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Ricetta Frutta gratinata – La Cucina Italiana

Ricetta Frutta gratinata - La Cucina Italiana
  • 250 g zucchero semolato
  • 80 g tuorli
  • 15 g zenzero fresco
  • 10 g acini di uva senza semi
  • 8 g more grosse
  • 8 mirtilli
  • 4 mini kiwi
  • 2 limoni non trattati
  • 2 frutti della passione
  • 1 arancia non trattata
  • 1 mela
  • 1 pesca gialla
  • 1 pera Abate
  • mango
  • zucchero di canna
  • menta

Pelate l’arancia e i limoni con un pelapatate; immergete la scorza senza la parte bianca (albedo) in un pentolino di acqua fredda, portate a bollore, scolate e ripetete l’operazione per altre due volte.
Unite in un pentolino il succo dei limoni e dell’arancia, lo zucchero semolato, le scorze sbianchite e lo zenzero pelato e tagliato a bastoncini. Portate a bollore e cuocete a 118 °C, finché non otterrete uno sciroppo; filtratelo.
Montate i tuorli a velocità sostenuta con le fruste a immersione; incorporate lo sciroppo, continuando a montare finché il composto non si sarà raffreddato. Conservatelo in un contenitore ermetico in frigorifero.
Tagliate la mela, la pera e la pesca a fettine, il mango a cubetti e gli acini e i mini kiwi a metà.
Condite la frutta con i semi dei frutti della passione, 3-4 cucchiai di zucchero di canna e 5 foglie di menta tagliate a striscioline, aggiungendo a piacere 1 cucchiaio di rum o di liquore all’arancia.
Disponete la frutta in una teglia, copritela con la crema di tuorli e fatela dorare nel forno caldo con funzione grill per 3-5 minuti. Potete accompagnare questa frutta con gelato, sorbetto o granita di mandorle.

Melagrana: le migliori ricette con il frutto dell’inverno

Melagrana: le migliori ricette con il frutto dell'inverno

Le ricette con i frutti del melograno sono perfette per l’autunno. Scopriamo come preparare un menù completo fatto da primo, secondo e dolce utilizzando questo prezioso frutto di stagione

Le ricette con i frutti del melograno sono ideali per accogliere i primi freddi dell’autunno. La melagrana infatti contiene molte proprietà nutritive che consentono di preparare un’efficace barriera corporea verso i malanni del periodo autunnale.

Ricchissimo di vitamine (A, E e B) e della C in particolare, la melagrana è anche un’ottima fonte naturale di minerali, manganese, potassio, zinco, rame e fosforo. Un uso prolungato di questo frutto nella dieta, inoltre, ha un effetto benefico sulla regolarizzazione intestinale, combatte l’invecchiamento e i radicali liberi e consente di tenere a bada il colesterolo cattivo e la pressione del sangue.

Dopo aver decantato le proprietà benefiche della melagrana è necessario parlare anche del suo sapore: un eccezionale mix tra dolce e acidulo che lo rende perfetto sia per le preparazioni salate che per quelle dolci, regalando al piatto originalità, colore e un gusto davvero speciale.

Vi è venuta voglia di provarlo in cucina? Scopriamo le ricette con la melagrana per preparare un menù completo fatto di primo, secondo e, naturalmente, il dolce.

ricette con il melograno

Risotto con i chicchi di melagrana

Ingredienti

250 g di riso
2 melagrane
30 g di burro
Formaggio grattugiato
Brodo vegetale o 1 dado
30 cl di vino bianco
1 cipolla bianca
Olio extravergine di oliva qb
Sale qb
Pepe qb

Procedimento

Per preparare questo delizioso e semplice risotto si inizia sgranando con delicatezza uno dei due frutti, facendo il possibile per lasciare intatti i chicchi. L’altro frutto va invece spremuto e il succo va raccolto in un contenitore. Fate quindi appassire la cipolla tagliata a pezzetti in una padella antiaderente con dell’olio extravergine di oliva e poi aggiungete il riso per farlo tostare. Cuocetelo per qualche minuto, mescolandolo, versate il vino e fatelo evaporare. Continuate a girare il riso e aggiungete anche il succo di melagrana e cuocete il risotto, aggiungendo il brodo vegetale caldo di tanto in tanto.

