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Coca-Cola si da al tè freddo biologico

Coca-Cola si da al tè freddo biologico

Cos’è e come è nato Honest, il tè biologico creato da Seth Goldman che ha lasciato la finanza per dedicarsi alla sostenibilità

Il tè freddo è uno dei nostri prodotti preferiti dell’estate. Fresco, dissetante e sempre pronto nel frigorifero, è una bevanda a cui siamo molto affezionati sin da quando eravamo bambini. E in un panorama di prodotti storici e squadre pesca contro limone, arriva una novità che promette di dettare nuove regole. A partire dal senso etico. Honest infatti è prodotto utilizzando ingredienti biologici coltivati nel pieno rispetto delle comunità agricole locali e supportando pratiche agricole biologiche che hanno un impatto positivo sull’ambiente e sulla biodiversità. Scelto da Coca-Cola per dissetare i consumatori più attenti, è arrivato sul mercato italiano imbottigliato in vetro riciclabile al 100% in due gusti: limone e fiore d’arancia, lampone e basilico.

Ma a rendere unica questa bevanda è anche la sua storia. Per approfondirla abbiamo incontrato Seth Goldman il co-fondatore del brand che nel 1998 realizzò la prima infusione nella cucina di casa sua con foglie di tè, acqua calda, succhi di frutta biologica e un tocco di zucchero di canna inventando la ricetta che ha convinto Coca-Cola a sostenere il suo progetto.

Sappiamo che Honest è nato nella cucina di casa tua. Raccontaci come è successo e quando hai capito che poteva diventare un prodotto da commercializzare.
«Era l’autunno del 1997 ed ero andato a correre a Central Park a New York. Dopo la corsa ero assetato e quando sono entrato in un negozio per comprare qualcosa mi sono reso conto che non c’era nulla che potesse placare la mia sete – tutte le bevande erano troppo dolci. Mi sono ricordato di uno studio che avevo fatto alla Yale School of Management e di come, con il mio professore Barry Nalebuff, fossimo d’accordo che esistesse un’opportunità di mercato per bevande poco dolci. Ho ricontattato Barry e gli ho detto che ero pronto ad agire. Lui era appena tornato dall’India dove aveva condotto studi sull’industria del te ed era arrivato con il nome Honest Tea – era perfetto! Ho lasciato il mio lavoro nel mondo della finanza e ho cominciato a preparare campioni di te nella cucina di casa mia. Ho portato cinque thermos di te insieme a un’etichetta incollata su una bottiglia di succo all’ufficio acquisti di Whole Food e mi hanno fatto un ordine di 15.000 bottiglie».

Dalla creazione del prodotto all’accordo con Coca-Cola quanto tempo è passato? Hai mai pensato di mollare?
«Ho lanciato l’azienda nel 1998 e Coca-Cola ha investito nella società nel 2008, quindi siamo stati collegati a Coca-Cola più a lungo di quanto non fossimo stati come azienda indipendente. Ci sono stati parecchi momenti difficili, ma non ho mai pensato di mollare – amo troppo questo business e l’impatto che genera».

Negli ultimi anni il mondo del tè ha vissuto un risveglio glamour. Lo abbiamo assaggiato in versione bubble tea, lo abbiamo usato per preparare i cocktail e persino come base per ghiaccioli estivi. Quale pensi sia il futuro di questa bevanda?
«Il te è la seconda bevanda più famosa al mondo (seconda solo all’acqua), così è stato per secoli e così mi aspetto che continui a essere. Il te è straordinariamente versatile  – non conosco una cultura in tutto il mondo che non goda di qualche forma di prodotti botanici fermentati».

Sempre a proposito di futuro. La componente sostenibile di Honest è uno dei suoi punti di forza, che ci avvicina a un consumo consapevole anche quando si parla di prodotti commerciali. Cosa possiamo fare nella nostra quotidianità per amplificare i benefici di questa scelta?
«La cosa straordinaria, e importante, del cibo è che offre a tutti noi l’opportunità di fare scelte consapevoli per l’impatto ambientale. Possiamo andare in bici al lavoro e riciclare i contenitori, ma l’impatto delle nostre scelte alimentari sovrasta questi altri elementi del vivere quotidiano.  Se siamo in grado di offrire ai consumatori alternative buone e a prezzi competitivi ed educarli sull’impatto delle loro scelte senza prediche o facendo leva sui sensi di colpa, miglioriamo di gran lunga la nostra possibilità di essere al loro fianco nel viaggio verso un modo di vivere più salutare e sostenibile».

 

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