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Barolo en primeur: barrique e bottiglie per beneficenza

Barolo en primeur: barrique e bottiglie per beneficenza

15 barrique curate da uno degli enologi più noti al mondo. 1.200 bottiglie di oltre 70 produttori di Barolo e Barbaresco. Un maestro come Michelangelo Pistoletto a firmare l’etichetta d’artista. Anche quando si parla di beneficenza, nelle Langhe il mondo del vino punta sempre al massimo
livello. ‘Barolo en primeur’, il progetto di asta del vino solidale della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e della Fondazione CRC Donare in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Langhe e Dogliani, è pronto a coinvolgere filantropi, collezionisti, investitori e cultori del vino.

Il debutto dello scorso anno ha portato a devolvere 660mila euro a 17 cause benefiche, ma i presupposti dell’edizione 2022 sono ancora più grandiosi, grazie a un coinvolgimento diretto dei produttori di Langa, che hanno offerto bottiglie dei loro vini dell’annata 2021. Un investimento in un progetto benefico che diventa un vero investimento economico, anche per ristoratori ed enotecari.

E, per abbinare all’amore per il vino l’amore per l’arte, l’etichetta di Barolo en primeur 2022 è disegnata da Michelangelo Pistoletto. Nel 2025, al termine dei quattro anni di affinamento, le 300 bottiglie derivanti da ogni barrique e le bottiglie dei produttori saranno consegnate numerate e vestite dall’opera di Pistoletto “Rosa del Terzo Paradiso – 2022“.

Le 15 barrique della vigna Gustava

Dalla vigna Gustava, già appartenuta e vinificata dal Conte Camillo Benso e oggi di proprietà della Fondazione CRC, arriva il vino contenuto nelle 15 barrique all’asta. Dopo averla suddivisa in quattro macro-particelle in funzione dell’altitudine e dell’esposizione, l’enologo Donato Lanati ha deciso di adottare due differenti criteri per la raccolta delle uve distinguendo per l’età delle piante (convivono ceppi storici impiantati oltre 50 anni fa e ceppi giovani) e tra le microzone interne. Grazie anche alla indubbia “sensibilità” del nebbiolo, ognuna delle 15 barriques annata 2021, pur provenendo dalla stessa vigna, ha una sua differente personalità unica e riconoscibile.

Venerdì 28 ottobre al Castello di Grinzane Cavour saranno battute da Christie’s, in contemporanea con New York, 14 barriques che verranno assegnate a chi vorrà sostenere uno dei progetti solidali del 2022 già parte del progetto, o a chi vorrà scegliere una ‘buona causa’ di proprio interesse. La quindicesima barrique sarà invece battuta nel corso dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba e il ricavato andrà alla charity internazionale “Mother’s Choice” in favore dei bambini orfani e delle giovani donne in difficoltà. Gli esperti hanno attribuito al vino un punteggio medio che va da 92 a 94: naturalmente si tratta di un range, essendo un vino ancora in affinamento obbligatorio. Quando sarà pronto, ogni barrique regalerà 300 bottiglie di pregiato Barolo della vendemmia 2021. A ogni barrique sarà collegato un NFT (Non Fungible Token), certificato di autenticità digitale garantito tramite blockchain, coniato da Antonio Galloni.

I lotti “comunali”: 1.200 bottiglie

L’edizione 2022 di Barolo en primeur si apre ancora di più al territorio. Oltre 70 produttori del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani hanno deciso di partecipare al progetto di solidarietà, rendendo l’asta accessibile a una più ampia platea di donatori. Verranno così battuti 10 lotti comunali di bottiglie di Barolo e Barbaresco della vendemmia 2021, per un totale di 1200 bottiglie. Il ricavato, per questa parte, sarà devoluto alla prestigiosa e storica Scuola Enologica di Alba che, da sempre, utilizza la vigna Gustava per la formazione sul campo degli studenti. La base d’asta varia dai 2mila euro del lotto dei Comuni di Treiso e Alba composto da 36 bottiglie da 0,75 lt e 6 Jeroboam da 3 lt, ai 18mila euro del lotto del Comune di Barolo composto da 192 bottiglie da 0,75 lt, 37 Magnum da 1,5 lt e 7 Jeroboam da 3 lt.

Come fare il brasato al Barolo

Una carne morbida e succulenta, un sugo ricco di sapore e di aromi: sono queste le caratteristiche del brasato al Barolo, un piatto tipico della cucina piemontese. Ecco come prepararlo al meglio

Il brasato al Barolo è uno dei piatti cult della tradizione italiana, più precisamente della cucina piemontese, dato che si utilizza per cuocere la carne un vino tipico di queste zone, il Barolo, appunto, fatto con uve Nebbiolo. La particolarità di questo piatto è la tenerezza della carne, che viene sigillata in modo che i suoi succhi rimangano all’interno prima di essere cotta a lungo in una marinatura fatta di un vino eccellente e di verdure come sedano, carote e cipolle. Il risultato è un piatto ricco di sapori e gustosissimo, da accompagnare con una bottiglia di Barolo ovviamente.