Quando il riso è cotto spegnete il fuoco e fatelo mantecare con il burro, i chicchi di melagrana e una bella spolverata di formaggio grattugiato (grana o parmigiano, a piacere). Aggiustate di sale e di pepe e portate in tavola il risotto con la melagrana ancora ben caldo.

Petto di faraona con melagrana

Ingredienti

2 petti di faraona
100 g di pancetta
1 melagrana
30 g di farina
30 g di burro
foglie di alloro
20 cl di liquore tipo brandy
sale qb
pepe qb

Procedimento

Per preparare questa ricetta molto delicata iniziate dividendo ogni petto di faraona in due parti, dividendolo poi ancora in due fettine più sottili e sbattendole con un martello da cucina o un batticarne. Sopra ogni fetta posizionate delle foglie di alloro e una fettina di pancetta. Aggiustate di sale e di pepe e poi passatela nella farina. Fate sciogliere in una padella antiaderente il burro e iniziate a cuocere la carne a fuoco basso per circa 5 minuti.

Prendete il frutto del melograno e fatelo a metà. Da una parte conservate il succo, dell’altra dividete i chicchi con delicatezza. Aggiungete quindi nella padella con il petto di faraona il brandy e il succo di melagrana, coprite con un coperchio e continuate la cottura per altri 15 minuti circa.

Togliete la carne dalla padella e mettetela nei piatti. Impreziosite la salsa che si è formata con i chicchi di melagrana e fatela cuocere per altri due minuti aggiungendo ancora un po’ di burro. Guarnite la carne con la salsa e portatela in tavola.

Torta soffice al frutto del melograno

Ingredienti

3000 g di farina 00
180 ml di succo di melagrana (2 frutti interi circa)
3 uova
250 g zucchero
1 bustina lievito per dolci
150 ml olio extravergine di oliva

Procedimento

Questa torta soffice e colorata è semplice da preparare ed è perfetta per la colazione, la merenda o un dessert. Per prepararla a casa la prima cosa da fare è spremere i frutti del melograno e ricavarne il succo, tenendolo da parte. In un recipiente capiente vanno poi sbattute le uova con lo zucchero e vanno montate con le fruste da cucina. Si aggiunge l’olio, il succo di melagrana e la farina setacciata, poco alla volta, continuando sempre a impastare con le mani o con un robot da cucina. Si unisce il lievito per dolci e si forma un composto omogeneo e senza grumi.

Prima di infornarlo bisogna imburrare la teglia e poi versarci l’impasto della torta. Il dolce va cotto in forno caldo a 180° per circa 40 minuti. Prima di servirlo, a piacere, si può spolverare con zucchero a velo.

Nella gallery e qui sotto, tante ricette con il frutto del melograno

 

Dai cruzziceddi ai nucatoli, i dolci siciliani per il Giorno dei morti

Dai cruzziceddi ai nucatoli, i dolci siciliani per il Giorno dei morti

Per il Giorno dei morti in Sicilia molti sono i dolci caratteristici: spesso profumano di cannella e mandorla e tutti si tramandano da generazioni

La Sicilia è terra ricca di tradizioni e feste popolari antiche, come il Giorno dei morti che profuma di cannella, mandorla e biscotti e che si tramanda da generazioni.
Anche Virgilio, nel Quinto Libro dell’Eneide offre una testimonianza del carattere festaiolo e allegro della commemorazione dei defunti in Sicilia. Racconta infatti che Enea, per commemorare il primo anniversario della morte del padre Anchise, organizzò sotto il monte Erice, preghiere, sacrifici, banchetti e festanti giochi.
Ancora oggi in Sicilia la commemorazione dei defunti è molto sentita ed è vissuta in maniera tutt’altro che triste.

La tradizione vuole che nella notte che intercorre tra l’1 e il 2 novembre, i cari defunti distribuiscano giocattoli e dolci ai bambini, nascondendoli a volte in giro per casa e iniziando al mattino per i bimbi una vera e propria caccia al tesoro tra i profumi dei dolci della tradizione.

E così nel cannistru (cesto di vimini colmo di dolci), nucatoli, frutta secca, osso di morto e tante altre dolci prelibatezze, le cui ricette, nonostante il passare del tempo, sono rimaste invariate e continuano a conquistare adulti e bambini.

