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Palacinke, le crêpes light che arrivano dall’Est

La Cucina Italiana

Uova, latte, farina, zucchero e un pizzico di sale. La ricetta delle palacinke diffusa in Ungheria, Istria, Trieste e dintorni può essere considerata una versione light della classica ricetta francese. Questa infatti prevede che la pastella venga cotta in una padella dove è stato sciolto il burro (una noce ogni crêpe), mentre qui basterà un mezzo cucchiaino di olio di semi per pezzo. Le palacinke vengono poi solitamente farcite con marmellata di prugne fatta in casa, decisamente meno calorica delle salse a base di cioccolato che farciscono tradizionalmente le crêpes francesi. Se proprio siete amanti della tradizione d’Oltralpe, eccovi anche una versione delle squisite crêpes francesi leggera. 

Young Woman Making Crepes In The Kitchen.She uses chocolate cream,fresh strawberries and honey for fillingkajakiki

La ricetta delle palacinke

Ingredienti per 4 persone 

1 uovo
10 cucchiai di farina
1 bicchiere di latte
2 cucchiai di zucchero, 
1 pizzico di sale 
olio di semi per ungere la padella

Procedimento 

Unire le uova e lo zucchero mescolando bene con una frusta elettrica. Aggiungere un pizzico di sale, il latte e la farina fino a ottenere una pastella densa e corposa. Lasciarla riposare in frigorifero per mezz’ora, coperta con della pellicola trasparente. Ungere una padella antiaderente con mezzo cucchiaino d’olio di semi, scaldarla e versare una mestolata di pastella spargendola sulla superficie della padella, mantenendo lo strato leggermente alto. Cuocetela anche dall’altra parte e lasciatela riposare su un piatto piano in attesa di farcirla

Arrivano le arachidi 100% italiane

Arrivano le arachidi 100% italiane

Sono coltivate in Emilia Romagna e sono più piccole e più scure di quelle straniere: una produzione made in Italy dal seme allo scaffale

Fino a qualche giorno fa, se volevamo comprare delle arachidi, la scelta era praticamente obbligata verso un prodotto straniero: noccioline provenienti dall’Egitto o da Israele o dagli Stati Uniti, per esempio. Ora, invece, è stato annunciato il lancio sul mercato delle prime arachidi 100% italiane dal seme allo scaffale.

L’iniziativa

Si tratta di un’iniziativa di Coldiretti, Noberasco e SIS, Società Italiana Sementi, società del gruppo agroindustriale B.F., secondo i quali una filiera dell’arachide nazionale presenta un enorme potenziale di sviluppo e vedrà nei prossimi anni tutto il comparto impegnato a riattivare gli aspetti agricoli e industriali necessari a rispondere a una richiesta dei consumatori che si preannuncia di grande valore (gli acquisti di frutta secca sono raddoppiati negli ultimi dieci anni in Italia) e che potrebbe portare alla coltivazione di oltre trentamila ettari sul territorio nazionale.

Com’è l’arachide italiana

Più piccola, più scura e un con gusto particolare rispetto alle tipologie convenzionali, ma sempre ricca di proteine, il seme dell’arachide italiana viene depositato in campo nel mese di aprile, mentre il raccolto avviene verso la metà o fine settembre; la coltivazione dell’arachide necessita di terreni torbosi, di temperature elevate e di molte ore di luce, tutte caratteristiche che si sposano con il clima italiano. Proprio per queste caratteristiche la regione che ha visto maggiormente svilupparsi questa coltivazione è stata l’Emilia-Romagna e in particolar modo la zona del Ferrarese.

La rinascita di una filiera

In realtà quello dell’arachide italiana è un ritorno, la rinascita di una filiera abbandonata 50 anni fa perché non ritenuta conveniente e che invece ora consentirà la ripresa di un know-how, di una ricerca e di un segmento occupazionale di grande rilievo. Secondo i promotori dell’iniziativa c’è poi l’aspetto della sostenibilità e della salubrità dell’arachide italiana. I cosiddetti food miles – ovvero i km percorsi dal prodotto dal luogo di produzione al luogo di consumo – saranno quasi azzerati portando vantaggi importanti alla qualità del prodotto, al tempo e all’efficacia dell’essicazione, che in molti casi avverrà in impianti “in campo”. Proprio l’essiccazione – procedura fondamentale per la qualità del prodotto – è uno degli aspetti che saranno approfonditi e probabilmente posti al centro di future sperimentazioni.

“Aiuto! arrivano gli ospiti…”, ecco la seconda edizione

Andrea Castrignano, l’architetto televisivo più amato, e lo chef Andrea Ribandone tornano con la seconda stagione di “Aiuto! Arrivano gli ospiti…”. Con i loro consigli, sei padroni di casa stupiranno gli ospiti con menu e appartamento completamente rinnovati

Che cosa ci fanno insieme un interior designer e uno chef stellato? Semplice, vi aiutano a organizzare la cena e la casa della vita.
I due, nello specifico, sono Andrea Castrignano e Andrea Ribaldone, su La5, dal 29 novembre ogni giovedì, in seconda serata per 6 puntate con la seconda edizione di Aiuto! arrivano gli ospiti…, il docureality che abbina food e design. Il format prevede che in ogni puntata i due Andrea si ritrovino alle prese con esigenze e situazioni diverse di padroni di casa che debbono abbinare la ristrutturazione di casa con l’organizzazione di un pranzo o di una cena per stupire i propri ospiti il giorno dell’inaugurazione.

Lo chef Andrea Ribaldone (foto courtesy Gianluca Grassano).
Lo chef Andrea Ribaldone (foto courtesy Gianluca Grassano).

Ecco allora che Andrea Ribaldone, stellato patron di osteria Arborina nelle Langhe e coordinatore dell’hub culinario Identità Milano, e il suo “partner in crime” aiuteranno di volta in volta a trasformare vecchi spazi in ambienti nuovi ed eleganti e al contempo a preparare e impiattare un menu irresistibile. I casi in questione? Si va dall’esperta d’arte che ha deciso di inaugurare la nuova casa con una housewarming reception per galleristi, artisti e collezionisti, al neo separato desideroso di conquistare una nuova fiamma; dalla single in carriera trasferitasi in una nuova città per lavoro e alle prese con un “debutto in società”, alla fan di Andrea Casstrignano stesso che si giocherà il tutto e per tutto con il fidanzato poco intraprendente per una cenetta dal finale a sorpresa, fino al manager rientrato in Italia dopo molti anni a Barcellona, che desidera stupire la mamma con una serata speciale nella nuova dimora.

L'architetto Andrea Castrignano.
L’interior designer Andrea Castrignano.

In aiuto ai due esperti anche la realtà virtuale: grazie a un nuovo visore infatti, i vari clienti si troveranno immersi nel progetto pensato per loro potendo così sceglier fra arredi e suppellettili con pochi e semplici ritocchi in 3D.

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