Vanity Fair lancia un messaggio contro l’odio

Vanity Fair lancia un messaggio contro l’odio

Nella notte del 6 settembre scorso Willy Monteiro Duarte, un ragazzo italiano la cui famiglia ha origini capoverdiane, moriva dopo essere stato selvaggiamente picchiato da alcuni coetanei, piccoli delinquenti locali, noti nella zona per le loro prevaricazioni. Una tragedia che Vanity Fair non vuole dimenticare, e lo fa dedicando la copertina a Willy. «Mai più» è il titolo della cover del numero 38 in edicola dal 16 settembre, su cui campeggia il volto del ragazzo: la foto di un grande murales realizzato dal famoso artista e street artist Ozmo a Paliano (Frosinone) il paese dove Willy è cresciuto.

 

 

Un tributo che Vanity Fair ha voluto dedicare a lui, alla sua famiglia e ai suoi amici. Per capire chi fosse davvero Willy – poco raccontato dalle cronache, che preferiscono concentrarsi sui suoi carnefici – siamo stati nei suoi luoghi e abbiamo raccolto i pensieri di chi lo conosceva. «Regalava felicità senza che nessuno glielo chiedesse», ha detto un amico al termine della fiaccolata in suo ricordo. «Perché la morte di Willy non sia vana, dobbiamo sederci a un ideale immenso tavolo e guardarci tutti in faccia, dirci che abbiamo fallito come politici e come genitori, e alzarci solo quando abbiamo un’idea di come correggere le cose», ci ha detto Domenico Alfieri, sindaco di Paliano.
E poiché, come scrive nel suo editoriale il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti: «L’omicidio di Willy è solo l’ultimo episodio, uno dei più crudeli, dell’ombra nera dell’Italia, una zona buia della storia che è sempre lì, sempre presente a nascondere una bestia feroce, l’odio, mai dormiente ma pronta a prendere il sopravvento all’improvviso, entrando in scena per riscuotere il suo prezzo di sangue», abbiamo chiesto al direttore Enrico Mentana di riflettere sulle radici dell’odio, lo stesso, che sta dietro la morte di Willy e quella di Maria Paola Gaglione, speronata in motorino dal fratello che voleva punirla per la sua relazione con Ciro, un ragazzo nato in un corpo di donna nel quale non si riconosceva. Il regista Daniele Vicari, che ha scritto un libro inchiesta sulla morte di Emanuele Morganti, scomparso nel 2017 in circostanze analoghe a quelle del ragazzo, ci racconta le sue emozioni nel vedere la storia che si ripete e confida di scorgere un segno di speranza nella mobilitazione che ha seguito l’omicidio di Willy. Infine i fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, che hanno saputo portare la periferia sul grande schermo con La terra dell’abbastanza e Favolacce, parlano del coraggio immenso di essere Willy che nessuno di noi ha e di come, anche solo ammettere di vivere nella paura, sia il primo passo verso il cambiamento.
Il murales di Ozmo, che ha deciso di donare il suo compenso in beneficenza, verrà svelato e consegnato alla cittadinanza martedì 15 settembre alle ore 21 durante un incontro pubblico a cui prenderanno parte il direttore Simone Marchetti e il Sindaco di Paliano.
Il murales verrà svelato anche in una diretta IG live condotta dal direttore del settimanale. Inoltre in occasione dell’uscita del giornale Vanity Fair organizza 5 tavole rotonde in diretta Facebook (disponibili poi anche sulle piattaforme IGTV e YouTube) con 5 ospiti d’onore che invitano alcuni esponenti delle varie community a parlare di hate online e offline, concentrandosi sui temi di Razzismo, Omofobia, BodyShaming, Misoginia e Discriminazioni legate a etnia e religione.

Il sito di Vanity Fair Italia raggiunge 9,7 Mio di utenti in aumento rispetto al periodo passato e quasi 86 Mio di Pagine viste con un +17% MoM. La social fanbase complessiva è di 3.1 MIO (3.166.178) – con una crescita YOY del +15%.

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