Cosa si mangia alla cerimonia degli Oscar?

Cosa si mangia alla cerimonia degli Oscar?

Le star attendono la premiazione a stomaco vuoto. Ma poi vengono ripagate da un menu… da Oscar, ovviamente

È quando le luci dei riflettori si spengono che il vero show ha inizio. Anche alla notte degli Oscar dove, stremati dall’ansia e dai discorsi sul palco, gli invitati possono finalmente godersi il meritato riposo e un’ottima cena. A differenza di quanto avviene alla consegna dei Golden Globe, con i candidati che banchettano intorno a tavoli rotondi già durante la cerimonia, gli Oscar prevedono che per le pietanze ci sia un momento a parte. Succede all’after party del Governors Ball: un’occasione per congratularsi con i vincitori, posare per le foto di rito e, soprattutto, mettere qualcosa sotto i denti. Ma cosa prevede esattamente un menu da Oscar?

La serata, che ogni anno ha luogo alla Ray Dolby Ballroom con circa 1500 persone fra attori, attrici, registi, produttori, candidati, star e starlettes da sfamare, permette finalmente di rifocillarsi come si converrebbe. La cerimonia al Dolby Theatre, per tradizione, li fa rimanere a stecchetto e l’unica, graditissima, eccezione è stata l’iniziativa della presentatrice Ellen DeGeneres che, nel 2014, pensò bene di ordinare pizza per tutti. A fiondarsi sui cartoni fumanti appena consegnati ci fu anche Meryl Streep, l’attrice con il più alto numero di nomination nella storia del cinema, ma che non si fece certo problemi a sollevare un trancio anche a rischio di sporcarsi il vestito. Nel 2018, lo chef Wolfgang Puck, che guida i “fornelli” degli Oscar dal 1994, ha fatto in modo che gli invitati fossero accolti da un ice bar dove erano serviti un parfait di caviale con foglie d’oro, chele di granchio reale, aragosta e capesante crude.

A seguire il menu prevedeva una tartare di manzo giapponese Wagyu con riso nero, dei tocos di taro (una tipica radice polinesiana) decorata con spicchi di lime e melanzane. Con le star, però, è meglio arrivare preparati, ed ecco anche l’opzione vegana, con la pasta al forno con tartufo tardivo e formaggio e le campanelle di spinaci fatte in casa con piselli, cipolline e pomodori al forno. Come dessert, la proposta di Puck, che a Los Angeles si è fatto un nome importante grazie al suo ristorante WP24 al Ritz-Carlton Hotel, frutto della contaminazione fra cucina californiana e asiatica, era tutto all’insegna della petite pâtisserie: macarons, tartelletes alla rosa e litchi e settemila statuette di cioccolato a forma di premio Oscar. Il classico, però, non muore mai e le immagini rubate nel 2016 di Leonardo DiCaprio che si abbuffava di donuts di granella poco dopo aver vinto l’Oscar rimarranno epiche. E che vinca il migliore.

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