I dolci tipici siciliani per la Festa dei Morti

Pupa di zucchero o Pupaccena
Uno dei dolci tipici di Palermo, realizzato esclusivamente per la commemorazione dei defunti. Amatissimo dai bambini, è un vero tripudio di colori, solitamente posta al centro del cannistru come una regina. La lavorazione tradizionale prevede che un “gissaru” (un pasticciere specializzato nella scultura delle pupe di zucchero) prepari degli stampi in gesso o terracotta in cui versare il composto di acqua e zucchero disciolti in un paiolo di rame, cui viene aggiunto del cremor tartaro per evitare la cristallizzazione. Una volta solido si provvede a tagliare lo stampo e decorare la statua con colori, fiocchi, e carta argentata. Sull’origine del nome ci sono diverse le interpretazioni. Pupa a cena a ricordare quelle presenti ad adornare le tavole dei banchetti o, ancora, la pupa di cera pensando alle bambole di cera che erano solite trovarsi nei conventi siciliani.

Osso di morto
Croccanti di farina e zucchero aromatizzati alla cannella e chiodi di garofano, sono diffusi in tutta la Sicilia e preparati tutti gli anni nel periodo di Ognissanti. Composti da due parti di consistenza e colori diversi: la parte inferiore scura e dura, mentre la parte superiore bianca e friabile che ricorda per l’appunto le ossa. Questa particolare caratteristica si ottiene grazie a un processo di riposo dell’impasto che viene lasciato asciugare al sole finché la superficie non si sarà ben seccata. Una volta cotti in forno assumeranno l’aspetto tradizionale.

Rame di Napoli
Biscotto tipico di Catania, dal cuore morbido al gusto di cacao, ricoperto per intero da una glassa di cioccolato fondente. In merito all’origine del nome si narra che all’epoca del Regno delle due Sicilie fu coniata una moneta contenete una lega di rame, in modo da sostituire la più ricca lega di oro e argento. Il popolo, con l’introduzione di questa nuova moneta, pensò bene di creare un dolce che riproducesse tale moneta, inventando così la rame di Napoli. La ricetta originale conteneva farina, cacao amaro e marmellata di arance; ma negli anni vennero apportate diverse modifiche, sia nella dimensione che negli ingredienti utilizzati.

‘nzuddi
Gli ‘nzuddi sono biscotti tradizionali tipici di Catania e Messina (qui dalla forma quadrata e leggermente schiacciata) realizzati con l’utilizzo di farina, zucchero, mandorla, cannella e albume d’uovo e dal bel colore dorato. A Catania nascono all’interno del monastero delle suore Vincenziane, ‘nzuddu è infatti l’abbreviazione in dialetto del nome Vincenzo e sono dalla forma tonda, schiacciati e decorati con al centro la marmellata o una ciliegia.

Nucatoli
Piccoli biscotti a forma di S aperti sulla superficie da cui esce la farcia (impasto variabile di fichi secchi, uva passa, miele o mosto cotto, noci o mandorle e scorza d’arancia o limone). Possono essere ricoperti da una glassa di zucchero e bianco d’uovo. Tipici della Sicilia sud orientale vengono preparati già per la Festa dei Morti.

Frutta Martorana
Tradizionali frutti variopinti a base di farina di mandorle, devono il loro nome alla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana, dove le suore li preparavano e li vendevano fino alla metà del Novecento. Seconda una nota tradizione, la Frutta di Martorana fu inventata in occasione della visita del papa dell’epoca per decorare il giardino spoglio di frutta. Le monache del monastero della Martorana si divertirono a crearli utilizzando farina di mandorle e zucchero e così abbellirono il monastero. Ancora oggi preparali secondo l’antica ricetta conventuale è semplicissimo, basteranno mandorle, zucchero, acqua, coloranti alimentari e formine.

Dove comprarli a Palermo

I Segreti del Chiostro
Entrare nel convento di Santa Caterina e percorrere la scalinata sino a giungere al cortile di peonie (fiori che le suore di clausura che prima abitavano il convento erano solite donare alle spose),è già un’esperienza di fascino e mistero. Il profumo di cioccolato, cannella e agrumi pervade il lungo corridoio sino a giungere al laboratorio dove le suore realizzavano con ricette segrete i dolci più antichi della tradizione siciliana e alcune delle quali, come il Trionfo di Gola, resi celebri dal famoso Gattopardo. I Segreti del Chiostro si trova proprio all’interno del convento di Santa Caterina ed è qui che le abili mani dei maestri pasticcieri ripercorrono l’arte dolciaria maturata in ben 800 anni di storia conventuale. Il tavolo con il piano di marmo per lavorare gli impasti, un lavello per l’acqua corrente e lo storico forno a legna sostituito negli anni 60 da quello a gas: un vero laboratorio artigianale. Durante il periodo della festività dei morti il tavolo del laboratorio si arricchisce con i dolci tipici della tradizione: i biscotti palermitani come i tetù; le rame di Napoli, specialità del monastero di Santa Chiara di Catania; i ‘nzuddi catanesi; l’immancabile Frutta Martorana.
Piazza Bellini 1, 90133, Palermo

