Nascita e storia dei broccoli, dagli etruschi a oggi

Nascita e storia dei broccoli, dagli etruschi a oggi

Nascita e storia dei broccoli, l’ortaggio dalle straordinarie proprietà benefiche: dall’invenzione degli antichi romani alla diffusione in Europa, fino allo sbarco in America

Nell’ampissima varietà degli ortaggi “made in Italy”, uno particolarmente degno di interesse per via delle sue preziose proprietà nutritive è il broccolo, ovvero la varietà di cavolo notoriamente poco amato dai bambini. Questa verdura, vero e proprio toccasana per la nostra salute, è oggi diffusa in gran parte dell’Europa e del mondo, ma pochi sanno che ha avuto origine nel Sud Italia. Andiamo allora a scoprire le tappe principali della storia del broccolo, partendo dagli Etruschi e dagli antichi Romani e arrivando fino allo sbarco negli Stati Uniti.

Broccolo, l’ortaggio amato da Etruschi e antichi Romani

La famiglia dei cavoli, a cui il broccolo appartiene, era molto amata dagli Etruschi, che ne apprezzavano sia il gusto che le proprietà benefiche.
Questa antica civiltà di abili navigatori era infatti dedita alla coltivazione ed è grazie agli Etruschi e ai loro famosi commerci nel Mediterraneo che il cavolo arrivò anche ai Fenici, agli antichi Greci e alle popolazioni delle attuali isole della Sicilia, della Sardegna e della Corsica. Grandi amanti dei cavoli erano anche gli antichi Romani, tanto che il noto naturalista Plinio il Vecchio, a cavallo tra il 23 e il 79 d.C., scrisse di come questa civiltà usasse coltivarli e cucinarli. Proprio a loro va attribuito il merito della creazione della prima varietà di broccoli, detta broccolo calabrese, così come l’etimologia del termine che deriva dal latino brachium, ovvero braccio, ramo o germoglio. Si dice che i Romani usassero bollire i broccoli insieme a una miscela di spezie, cipolla, vino e olio (come testimoniato nei ricettari del gastronomo Apicio) o servirli accompagnati a salse cremose preparate con erbe aromatiche o vino, così come si racconta che usassero mangiarli crudi prima dei banchetti per far sì che l’organismo assorbisse meglio l’alcol.

Il superfood a forma di alberello che ha conquistato il mondo

La diffusione dei broccoli al di fuori del territorio italiano iniziò nel 1533, quando Caterina de’ Medici sposò Enrico II e introdusse questo prezioso ortaggio nella corte francese, di cui all’epoca facevano parte anche degli chef italiani. Dopo la Francia fu la volta dell’Inghilterra, dove i broccoli vennero soprannominati gli asparagi italiani, come menzionato nell’edizione del 1724 del Gardener’s Dictionary di Miller. In entrambi i paesi i broccoli divennero popolari con il passare del tempo, ma l’accoglienza iniziale non fu delle migliori, anche a causa dello sgradevole odore di zolfo che emanano durante la cottura. Nel 1922 due immigrati di Messina portarono i semi dei broccoli in California, dando vita alla prima piantagione nella città di San Jose, e contribuirono poi alla loro distribuzione anche in altre città. Negli Stati Uniti, al contrario dei paesi europei, questi ortaggi si affermarono rapidamente e con successo, e già negli anni 30 la loro popolarità era consolidata.

In tutto il mondo negli ultimi trent’anni, grazie ai nuovi metodi di cottura e alla nuove scoperte sui benefici per la salute, tra cui le proprietà antiossidanti che aiutano a prevenire alcune forme di cancro, il consumo dei broccoli è triplicato. Le varietà più conosciute e amate sono quella calabrese, dalla forma a rosetta, e il broccolo romanesco, noto per la sua forma piramidale con tante piccole rosette a spirali.

Foto: broccoli_Pixabay.jpg
Foto: storia dei broccoli_churl_Flickr.jpg

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