L’avocado alla vinaigrette è diventato un giocoso gelato: servito con l’aceto balsamico e le cialdine di parmigiano, sembra una coppetta al pistacchio con il cioccolato fuso. I cetrioli carosello sono dolci, rinfrescanti e molto digeribili. Perfetto come antipasto, o fine pasto, per rinfrescare il palato e sorprendere i vostri commensali.
Tra i vari primati: Secondo Ercole importa dall’America i barattoli di vetro con tappo richiudibile. Trasparenti, pratici, giungono da noi insieme ai primi frigoriferi, sempre americani e portano la rivoluzione nelle nostre cucine. L’azienda cresce, c’è il boom economico arrivano anche i primicaroselli pubblicitari, negli Anni ‘60 e ’70, per l’adagio “Olivolì, Olivolà” che diventerà uno dei primi spot-tormentone. Per arrivare ad oggi: un fatturato di 140 milioni di Euro (50% Italia, 50% Estero), e un nuovo stabilimento sostenibile, con riciclo delle acque di lavorazione.
A raccontarci curiosità e tappe di questa storica azienda è Chiara Ercole (nella foto), terza generazione dell’azienda astigiana e attuale AD di Saclà. Siamo con lei dove tutto è cominciato, ad Asti, in una villa Liberty che oggi è chiamata “Casa Saclà” e ospita una cucina dedicata agli eventi e agli ospiti internazionali dell’azienda ma che un tempo era la casa de nonni di Chiara. Infatti, mantiene, oltre ad una cucina a vista, anche un salotto e una sala da pranzo. Di fronte all’edificio, lo storico stabilimento, in mezzo una piazza: tutto molto italiano, secondo il concetto di “casa bottega” che ha caratterizzato la rinascita del Dopoguerra e il boom economico degli Anni Sessanta. A breve distanza, a Castello di Annone infine, un nuovo stabilimento sostenibile a basso impatto ambientale: 1.600 mq di pannelli solari, 350 kw di energia elettrica autoprodotta, 74.000 kwh generati dai biogas degli scarti prodotti, sistemi avanzati di gestione del ciclo dell’acqua, diversità di packaging per materiali e formati, versatilità tecnologica e di conservazioni e abbattimento delle emissioni di CO2 grazie all’ottimizzazione della logistica. «Una struttura produttiva all’avanguardia che guarda ad un futuro con un impatto virtuoso anche per le comunità limitrofe», spiega Chiara.
Innanzitutto pelate le patate, lavatele, tagliatele a tocchetti e cuocetele per circa 15 minuti o finché non saranno molto morbide in acqua bollente non salata. Scolatele, lasciatele intiepidire (o sciacquatele sottoacqua fredda) e schiacciatele)
Dividete tuorli e albumi, mettete i primi da parte e montate i secondi a neve ben ferma. A parte, montate i tuorli con lo zucchero.
Incorporate le patate ai tuorli, mescolate bene, poi unite anche la buccia di limone. Infine incorporate anche gli albumi, mescolando delicatamente con una spatola per non farli smontare.
Versate nello stampo rivestito di cartaforno, livellate la superficie e cuocete per circa 40 minuti in forno statico preriscaldato a 170°C. Sfornate, lasciate almeno intiepidire e decorate con abbondante zucchero a velo.
La torta di patate è pronta, non vi resta che servirla e sfidare i vostri ospiti a scoprire l’ingrediente segreto.