Piemonte: alla tavola dei Savoia

Piemonte: alla tavola dei Savoia

Dal primo re d’Italia al Risorgimento, tra castelli e regge, un percorso di gusto nei luoghi della storia

Amanti della bella vita, i Savoia si dividevano tra i palazzi di città e le residenze di campagna dove trascorrevano lunghe villeggiature tra battute di caccia e passeggiate in magnifici giardini. Molte di queste ville sono state restaurate e aperte per raccontare lo stile dei reali d’Italia ma anche per deliziare gli ospiti con ristoranti prestigiosi. Alla Reggia di Venaria, una sorta di piccola Versailles piemontese, si prenota al Dolce stil novo, dove da quasi trent’anni lo chef Alfredo Russo porta avanti uno studio sulla semplificazione i cui esiti si possono assaggiare nella raffinatissima Pasta in bianco all’olio e parmigiano.

Instagram @russo_alfredo

Spostandosi verso sud, si incontrano altri luoghi cari a Casa Savoia. A Govone, nel Roero, al ristorante Scuderie del castello si osserva la tradizione, che il cuoco Fabio Poppa sviluppa in piatti esemplari come i Plin con topinambur e acciuga. Sempre nel Roero, a Guarene, il ristorante La madernassa è invece un agriturismo, dove il giovane e pluridecorato Michelangelo Mammoliti elabora la sua cucina che ama definire «naturale, della memoria e minimale».

Instagram @lamadernassa

Il viaggio prosegue nelle limitrofe Langhe, nella tenuta di Fontanafredda, scenario dell’amore tra re Vittorio Emanuele II e la sua «bela Rosin». Nella Villa Reale, si pranza al Guidoristorante, dove lo chef Ugo Alciati, insieme al fratello Piero, esalta i piatti storici piemontesi, come il Vitello tonnato e gli Agnolotti di Lidia serviti nel tovagliolo.

Instagram @guidoristorante

Molti altri ristoranti si trovano in luoghi che hanno fatto la storia d’Italia e del suo buon gusto. A Ivrea, città di Arduino, il primo re del Regno, si mangia a La mugnaia, dove Marco Rossi propone una cucina creativa, che trae ispirazione dai boschi della zona e dalle rare erbe aromatiche del suo orto. Mentre nella lussuosa sala del ristorante Del Cambio (in copertina) a Torino, il conte di Cavour lavorava al Risorgimento senza però rinunciare alle delizie del palato, interpretate oggi dallo chef Matteo Baronetto. Storia e tradizione si trovano anche al ristorante Da Francesco, a Cherasco, che propone un’attenta combinazione di piatti piemontesi rivisitati e preparazioni contemporanee più creative. Ultima tappa a Villa Crespi, sul lago d’Orta: la dimora in stile moresco che ha accolto nobili e regnanti oggi ospita il ristorante di Antonino Cannavacciuolo.

Instagram @villacrespi

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