Antico Caffè Spinnato
Dal 1860 turisti e palermitani trovano qui un punto di riferimento per una pausa in ogni momento della giornata. In via Principe di Belmonte, nel salotto della città, ma anche nella centralissima piazza Castelnuovo, il Caffè Spinnato continua a portare avanti una lunga tradizione fatta di sapori inconfondibili, profumi di caffè tostato e accoglienza garbata in un’atmosfera senza tempo. Dai tradizionali cannoli farciti sul momento alle artistiche cassate, sino alle moderne mousse al pistacchio e ricotta. Nel periodo della festività dei morti vetrine e bancone si riempiono dei tradizionali dolci della tradizione, dai Pupi di Zucchero alla Frutta Martorana, sino alle varietà dei biscotti palermitani della festa.
Via Principe di Belmonte 107, Palermo

Pasticceria Cappello
La storia di questa pasticceria inizia negli anni Sessanta, quando i genitori e gli zii di Salvatore Cappello, trasformarono quella che era stata la latteria del nonno in una gelateria artigianale. Oggi il nome Cappello a Palermo è sinonimo di pasticceria e cioccolateria d’eccellenza: qui cura, dedizione, passione e studio sono gli ingredienti imprescindibili di ogni dolce creazione. Pasticceria da quattro generazioni, la sua punta di diamante rimane la torta Setteveli, una torta sontuosa composta di pan di Spagna al cacao, croccante al cioccolato, bavarese al cioccolato fondente e alla nocciola, il tutto racchiuso in una lucida glassa di cioccolato. Ogni giorno i maestri pasticcieri preparano il meglio della tradizione dolciaria regionale: pasticcini alle mandorla, la pistacchiosa, le tradizionali cassate, cannoli e durante la festività dei morti i dolci della tradizione palermitana, dalla Frutta Martorana ai biscotti tipici.
Via Colonna Rotta, 68 – Via Nicolò Garzilli, 19 Palermo

Pasticceria Costa
Non c’è vip che non abbia fatto tappa alla pasticceria Costa. Passione, dedizione, scelta di materie di primissima qualità e consolidata abilità dei grandi maestri pasticcieri sono il biglietto da visita della pasticceria che da oltre sessant’anni con le sue accattivanti vetrine sfida i più golosi. Oggi nella nuova sede in via Maqueda, la pasticceria Costa si presenta come un vero negozio-opera d’arte, nei locali Ex Pustorino fornitore della Real Casa Savoia, tra pannelli in legno disegnati da Ernesto Basile, mobili Ducrot, pareti affrescate. Il rispetto dell’autentica arte dolciaria siciliana e l’artigianalità dell’intera produzione rendono i prodotti della pasticceria Costa dei veri capolavori di bontà, dai cannoli alla cassate siciliane, sino alle mousse ed alle torte. In prossimità della festività dei morti frutta di pasta reale, tetù e i dolci della tradizione palermitana, compresa la pupa di zucchero, vi delizieranno gli occhi ed il palato.
Via Gabriele D’Annunzio, 15 – via Maqueda, 174 Palermo

Salvo Albicocco
Nella pasticceria di Salvo Albicocco non c’è limite alla fantasia. L’offerta di dolci è vasta e variegata mantenendo fede alla tradizione siciliana e all’accurata  selezione di ingredienti locali di qualità. Punto di riferimento in città per la produzione di dolci tradizionali preparati artigianalmente e secondo le antiche ricette. Tra gelati e torte che stupiscono la vista e il palato. Tripudio di cassate, buccellati, babà, tricotti, cannoli e, nel periodo delle festività dei morti, i dolci tipici della tradizione palermitana, preparati scrupolosamente secondo le antiche ricette.
Viale regione siciliana, 250 Palermo

