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Ricetta Spiedini alla palermitana | La Cucina Italiana

Ricetta Spiedini alla palermitana | La Cucina Italiana

Step 1

Per la ricetta degli spiedini alla palermitana, battete molto bene le fettine di vitello.

Step 2

Tagliate il pane raffermo in tocchetti, poi frullatelo con 2 filetti di acciuga, i pinoli, l’uvetta e qualche fogliolina di maggiorana così da ottenere un composto non troppo fine. Distribuite il pane tritato sulle fettine e arrotolatele così da ottenere 12 involtini. Mondate la cipolla e ottenete 12 falde.

Step 3

Formate 4 spiedini infilzando un involtino, poi una falda di cipolla e una foglia di alloro. Ripetete in modo da avere 3 involtini su ogni stecco. Passate gli spiedini prima nelle uova sbattute con un pizzico di sale e poi nel pangrattato.

Step 4

Raccogliete le falde rimanenti della cipolla su una placca foderata di carta da forno, accomodatevi sopra gli stecchi, irrorate con poco olio e infornate nel forno ventilato a 220 °C per 15-18 minuti.

Step 5

Servite gli spiedini con le cipolle cotte al forno profumando a piacere con poche foglioline di maggiorana fresca.

L’acqua di cottura dei carciofi: un riciclo per il benessere

La Cucina Italiana

Nella cucina del riciclo, l’acqua di cottura dei carciofi è preziosa. 
Romano, campano, sardo, alla giudia, lesso, fritto, crudo, tra varietà e ricette possibili il carciofo è il fiore dell’inverno. Verde, sodo e prelibato, aiuta il nostro organismo con le sue proprietà depurative.

Lo “spazzino” carciofo

Il carciofo è un ortaggio “spazzino” perché stimola contemporaneamente le funzioni renali, epatiche e intestinali. Grazie alla cinarina (presente soprattutto nelle foglie), principio attivo che stimola la secrezione della bile e la diuresi. Purifica il sangue, soprattutto abbassando il colesterolo cattivo, ed è responsabile dello smaltimento delle tossine. Particolarmente indicato per chi soffre di disturbi gastrointestinali. Ma tutte queste proprietà possono in parte diminuire con la cottura dell’ortaggio. Ecco allora la soluzione: mai buttar via l’acqua di cottura dei carciofi.

Come usare l’acqua di cottura dei carciofi

Non dovreste mai buttare l’acqua di cottura poiché contiene tutti i principi attivi del vegetale. Questo liquido è molto ricco di sali minerali e si può bere a digiuno o utilizzare per rendere più gustose le vostre preparazioni. Può essere la base per una minestra di verdure, poiché garantisce un maggiore apporto di fibre. Oppure diventare il brodo per cuocere un risotto ai carciofi. Sebbene il gusto dell’acqua dei carciofi risulti molto amaro è il vero toccasana contro la debolezza determinata dai cambiamenti climatici dell’inverno. Con le foglie in infusione si può realizzare anche una tisana. Vediamo come renderla gustosa.

Una tisana depurativa ai carciofi

Che sarà mai quel gusto amaro rispetto ai tanti benefici? Una tisana ai carciofi è indicata per eliminare le tossine, sgonfiare la pancia e riattivare la circolazione sanguigna. Si può realizzare con le foglie esterne dei carciofi lasciandole in infusione per alcuni minuti. In questo caso il sapore risulta davvero amaro. Ma esistono alcuni piccoli segreti per rendere gradevole la vostra tisana. Per esempio aggiungere alcuni semini di finocchio, che tra l’altro hanno proprietà digestive, oppure in alternativa una radice di liquirizia, foglie di menta e di melissa. Dopo un’infusione di circa 15 minuti dovrete procedere al filtraggio. La tisana si può bere calda o nel corso della giornata. Due tazze al giorno, lontano dai pasti, aiutano ad eliminare ogni scoria dal nostro organismo.

Ricerche frequenti:

Italia sul podio | La Cucina Italiana

Italia sul podio
| La Cucina Italiana

Termina a Lione la Coupe du Monde de la Pâtisserie più social di sempre con le dirette in arena e
dai backstage di chef pâtissier e giornalisti da tutto il mondo: in primis la star di Instagram (e
rinomato pasticcere di Francia) Cédric Grolet, chiamato da Pierre Hermé come presidente onorario della finale mondiale. Segno dei tempi che cambiano con l’estetica e la condivisione immediata che pare valgano più di ogni altra cosa, ma in realtà non sono i selfie bensì la sostanza (per fortuna) a vincere ancora come testimonia il podio 2023 e i relativi premi assegnati.

Chi ha vinto la Coupe du Monde de la Pâtisserie 2023? Il primo posto per il Giappone che torna a vincere dopo il 1991 e il 2007; secondo posto per la Francia; terzo posto assegnato all’Italia che non scende dal podio dal 2007; premio all’eco sostenibilità conferito al team del Canada.

Primo premio per il Giappone (ph Sarah Scapparone).

La squadra italiana 2023

Il Team Italia composto dal capitano Alessandro Petito (31 anni, candidato per lo zucchero), Jacopo Zorzi (33 anni, candidato per il cioccolato) e Martina Brachetti (35 anni, candidata per il ghiaccio) ha confermato un lavoro di squadra che è stato fondamentale per restare sul podio più alto del mondo. Una collaborazione che nasce da lontano, dalla fondazione nell’aprile del 2000 del Club Italia della Coupe du Monde de la Pâtisserie, dall’integrazione e dalla collaborazione tra gli ex campioni del mondo italiani di tutte le edizioni perché sono le persone, sempre, a fare la differenza e senza l’aiuto di tutti i risultati non sarebbero quelli di oggi.

La gara in 2 giorni

17 nazioni in gara si sono confrontate per dieci ore continuative di competizione ieri e oggi nella grande arena del Sirha di Lione, la fiera dedicata al mondo del food tra le più grandi e importanti al mondo. Il tema di questa edizione voluto dal Presidente della Coupe du Monde de la Pâtisserie Pierre Hermé e dal comitato dell’evento è stato il cambiamento climatico. Su questo i team provenienti (in ordine di gara) da Italia, Usa, Inghilterra, Cile, Filippine, Egitto, Cina-Taipei,
Mauritius (per la prima volta in concorso), Marocco, Colombia, Argentina, Sud Korea, Giappone,
Malesia, Canada, Tunisia e Francia si sono confrontati a colpi di dessert al cioccolato, sculture di
ghiaccio e semifreddi. Questa in estrema sintesi il cuore di una gara in realtà molto impegnativa,
che ha visto tutti i team competere durante dieci ore di gara per realizzare 42 dessert da
degustazione: 3 dessert al cioccolato; 10 dessert da ristorazione; 3 semifreddi preparati con purea di frutta; 26 lollipop da mangiare con uno o due morsi; 3 pièce artistiche: una di cioccolato e una di zucchero alte (base inclusa) 165 cm; una scultura di ghiaccio alta in totale 50 cm (scelta questa dettata dal non spreco e dal rispetto per l’ambiente) e reintrodotta a sorpresa quest’anno, anche se in dimensioni minori, dopo l’eliminazione nel mondiale del 2021.

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