Il vino della settimana: Trentino Nosiola Conzal 2018 Cavit

Il vino della settimana: Trentino Nosiola Conzal 2018 Cavit

Dall’unica varietà autoctona a bacca bianca del Trentino, nasce un nuovo vino bianco, profumatissimo e molto territoriale

Apprezzata già ai tempi del concilio di Trento, la nosiola è l’unica uva autoctona a bacca bianca del Trentino. Non è una varietà facile da coltivare, perché è sensibile al marciume e vuole terreni particolari per esprimere al meglio il suo carattere delicato. Questo è uno dei motivi per cui oggi occupa appena il 2% della superficie vitata della regione. Ma le cose potrebbero cambiare, grazie al lancio sul mercato del Conzal, il nuovo vino di Cavit, presentato all’ultimo Vinitaly e in vendita da maggio.

Nata nel 1950, Cavit è oggi è un consorzio cooperativo di secondo grado, che raggruppa dieci cantine associate seminate in tutto il territorio trentino, per un totale di 4.500 soci che coltivano 5.500 ettari di vigneti. Insomma, una corazzata del vino, che distribuisce ed esporta le sue etichette in buona parte del mondo.

Le uve per il Conzal, prodotto nell’annata 2018 in 6.600 bottiglie, arrivano dai vigneti sulle pendici dei monti di Calavino, nella valle dei Laghi, in una zona molto vocata per il vitigno, ben ventilata e a un’altitudine di circa 350 metri; le vigne sono coltivate con il tipico sistema della pergola trentina su piccoli terrazzamenti, poggiano su suoli franco argillosi, calcarei e marnosi e i grappoli per il Conzal sono scelti dalle piante che hanno almeno 30-40 anni di età.

Il nome del vino si rifà al termine dialettale che indica la bigoncia, ovvero un piccolo contenitore conico in legno che i viticoltori usavano per trasportare l’uva a spalla, a testimoniare una piccola quantità, e quindi la limitatissima diffusione del vitigno.

Una volta versato nel calice, si scopre un vino profumatissimo di fiori bianchi, albicocca e mela verde, con note di frutta secca come la nocciola, che dà nome al vitigno e che appare raffigurata sulla bella etichetta. All’assaggio, è un bianco secco, sapido, delicato, ma anche saporito, grazie alla leggera macerazione sulle bucce. In più, ha solo 12,50 gradi alcolici, il che lo rende ancora più invitante e facile da bere.

Perché adesso: è una novità appena uscita sul mercato, che merita di essere scoperta.

Com’è fatto: dopo la selezione dei grappoli, avviene una leggera macerazione in pressa; dopo la pigiatura, il vino fermenta e affina in acciaio per circa sei mesi.

Da abbinare con: primi piatti con pesci e verdure, prosciutto crudo, trota e pesci di mare.

Servitelo a: 12 °C

Prezzo: 12 euro.

Cavit.it

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