Frittelle “mazzafame”. Come si fanno?

Frittelle "mazzafame". Come si fanno?

Pizza fritta, frittella, ammazzafame. Sapete di cosa stiamo parlando? Se non le avete mai provate non sapete cosa vi perdete! Ecco lo streetfood più famoso d’Abruzzo

In Abruzzo si chiamano mazzafame perché sono uno spuntino che spezza la fame; si mangiano a merenda, semplici o con il prosciutto, ma anche durante i pasti al posto del pane. Sono un tipico streetfood da sagra di paese.
In Campania invece sono più piccole e soffici e vengono servite con il sugo di pomodoro come una pizza, ma fritta.
In alcune regioni del nord Italia esistono, ma solo in versione dolce ricoperte di zucchero.
Noi oggi vogliamo proporvi la ricetta base delle frittelle più amate dai bambini, quelle con l’impasto croccante fuori e morbido dentro che fa le bolle mentre frigge. Potete poi arricchirla e accompagnarla come volete.

Tutte le forme della frittella

Le frittelle possono essere preparate per un antipasto, una merenda o un pranzo al sacco, anche se andrebbero mangiate appena pronte e ancora calde quindi portarle troppo in giro non è l’ideale.
Qual è la forma della frittella? In genere è rotonda, sia grande che piccola, o anche a bastoncini, dipende un po’ da come volete proporla a tavola.
Se non volete lavorare l’impasto potete anche prenderne piccoli pezzettini con le mani una volta lievitate per bene e friggerli nell’olio di semi bollente. Otterrete delle palline morbide molto sfiziose da mangiare una dietro l’altra, magari in piedi con un calice di birra fredda, o da condire con crema di nocciole sciolta per un dessert da urlo!
Salse d’accompagnamento? Non servono perché la frittella è già buona così.
Se però volete arricchirla in qualche modo fate alla maniera napoletana e servitela come una pizza, condita al centro con sugo di pomodoro e basilico.
Una variante tipicamente abruzzese e molto gustosa invece è l’accompagnamento con peperoni verdi fritti insieme alle uova sbattute.

La ricetta delle frittelle mazzafame

Mescolate 250 g di farina 00 e 250 g di farina manitoba con un cucchiaino di zucchero.
Sciogliete un panetto di lievito di birra fresco (25 g) in un bicchiere di latte e aggiungete il composto alle farine.
Aggiungete una tazzina di olio extravergine d’oliva e infine il sale e lavorate molto bene con le mani.
Aggiungete altro latte (o acqua) se necessario finché l’impasto sarà morbido e umido.
Lasciate lievitare l’impasto per una o due ore all’interno di un recipiente di vetro leggermente unto e coperto con un canovaccio.
Quando sarà praticamente raddoppiato prelevatene delle piccole quantità pizzicandolo (lasciando l’impasto nel recipiente) e formate delle frittelle tonde o lunghe lavorandole con le mani molto rapidamente in modo da non perdere la lievitazione.
Non dovete mai rilavorare di nuovo tutto l’impasto una volta lievitato!
Fatene un po’ e lasciatele riposare su una spianatoia di legno intanto che l’olio di semi arriva a temperatura.
Quando l’olio è pronto tuffatele dentro una alla volta.
Il lato che era esposto all’aria è quello che va immerso per primo. Dopo un minuto giratele sull’altro lato.
In un paio di minuti le frittelle sono pronte.
Scolatele su carta assorbente e conditele con un pizzico di sale. Servitele subito.

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