Dove comprarli a Catania

Arena Biscottificio
La storia del Biscottificio Arena ha origine lontane. Nato nel 1800 a opera di una monaca di casa appartenente alla famiglia Arena, che si dedicava a confezionare biscotti a forma di “esse” aromatizzati ai semi di anice e conosciuti in tutta la provincia con il nome di Biscotti della Monaca, il biscottificio continua oggi a deliziare i palati dei più golosi garantendo la stessa passione e prodotti da forno eccellenti. Gli ingredienti di tale successo restano immutati: manifattura artigianale e selezione di materie prime di qualità. Al Biscottificio Arena oltre al celebre biscotto della monaca, troverete altre specialità della tradizione dolciaria catanese, come i piparetti da inzuppare nel vino, gli ‘nzuddi, i dolcetti di mandorla e la Frutta Martorana.
Via Antonino Mancini, 2 Catania. Chiuso la domenica

Dolci di Nonna Vincenza
È il tempio sacro della tradizione dolciaria catanese. Un luogo d’altri tempi dove ogni dolce racconta di antiche ricette tramandate nei secoli, custodite e riprodotte fedelmente. Erano gli anni 70 quando Vincenza insieme al marito Giuseppe si trasferirono a Catania per offrire un futuro migliore ai propri figli; e proprio in mezzo a quegli scatoloni, Vincenza trovò uno scrigno di latta contenente le ricette che l’accompagnano ancora oggi. Negli anni 90 Vincenza diventa nonna e apre la sua prima pasticceria chiamata I dolci di nonna Vincenza, nel cuore del salotto di Catania, dove con cura e amore accoglie i clienti. Arredamento ottocentesco e il profumo avvolgente della pasta di mandorla, tra cannoli, cassatelle di Agire (la città natale di nonna Vincenza), rosoli, specialità salate e i dolci tipici delle ricorrenze, adagiati su alzatine ricamate in porcellana e avvolte da un’atmosfera che vi proietterà tra i sapori più autentici e genuini della Sicilia.
Piazza San Placido, 7 Catania

Pasticceria Spinella
Realtà gastronomica e dolciaria storica di Catania aperta dal 1936 dal maestro pasticciere e fondatore Gaetano Spinella. All’inizio piccola pasticceria adesso punto di riferimento in pieno centro città, dove concedersi una colazione gustosa con brioche, cornetti, macallè e le immancabili granite. Ricca la tavola calda con gustosi rustici come pizzette, calzoni e arancini, realizzati artigianalmente con utilizzo degli ingredienti del territorio. Qui troverete tutti i dolci tipici delle ricorrenze, come il rame di Napoli (da scegliere tra le varianti classica, pistacchio o nutella), i cannoli, e assolutamente da provare la loro torta Fedora con ricotta fresca e scaglie di mandorle.
Via Etnea, 292 Catania

Pasticceria Pasubio
Laboratorio dolciario innovativo: qui i maestri pasticcieri si divertono ogni giorno a creare prodotti nuovi e ricette inedite, tanto da autodefinirsi Pastinventori. Delizie con marchi depositati e di proprietà esclusiva dell’azienda, come la Bausette (la loro sorprendete torta sette gusti), a seguire la Pera Glaciale, lo Schiaccianoci Pasubio e la gustosissima Isotta cuor di ricotta. Non mancano di certo i dolci della tradizione catanese e siciliana, come i cannoli, le cassate, i rame di Napoli in occasione della festività di Ognissanti, così come la Frutta Martorana e i profumatissimi ‘nzuddi.
Via Pasubio 2/F Catania

Pasticceria Savia
Con vista sulle via Etnea, una delle vie storiche di Catania, la pasticceria Savia delizia da più di mezzo secolo con le sue prelibatezze. Fondata nel 1897 dai coniugi Angelo ed Elisabetta Savia nella zona di Piano di Nicosia, oggi, dopo quattro generazioni e il cambio di location, continua a offrire una produzione di eccelsa qualità e artigianalità. La mattina caldi e profumati cornetti e macallè, accanto a cannoli, paste di mandorla, cassate, setteveli e i dolci tipici della tradizione dolciaria siciliana e delle ricorrenze. Non mancano le proposte salate, come la famosa cipollina e gli arancini nei svariati gusti.
Via Etnea, 302 Catania. Chiuso il Lunedì

 

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