Succulent pot roast

Brasare, un passaggio importantissimo

Uno degli errori che più spesso si commettono nel cucinare questo piatto è mettere sul fuoco la carne con le verdure e il vino, senza che prima si sia fatta rosolare. Questo passaggio, fondamentale, serve per racchiudere all’interno del pezzo di manzo i succhi che mantengono la carne tenera e morbida, nonostante la lunga cottura. In questo modo la carne si scioglierà quasi in bocca, senza perdere gusto e sapore.

La marinatura per arricchire il gusto

Un altro passaggio fondamentale è la lunga marinatura della carne nel vino, verdure e spezie. Dodici ore sono il tempo necessario perché gli aromi di verdure e vino, oltre alle spezie, arricchiscano il gusto della carne. La marinatura non va poi gettata ma utilizzata per cuocere il brasato.

Quale carne scegliere per il brasato

Per il brasato occorre scegliere un pezzo di carne ricavato dal muscolo di spalla o coscia, perché questi tagli contengono la giusta quantità di grasso e di nervature, fondamentali perché la carne in cottura si mantenga morbida e tenera. Noce, pesce o cappello da prete sono in genere i tagli che vengono utilizzati per il brasato.

La ricetta del Brasato al Barolo

Ingredienti
1,2 kg di carne di manzo taglio cappello da prete, 1 gambo di sedano, 3 carote, 1 cipolla, 1 fesa di aglio, 1 bottiglia di Barolo, 2 chiodi di garofano, cannella, sale, pepe, olio extravergine di oliva.

Procedimento
In una ciotola capiente mettete a marinare la carne con le verdure tagliate a pezzetti, il vino e le spezie. Lasciate riposare per 12 ore in un luogo fresco. Trascorso questo tempo, togliete la carne e asciugatela con della carta assorbente e poi fatela rosolare a fuoco alto per circa 10 minuti in una casseruola ampia con un filo di olio. Rigirate su ogni lato la carne, in modo che si sigilli per bene. Aggiungete poi la marinatura e fate cuocere per 3 ore, questa volta a fuoco dolce, con un coperchio. Una volta cotto, prelevate il brasato dal sugo, togliete spezie e aromi e frullate con un mixer le verdure. Lasciate raffreddare la carne e poi affettatela e servitela con il sugo al Barolo tenuto in caldo.

Ricetta Brasato al Barolo con purè

  • 1 Kg cappello del prete di manzo
  • 800 g patate
  • 2 pz carote
  • 2 pz gambi di sedano
  • una bottiglia vino rosso corposo
  • 1 pz grossa cipolla
  • aglio
  • latte
  • salvia
  • alloro
  • burro
  • cannella in stecca
  • rosmarino
  • bacche di ginepro
  • olio extravergine di oliva
  • sale grosso
  • noce moscata
  • pepe nero in grani

Per la ricette del brasato al Barolo con purè, mondate carote, cipolla e sedano; tagliate tutto a pezzi e unite in una pirofila con la carne, 1 spicchio di aglio schiacciato, 1 rametto di rosmarino, 2-3 foglie di salvia, 1 foglia di alloro, 1 stecca di cannella, qualche grano di pepe e 3-4 bacche di ginepro; aggiungete il vino rosso; sigillate la pirofila con la pellicola alimentare e mettete a marinare in frigo per 24 ore. Scolate la carne dalla marinata e asciugatela con cura, tamponandola con carta da cucina, per poterla ben rosolare. Scaldate in una casseruola 1/2 cucchiaio di burro con un filo di olio e una presa di sale grosso; quando il grasso comincerà a sfrigolare rosolatevi la carne, sulla fiamma viva, per 5 minuti, girandola ogni tanto; fate attenzione a non bucarla, per evitare che si disperdano i succhi. Toglietela infine dalla pentola ed eliminate il grasso di cottura. Filtrate la marinata e rosolate le verdure, dopo aver eliminato rosmarino e cannella, nella stessa pentola, con un filo di olio. Aggiungete la carne, la marinata, portate velocemente a bollore, coprite, lasciate cuocere a fuoco basso per 3 ore, girando il brasato ogni tanto.
PER IL PURÈ: Pelate e tagliate a tocchi 800 g di patate, raccoglietele in casseruola, salatele e copritele a filo con acqua fredda. Lessatele, finché non saranno cotte ma sode. Passatele poi con lo schiacciapatate direttamente nella casseruola e, fuori del fuoco, mescolatele con una frusta con 80-90 g di burro, sale, pepe, noce moscata grattugiata e 4 cucchiaiate di latte caldo. Tagliate a fette il brasato e servitelo con il suo intingolo e il purè.

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