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I biscotti di Sant’Ambrogio – La Cucina Italiana

I biscotti di Sant’Ambrogio - La Cucina Italiana

La ricetta dei tradizionali biscotti ambrosiani, dei frollini al burro ideali da preparare il 7 dicembre in onore del santo patrono di Milano

Tra le tradizioni, forse meno conosciute, per la ricorrenza della festa di Sant’Ambrogio ci sono i biscotti. Molti li conoscono con il termine Ambrosiani che deriva dal santo patrono milanese Sant’Ambrogio, nato in Germania nel 339 e morto nel capoluogo lombardo nel 397. I tipici biscotti milanesi aprono, in qualche modo, la celebrazione delle festività natalizie. Generalmente vengono preparati per la festa di Sant’Ambrogio, il 7 dicembre, ma molto spesso nelle famiglie lombarde sono riproposti anche nel giorno di Natale, magari – per i più golosi – aggiungendo ai classici frollini al burro un poco di cioccolato e la granella. Ecco, quindi, la ricetta per seguire passo passo la tradizione culinaria milanese.

I biscotti di Sant’Ambrogio

Ingredienti

200 g farina 00
50 g farina di mais fioretto
1 uovo
100 g zucchero di canna fine
50 g burro
un cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
un cucchiaino di lievito per dolci
1 tuorlo

Per la decorazione
100 g cioccolato fondente
granella fine di nocciole
granella fine di pistacchi

Procedimento

Per l’impasto
Setacciate le farine insieme al lievito. Sciogliete il burro e lasciatelo intiepidire. Aggiungete alla farina lo zucchero, poi il burro ammorbidito, un pizzico di sale, l’estratto di vaniglia e le uova, e impastate gli ingredienti fino a formare una palla. Avvolgetela in un pezzo di pellicola e lasciatela riposare al fresco per un’ora almeno.

Prima di infornarli
Riprendete la pasta, stendetela su un piano infarinato e formate una sfoglia di di circa 6-7 mm di spessore. Formate i biscotti con un coppapasta rotondo fustellato o della forma che più vi aggrada. Disponete i biscotti su una teglia coperta di carta forno e cuocete a 180° per 10-15 minuti, finché i bordi non iniziano a dorarsi. Lasciateli raffreddare su una gratella per dolci.

Consiglio
Per renderli più gustosi, sciogliete il cioccolato a bagnomaria. Prendete i biscotti e immergeteli per metà nel cioccolato fondente, facendo colare l’eccesso. Poi, passate i bordi nella granella di nocciole o nella granella di pistacchi. Appoggiate i biscotti decorati su un foglio di carta forno e lasciate indurire il cioccolato. Potete “pucciarli” nel tè o in una deliziosa cioccolata calda. 

» Polpette al gorgonzola – Ricetta Polpette al gorgonzola di Misya

Misya.info

Innanzitutto mettete a bagno il pancarrè in un po’ di acqua, lasciatecelo per 5-10 minuti, quindi strizzatelo delicatamente.
Mettete in una ciotola carne macinata, salsiccia privata del budello e sbriciolata, uovo, parmigiano, pangrattato, pancarrè spugnato e strizzato, aromi e sale, e amalgamate.

Tagliate il gorgonzola a dadini.
Create le vostre polpette, cercando di farle di dimensioni uniformi (grandi all’incirca come una noce), aggiungendo al centro un cubottino di gorgonzola (dovrebbe avanzarvene un po’) e richiudendo bene l’impasto sopra al formaggio.

Fate scaldare l’olio in una padella antiaderente e cuocete le polpette con coperchio per cica 20 minuti, girando ogni tanto per farle dorare in maniera uniforme.

Nel frattempo sciogliete il restante gorgonzola nel latte, quindi fate restringere per creare una cremina.

Le polpette al gorgonzola sono pronte: servitele con la crema di formaggio (potete anche servirla in una ciotolina a parte in cui pucciare le polpette).

Cosa fare dopo aver bevuto e mangiato troppo

Cosa fare dopo aver bevuto e mangiato troppo

Come smaltire gli eccessi di pranzi e cene particolarmente elaborati? Ecco come ritrovare benessere ed energia e liberarsi dal senso di pesantezza

Non eccedere a tavola quando si è in compagnia è impossibile. A chi non è capitato di esagerare nei giorni di festa? Il cibo, qualunque sia l’occasione, è innanzitutto convivialità e piacere. Ma cosa fare dopo aver bevuto e mangiato troppo? Quali sono gli accorgimenti da seguire il giorno stesso e in quelli successivi per contrastare gli effetti di un pasto particolarmente elaborato? «La prima cosa da evitare è mangiare solo un’insalata o della frutta, un errore che spesso si commette dopo pranzi e cene in cui si è esagerato con porzioni di cibo e quantità di vino e in generale di bevande alcoliche e gassate», dice la dietista Patrizia Gaballo. Meglio invece ridurre semplicemente le porzioni nel pasto successivo e portare in tavola menù equilibrati. «Un altro suggerimento utile da seguire è scegliere cibi in grado di dare una mano all’organismo a liberarsi delle sostanze “tossiche” prodotte dai processi metabolici, che rischiano di favorire un senso di malessere generalizzato che può manifestarsi con pesantezza, mal di testa, stanchezza e gonfiore», dice l’esperta. Ecco dunque cosa fare dopo aver bevuto e mangiato troppo.

Le dritte da seguire subito

Dopo aver bevuto e mangiato troppo occorre evitare di consumare gli eventuali avanzi, che rischiano di affaticare ancora di più l’organismo e sentirsi appesantiti. Se si è mangiato e bevuto troppo a pranzo, si può anche saltare la cena. In questo modo si aiuta l’organismo a ripulirsi delle tossine accumulate. Se invece si è esagerato a cena, al risveglio si può saltare la colazione. Per compensare ed eliminare il sodio in eccesso e contrastare la ritenzione dei liquidi il consiglio è di bere tanta acqua anche grazie al consumo di infusi e tisane a base di erbe e piante dall’azione detox. «Il finocchio, per esempio, favorisce la diuresi e contrasta il senso di gonfiore. La malva è invece ottima per l’intestino, mentre il carciofo grazie alla sua azione colagogo stimola il lavoro del fegato, un organo coinvolto nella metabolizzazione dei grassi e di sostanze come l’alcol».

Il menù su misura per il giorno successivo

Il giorno successivo è fondamentale portare in tavola pasti facilmente digeribili. A pranzo e a cena sì a un’abbondante porzione di verdure. «Grazie alla ricchezza di fibre aiutano a ripristinare gli squilibri ormonali dovuti a un eccessiva assunzione di carboidrati a elevato carico glicemico presenti per esempio nei primi piatti particolarmente elaborati e ricchi di sughi, salse e dolci», dice l’esperta. «L’apporto di antiossidanti di cui sono anche delle ottime fonti contrasta invece la produzione di radicali liberi e di sostanze infiammatorie che danneggiano le cellule. L’ideale è associarli a una sola fonte di proteine facilmente digeribili. Quindi no alla classica insalata con mozzarella e prosciutto. Meglio scegliere del pesce, da condire con l’olio extravergine d’oliva, per fare il pieno di grassi che agevolano il metabolismo». Due menù tipo da seguire il giorno successivo? «A pranzo un’insalata di finocchi e agrumi con salmone, a cena invece del radicchio crudo condito con olio extravergine d’oliva e delle uova strapazzate».

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