Perdere peso senza ridurre le calorie: la dieta dell’orologio

Perdere peso senza ridurre le calorie: la dieta dell’orologio

Il programma alimentare è stato studiato dal Pennington Biomedical Research Center e prevede che tutti e tre i pasti principali vengano consumati nell’arco di sei ore

Le diete non fanno per voi, perché non riuscite a ridurre a lungo il numero di calorie ingerite ogni giorno? È un problema comune: i tassi di fallimento delle diete, secondo le statistiche, si aggirano intorno al 95%. Ma adesso una nuova ricerca ha individuato un “segreto” per bruciare i grassi in eccesso senza modificare la quantità delle calorie nel piatto. Secondo lo studio condotto dalla ricercatrice italiana Eleonora Poggiogalle del Pennington Biomedical Research Center in USA con l’équipe di Eric Ravussin e Courtney Peterson (e attualmente a La Sapienza Università di Roma), il segreto è consumare i tre pasti della giornata nell’arco di appena sei ore.

La dieta dell’orologio: gli orari
Si parte alle 8 del mattino con la prima colazione, si pranza alle 11 e si cena alle 14 del pomeriggio. Nelle 18 ore fra l’ultimo pasto e il primo del giorno successivo, invece, si digiuna. Questa «dieta dell’orologio» determina anche la diminuzione dell’appetito, e quindi può essere seguita senza troppi sforzi e senza neppure dover ridurre la quantità di zuccheri e grassi ingeriti. È un’alimentazione bilanciata: apporta il 50% di carboidrati, il 35% di grassi e il 15% di proteine, che però devono essere assunti rigorosamente nella prima parte della giornata.

L’esperimento
Per dimostrare l’efficacia di questo programma alimentare, gli studiosi hanno chiesto a pazienti in sovrappeso, tra i 20 e i 45 anni, di consumare colazione, pranzo e cena nell’arco di 12 ore, dalle 8 alle 20, per quattro giorni di seguito. Per i successivi quattro giorni, invece, l’arco di tempo in cui consumare i pasti è stato ridotto dalle 8 alle 14. In questa seconda fase, i ricercatori hanno riscontrato una riduzione dei livelli di grelina, l’ormone responsabile dell’aumento del «senso di fame». Il fattore di fondamentale importanza è stato il digiuno di 18 ore, che permette di ottimizzare lo smaltimento dei grassi senza effetti negativi sulla salute.

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