Milano negli ultimi anni, proprio sull’onda della pizza gourmet. Senza voler esagerare con topping e altro che normalmente fanno lievitare (è il caso di dirlo) i prezzi, per una pizza un po’ diversa dalla Margherita e dalla Marinara, si arriva facilmente a 20 euro. Cifra che si supera tranquillamente aggiungendo bevande e servizio. Ma dobbiamo ricordarci degli ingredienti di cui sopra. A mescolare farina, acqua e ad aggiungerci un po’ di pomodoro sono bravi tutti (anche io! Ma quando ho voglia di vivere l’esperienza di una mangiare una pizza, beh, esco…). Per qualcuno pagare più di 8 euro suona come furto legalizzato: «La pizza è un piatto popolare, 10 euro sembra un prezzo altissimo se si pensa di pagare solo la materia prima. Ma non è così», ha recentemente dichiarato Lino Stoppani, presidente di Epam (Confcommercio Milano). Ci sono anche i costi dell’energia, della manodopera, dell’affitto. Senza contare gli aumenti dei prezzi delle materie prime (farine, olio, latte eccetera) superiori anche del 60% rispetto allo scorso anno (fonte Confartigianato). E senza contare che gli ingredienti di nicchia, per la loro scarsa reperibilità, costano di più. A Napoli da qualche parte trovi ancora una pizza “basic” a 5 euro, ma devi rassegnarti a mangiarla a un tavolino di plastica in mezzo al traffico o “a portafoglio”, quindi in piedi. E sperare che la digestione vada a buon fine. Ecco allora cinque pizzerie dove trovare un’ottima pizza d’Autore e non, di alta qualità e con prezzi “alla Cracco”. Per buona pace dei detrattori di chi le cose le fa bene, senza destare scandalo.

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