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Riso e nero di seppia per assaporare l’Etna in un boccone

La Cucina Italiana

La Migliore Ricetta Italiana di oggi è Etna in un boccone, un sapore di Sicilia con riso e nero di seppia, bello da vedere, facile da fare e gustosissimo. Ce l’ha inviata Alessio Zappalà, che l’ha creata quando faceva il cuoco dell’ambasciatore italiano in Lussemburgo. Classe 1986, emigrato con i genitori in Lussemburgo quando aveva sei anni, Alessio ha scoperto ben presto la passione per la cucina, forse ereditata dal padre chef (che però avrebbe voluto un’altra vita per il figlio). Dopo il diploma, matura molte esperienze nel mondo della cucina francese e partecipa a molte competizioni a tema, come i Campionati della Cucina Italiana a Rimini, dove ottiene la medaglia d’argento. «Il risotto al nero di seppia rappresenta la pietra lavica e vuole essere un omaggio alla mia Sicilia» ci ha scritto. Abbiamo provato a rifarlo ed è stato un successo. «Un’idea davvero innovativa per presentare il riso, che qui diventa un finger food da mangiare con le mani» ha commentato la nostra cuoca.

La ricetta: Etna in un boccone

Impegno: facile
Tempo: 1 ora

Ingredienti per 4-6 persone

500 g riso carnaroli 
50 g burro 
50 g formaggio pecorino 
20 g nero di seppia in bustina 
20 g basilico 
4 pomodori 
1,5 l brodo vegetale
1 cipolla bianca piccola 
1 spicchio d’aglio 
vino bianco secco 
olio extravergine di oliva
olio di girasole 
sale

Procedimento

Tagliate la cipolla a piccoli dadini e rosolatela in una casseruola con un paio di cucchiai di olio; unite il riso e tostatelo bene, quindi sfumate con ½ bicchiere di vino, poi portate il riso a cottura, bagnandolo di tanto in tanto con un mestolo di brodo vegetale e regolando di sale; cuocetelo per altri 5 minuti, rispetto al tempo normale, in modo che diventi stracotto. Mantecate il riso con il nero di seppia, il burro e il pecorino, quindi lasciatelo riposare per pochi minuti.
Frullate il riso finché non otterrete un composto grumoso; formate con il composto delle palline e cuocetele nell’olio di girasole bollente per circa 3 minuti, finché non avranno l’aspetto di pietre laviche; scolatele bene su carta da cucina.
Tagliate i pomodori a cubetti e cuoceteli in una padella con 3 cucchiai di olio, uno spicchio di aglio e un cucchiaio di acqua per circa 10 minuti, finché non si saranno sfatti; regolate di sale, unite il basilico e frullate tutto, ottenendo una salsa.
Distribuite la salsa sulle “pietre” di riso nero, completate a piacere con basilico fresco e servite.

**Mandaci anche tu la descrizione del tuo piatto per partecipare alla selezione di La Migliore Ricetta Italiana, un’avvincente sfida aperta a tutti – cuoche e cuochi di casa, chef professionisti, semplici appassionati – per scrivere insieme il futuro della bontà italiana.** Scopri come fare qui. 

Pasta fredda: 50 ricette per assaporare l’estate

La Cucina Italiana

Strana questa estate 2022, caldo africano al sud, maltempo al nord. Anche se il caldo torna a farsi sentire ancora per qualche settimana. Cosa ne dite di pasta fredda, che è la pietanza ideale per portare in tavola gusto, colore e leggerezza. 

E non solo in casa: è perfetta per il picnic e il pranzo in spiaggia – o anche per chi è già rientrato al lavoro e si porta la “schiscetta” in ufficio. A seconda delle preferenze è possibile prepararla a base di verdure, carne, pesce, con molti formati differenti come spaghetti, mezze penne, ditalini, trenette… Sbizzarritevi. L’importante è ottenere la giusta consistenza e ricordatevi di cospargere la pasta con un filo d’olio quando l’avete cotta e fatta raffreddare in modo da non “appicciarsi”. 

