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Torta prima comunione – Ricetta di Misya

Torta prima comunione

Innanzitutto preparate il pan di Spagna: montate le uova, a temperatura ambiente, con lo zucchero e la vaniglia per almeno 10 minuti, dovranno triplicare di volume.
Incorporate quindi la farina, precedentemente setacciata, in 3 volte, mescolando delicatamente con una spatola con movimenti dal basso verso l’alto.
Trasferite il composto nello stampo imburrato e infarinato e cuocete per circa 35-40 minuti in forno statico preriscaldato a 180°C.
Una volta cotto, capovolgetelo su di una gratella e lasciate raffreddare completamente.

Nel frattempo passare alla crema: lavorate i tuorli con zucchero e vaniglia, quindi incorporate la maizena e poi il latte scaldato.
Trasferite il composto in un pentolino e cuocete a fiamma bassa, mescolando costantemente per non far formare grumi, fino ad ottenere un composto denso e liscio.
Spostate la crema in un contenitore basso e largo, coprite con pellicola per alimenti e lasciate raffreddare completamente.

Preparate la bagna portando a ebollizione l’acqua con limone e zucchero, quindi lasciate raffreddare e infine filtrate.

Mentre i vari elementi si raffreddano potete iniziare a preparare i decori con la pasta di zucchero, sul piano di lavoro spolverato di zucchero a velo: seguite le foto passo passo per creare i fiocchi.

Procedete con i fiori delle calle.

Completate con gli ultimi dettagli: i gambi delle calle, i nastri dei fiocchi, la targhetta.

Quando la crema si sarà raffreddata, montate la panna ben fredda e incorporatela alla crema (lasciate da parte solo qualche cucchiaio di panna), mescolando delicatamente con un movimento dal basso verso l’alto.

Mondate le fragole e tagliatele a rondelle.

Riprendete il pan di Spagna e tagliatelo a metà in senso orizzontale per creare 2 dischi.
Bagnare con lo sciroppo la base della torta posizionata sul piatto da portata, poi farcite con la crema e con le fragole, per poi ricoprire con il secondo disco e bagnare anche questo.

Rivestite la torta con un sottile strato di panna montata (quella lasciata da parte), poi procedete a rivestirla con un sottile strato di pasta di zucchero.
Ritagliate via gli eccessi lungo i bordi e usateli per creare un nastrino decorativo che andrete a posizionare alla base, facendolo aderire spennellando poca acqua sulla superficie.

A questo punto potete disporre i vari decori di pasta di zucchero sulla superficie.

La torta prima comunione è pronta, non vi resta che servirla.

World Pizza Day: perché si festeggia il 17 gennaio?

La Cucina Italiana

Certi giorni non si festeggiano a caso: se il 17 gennaio il mondo intero celebra il World Pizza Day è perché è il giorno di Sant’Antonio Abate, l’eremita del III secolo che rinunciò alle sue ricchezze per dedicare la sua vita agli altri. È considerato il fondatore del monachesimo cristiano, il protettore degli animali, dei macellai, ma non solo.

Chi è il santo protettore dei pizzaioli?

Il santo che l’iconografia medioevale ci ha sempre fatto immaginare con in mano un campanello, un bastone con una croce a forma di Tau e accanto un maiale fedele, è quello che secondo la leggenda ha anche donato il fuoco agli uomini per tenerli al caldo rubandolo all’inferno. Per questo Sant’Antonio Abate è anche il patrono dei fuochi e di tutte quelle professioni che al fuoco sono strettamente legate, e quindi anche i pizzaioli (oltre ai fornai e ai pompieri).

Perché il 17 gennaio si festeggia il pizza day

Da qui l’idea di far coincidere le due cose: festeggiare nella stessa giornata il patrono dei pizzaioli e il World Pizza Day, che a sua volta è anche l’ufficializzazione di un’usanza molto antica a Napoli e non solo. Il 17 gennaio, mentre i contadini – e tanti semplici di padroni di cani e gatti – portano gli animali nelle piazze per farli benedire dai parroci, in diverse regioni del Sud si accendono infatti anche i fuochi in onore di Sant’Antonio Abate: nel Salento li chiamano “focare” ad esempio, mentre a Napoli sono i “fucarazzi”. Per radunarsi intorno a questi falò che vengono allestiti tra i cortili e le piazze, ringraziare il santo, pregare affinché porti buona fortuna per l’anno appena cominciato – e non da ultimo festeggiare (come si fa ancora, mangiando maiale e ballando) – sin dai tempi antichi i pizzaioli napoletani il 17 gennaio prendono mezza giornata libera.

Chi ha ideato il World Pizza Day

L’idea di celebrare il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, anche il World Pizza Day è nata proprio dai pizzaioli napoletani. Per la precisione è stata dell’Associazione Verace Pizza Napoletana (AVPN) e del suo presidente Antonio Pace che, immediatamente dopo il riconoscimento dell’Unesco che ha consacrato l’arte dei pizzaiolo napoletani come patrimonio immateriale dell’Umanità, hanno pensato bene di riscoprire una tradizione antica lanciando, nel 2018, questa giornata mondiale che ogni anno viene celebrata con grandi festeggiamenti.

Come si festeggia il World Pizza Day

Quest’anno, in cui ricorre anche il quarantennale dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, il programma del World Pizza Day (che trovate completo su Facebook) è ricchissimo, tra incontri di piazza e dirette streaming che coinvolgeranno esperti e pizzaioli i tutto il mondo che hanno aderito all’associazione impegnandosi a rispettarne il rigido disciplinare per la preparazione della pizza. 16 Paesi, 22 masterclass in 11 lingue, dall’Australia agli Stati Uniti passando dall’Italia, l’Associazione ha organizzato una no stop di 24 ore tutta dedicata alla pizza.

La nuova pizza dedicata a Sant’Antonio

E ne ha anche creata una nuova, dedicata al protettore: è la “pizza Sant’Antonio”, con pomodoro e peperoncino a simboleggiare il fuoco che protegge, la salsiccia che rievoca il suo maialino inseparabile, e il provolone del monaco, celebre specialità della Penisola Sorrentina, che ricorda tra le altre cose che questo santo così venerato al sud è stato anche il primo monaco della storia.

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Ricetta Spigola in tempura con maionese al lime, la ricetta

Ricetta Spigola in tempura con maionese al lime, la ricetta

Se in tempura è più frequente gustare molluschi e crostacei come calamari e gamberi, oggi vogliamo stupirvi preparando con questa cottura la spigola, pesce bianco chiamato anche branzino, che solitamente si cuoce a filetti in padella o intero al forno.

Scoprite di seguito come preparare la Spigola in tempura con maionese al lime per un secondo croccante e profumato da mangiare con le mani. Nella ricetta lo chef ha utilizzato il pesce con la pelle, piacevole da mangiare perché delicata e resa croccante dalla frittura, ma volendo si può eliminare. Inoltre, per velocizzare la preparazione si può scegliere una maionese pronta, delciata, e aromatizzarla aggiungendo succo e scorza di lime.

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