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Ricetta Insalata belga «alla belga»

Ricetta Insalata belga «alla belga»

Step 1

Per la ricetta dell’insalata belga «alla belga», eliminate le foglie più esterne della belga, mondate il fondo dei cespi e disponeteli a freddo in una casseruola con 50 g di burro, sale e pepe. Coprite con un coperchio e fate cuocere a fuoco molto basso per circa 30‑35 minuti, finché non saranno diventate morbide, ma non disfatte. Lasciatele raffreddare nella casseruola.

Step 2

Preparate una salsa facendo sciogliere 40 g di burro con la farina; unitevi il latte, una presa di sale, pepe e noce moscata; cuocete la besciamella mescolando per 4-5 minuti, poi spegnete e incorporate subito la fontina grattugiata, mescolandola per scioglierla completamente.

Step 3

Tamponate i cespi di indivia con carta da cucina, per asciugare il liquido in eccesso, quindi avvolgeteli nelle fette di prosciutto, un po’ rifilate, in modo da lasciare uscire le estremità dei cespi.

Step 4

Stendete uno strato di besciamella al formaggio in una pirofila, adagiatevi sopra i cespi al prosciutto, completate con la besciamella rimasta e infornate la pirofila a 180 °C per 20-25 minuti, finché non saranno ben gratinati. Serviteli completando con una macinata di pepe.

Ricetta: Joëlle Néderlants, Foto: Riccardo Lettieri, Styling: Beatrice Prada

Patate per scherzo: una cena inaspettata e memorabile

La Cucina Italiana

Patate per scherzo: si potrebbe intitolare così questa serata memorabile che Vincenzo de Bellis, fra i più importanti curatori di arte contemporanea, ci ha raccontato. Ecco, dunque, la sua storia delle patate per scherzo. 
«L’occasione è stata una cena improvvisata per festeggiare l’eccezionale circostanza del passaggio contemporaneo a Milano di Nairy Baghramian e Haegue Yang, due artiste, iraniana la prima, coreana la seconda, le cui mostre si erano incrociate tra il Walker Art Center di Minneapolis, dove io lavoravo come direttore associato, e la Fondazione Furla, che invece è diretta da mia moglie Bruna Roccasalva. Proprio in quei giorni era in corso una mostra di Nairy da lei. Ho prenotato alla Collina Pistoiese, uno dei ristoranti di riferimento in città, dove si fa quella cucina familiare e tradizionale che fa brillare gli occhi agli stranieri, anche a quelli abituati ai locali più sofisticati. In quattro, nella sala piccola, che chiediamo sempre al proprietario quando abbiamo ospiti internazionali o quando vogliamo fare una cena con cari amici, in attesa di Haegue e suo marito, abbiamo deciso di farle uno scherzo giocando sulla sua fobia per le patate. Una sorta di odio assoluto che un amico comune ci aveva rivelato. Aspettandola, abbiamo chiesto al proprietario di annunciare con aria mortificata al momento dell’ordinazione che quella sera, a causa di un problema di approvvigionamento della cucina, tutti i piatti erano a base di patate. E, per rendere lo scherzo più credibile, abbiamo fatto sistemare in tavola come antipasto un’insalata di patate e fagiolini e una di patate col polpo. Al suo arrivo, abbiamo rincarato la dose dichiarando che ci eravamo portati avanti ordinando gnocchi ai quattro formaggi e gnocchi al gorgonzola. Il divertimento è stato superiore all’attesa: sbiancando, Haegue ha dichiarato davanti al proprietario che lei se ne andava e che, anzi, dovevamo andarcene tutti. Immediatamente.

Vincenzo de Bellis è direttore delle fiere e delle piattaforme espositive di Art Basel, per le quali supervisiona il lavoro dei team delle quattro fiere organizzate dal gruppo nelle città di Basilea, Parigi, Miami e Hong Kong. Tra le tappe significative del suo percorso, il ruolo di curatore e direttore associato di Arti Visuali al Walker Art Center di Minneapolis; quello di direttore artistico del Miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano; quello di fondatore e curatore del Peep-Hole Art Center, sempre a Milano. La sua ultima mostra Jannis Kounellis in Six Acts è ospitata al Walker Art Center fino al 26 febbraio 2023. È nato a Castellana Grotte, in provincia di Bari, nel 1977.

Uova strapazzate: come farle light

La Cucina Italiana

Le uova strapazzate sono un secondo molto sfizioso, nutriente e veloce, ma anche un’ottima idea per la colazione se vi piace farla salata. Ecco come prepararle light, senza grassi o, comunque, non troppi.

Ricetta delle uova strapazzate

Per fare le uova strapazzate avete bisogno solo delle uova, quindi di fatto si tratta di una ricetta molto light, anche se molto spesso per renderle più gustose e saporite si aggiungono parmigiano, latte o panna e burro. La versione leggera e senza grassi è molto più veloce da preparare e facilmente digeribile, perfetta anche per i bambini, quindi ve la consigliamo. Basta sbattere le uova con sale e pepe e poi versarle in una padella antiaderente calda e leggermente unta con l’olio. Non appena iniziano a rapprendersi mescolatele con una spatola e in pochi minuti saranno pronte. Non stracuocetele altrimenti si seccano troppo. Il segreto è mantenere la fiamma bassa e mescolarle lentamente.

Uova strapazzate con il latte

Se volete provare la versione con l’aggiunta di latte, usate quello parzialmente scremato, ma comunque evitate il parmigiano perché non è necessario. Potete anche utilizzare latte vegetale se preferite. Se siete intolleranti al lattosio, invece, potrebbe essere un’ottima soluzione, come anche il latte senza lattosio.

Come servire le uova strapazzate

Sono buonissime calde sul pane abbrustolito e se volete potete arricchirle anche con alcune verdure. Per esempio cuocete in padella delle zucchine tagliate a rondelle e solo quasi a fine cottura versate le uova sbattute e mescolate rapidamente. Potete anche insaporirle con delle spezie come prezzemolo, salvia oppure curcuma e paprika.

Versione uova strapazzate dolci

Si possono preparare delle ottime uova strapazzate anche come dessert. Basta dolcificarle con poco zucchero di canna e profumarle con la cannella. Potete anche cuocerle con le mele a fette per un dessert da gustare tiepido con del gelato o della panna semimontata. Qualcosa di molto simile al kaiserschmarren, ma molto più semplice, che non è proprio light, ma davvero buono.

I nostri consigli per le uova strapazzate

Uova strapazzate light

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