E ora, ecco le nostra sfiziose idee di pasta fredda per assaporare l’estate!

Le nostre 50 paste fredde

Pasta fredda: tante ricette da provare

assaporare il presente di una città eterna

assaporare il presente di una città eterna

Un giro alla scoperta dei mercati di Vienna, tra prodotti tipici, specialità internazionali e locali alla moda dove fermarsi a mangiare

Colta, elegante, austera. Vienna, città di compositori, filosofi e artisti. Culla della cultura mitteleuropea, per secoli centrale operativa di una delle più importanti famiglie reali del Vecchio Continente, gli Asburgo. Famosa, gastronomicamente parlando, per le sue kaffeehaus, la torta Sacher e la Wiener Schnitzel (la cotoletta viennese). Crocevia di popoli, ponte tra Occidente e Oriente. Venire risucchiati dalla Storia è un attimo, con il rischio di perdersi la dimensione quotidiana di una città più dinamica e sfaccettata di quanto si possa immaginare. Per toccare con mano il suo lato cosmopolita e assaporare il suo presente, il consiglio è di farsi un giro – tra una visita all’Hofburg e una al Museo del Belvedere – tra i mercati di Vienna, in particolare quattro: Naschmarkt, Brunnenmarkt, Karmelitermarkt e Kutschkermarkt.

Naschmarkt: centrale, multietnico, un ristorante a cielo aperto

In centro, non lontano dalla Wiener Staatsoper (Teatro dell’Opera) e a pochi passi dal Palazzo della Secessione, c’è il Naschmarkt. Nato come mercato multietnico, oggi è certamente una delle attrazioni turistiche della città. Profumo di spezie e dolci dal sapore mediorientale, pregiati formaggi francesi e eccellenze made in Italy, frutta esotica e verdura freschissima: sui banchi si trova ben più dell’indispensabile. Anche le insegne parlano lingue diverse: tedesco, turco, un po’ di arabo e, ovviamente, italiano. Alcuni stalli, la sera, cambiano d’abito e si trasformano in wine bar, come l’Urbanek, un negozio di specialità gastronomiche, salumi e formaggi soprattutto, servite all’ora dell’aperitivo con degli ottimi vini austriaci. Tra i chioschi che vendono bratwurst e birra a buon mercato, si sono insinuati una serie di locali alla moda, che hanno trasformato il mercato in un grande ristorante a cielo aperto. Al Neni vengono serviti piatti israeliano-orientali, all’Orient & Occident specialità casalinghe turche; per gli amanti del pesce c’è Umar. In più, tutti i sabati dalle 6.30 alle 14.00 si svolge anche un coloratissimo mercato delle pulci (Wienzeile; dal lunedì al venerdì 6.00-19.30, sabato 6.00-18.00).

I mercati di Vienna.
I mercati di Vienna.

Karmelitermarkt, farmer’s market in un quartiere di tendenza

Al di là del Donaukanal, il canale che taglia la città in due, all’altezza di Leopoldgasse c’è un altro bel mercato, il Karmelitermarkt, nel sobborgo di Karmeliterviertel, un tempo abitato principalmente dalla comunità ebraica, oggi vivace quartiere di tendenza. Forse ancora poco noto, anche se si trova nell’attuale piazza dal 1910, negli ultimi anni è diventato un luogo di riferimento sia dal punto di vista gastronomico che culturale. Anche questo, come molti altri mercati di Vienna, ha degli stalli fissi – piccole costruzioni in muratura – e degli spazi più ampi attrezzati per gli ambulanti, che qui sono soprattutto contadini. Dal 2008 c’è anche un angolo di Slow Food Wien. Ogni sabato dalle 8 alle 13 i produttori si riuniscono e offrono cibo tradizionale fatto in casa: pane, miele, confetture, sottaceti, salse, salumi e formaggi. Tanti i locali intorno al mercato: per una pausa pranzo salutare c’è Kaas am Markt, un negozio di specialità gastronomiche e prodotti bio, dove si possono fare anche piccoli spuntini. Altro posto da provare è Schöne Perle, nell’adiacente Leopoldgasse, che propone una reinterpretazione della classica cucina viennese. E per chi proprio non riesce a farne a meno c’è Pizza Mari’, una pizzeria napoletana molto in voga in città (Leopoldsgasse; dal lunedì al venerdì 6.00-19.30, sabato 6.00-17.00 | Food stands dal lunedì al sabato 6.00-23.00).

Brunnenmarkt: tra i mercati di Vienna quello più simile a un bazar

Il Brunnenmarkt, nell’Ottakring, 16° distretto, è il mercato di strada più grande di Vienna. Si sviluppa intorno a Yppenplatz, che ospita la struttura del vecchio mercato coperto, oggi trasformato in un centro culturale per le arti performative, il Brunnenpassage. La piazza pullula di locali dove fermarsi a pranzo, dopo un’immersione in quello che facilmente ricorda il bazar di una città turca. Imboccando Brunnengasse, si viene letteralmente risucchiati dai circa 170 banchi disposti lungo la via, resa ancora più stretta dalla folla che la popola. Sulle bancarelle si trovano soprattutto frutta e verdura di stagione a buon mercato – tante patate, cipolle, cipollotti e rape di ogni sorta -, ma anche formaggi da tutta Europa, salumi d’Oltralpe, tagli di carne halal e pesce. Tanti i chioschi con spiedi di kebab speziati da prendere take away e dolci turchi strabordanti di miele. In uno c’è anche un forno da cui escono dei dischi fumanti di pane arabo. Nella parte posteriore della piazza, al sabato, c’è anche il mercato contadino, con un’offerta più ristretta di prodotti locali, al 90% bio: funghi, mele, miele, formaggi d’alpeggio. Tra i caffè che popolano l’area, una tappa obbligata è lo Staud’s Pavillon, dove si vendono confetture e specialità a base di verdure fin dal 1947. Meritano una visita anche Mani, che propone una rivisitazione della cucina mediorientale in chiave moderna e Völlerei, una moderna trattoria che offre i piatti classici della cucina austriaca leggermente rivisitati, il tutto accompagnato da ottime birre (dal lunedì al venerdì 6.00-19.30, sabato 6.00-17.00).

Kutschkermarkt, prodotti raffinati in un mercato di quartiere

Fuori dai soliti giri turistici, il Kutschkermarkt si trova nel 18° distretto, una zona per lo più residenziale, dove vivono molte famiglie giovani con bambini. Il mercato è l’ultimo su strada insieme al Brunnenmarkt. La via su cui si sviluppa è in salita e, tra un banco e l’altro, ci sono diversi locali molto curati dove fermarsi per un boccone. Il consiglio è di andarci il sabato quando, oltre ai venditori fissi, ci sono anche i banchi dei contadini con le loro prelibatezze: uova fresche, frutta e verdura biologiche, marmellate, ma anche vino e insaccati. Gli stalli sono tutti ben tenuti, alcuni dal design moderno e in molti si può sia comprare sia mangiare. Tra questi il più famoso è la Pöhl’s Cantine, il wine bar di Irene Pöhl, una pioniera del Kutschkermarkt, che di fronte ha anche un banco di formaggi e salumi, una boutique del gusto dove fare scorta di prodotti tipici da riportare a casa a come souvenir. Tra i banchi, ogni tanto c’è anche quello del nuovo astro della panificazione austriaca, Georg Öfferl, del forno Dampfbäckerei Öfferl, noto per il suo pane con pasta madre cotto a vapore, definito uno dei migliori della città (Kutschkergasse; dal lunedì al venerdì, 6.00-19.30, sabato 6.00-17.00 | Farmer’s Market 7.00-14.00).

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