Categoria: Ricette veloci

Orietta Berti: tra brodo matto e Måneskin, i suoi segreti gastronomici

Orietta Berti: tra brodo matto e Måneskin, i suoi segreti gastronomici

Tra vocalizzi al peperoncino, Måneskin e cappellacci, Orietta Berti ci svela cosa mangia dal risveglio a tarda sera e altri segreti “gastronomici”

Regina della canzone melodica italiana, con quattro dischi di platino, Orietta Berti, undici volte a Sanremo, è anche una grande amante della tavola. Dopo La mia vita è un film – 55 anni di Musica, cofanetto con sei CD di brani storici, di cui l’ultimo di inediti, è riuscita a trovare una nuova gioventù al fianco di Fedez e Achille Lauro con il tormentone dell’estate Mille. Amata da ogni generazione di pubblico, ci ha rivelato 5 segreti che passano sempre e comunque dalla cucina.

Colazione da star

«A casa mi bastano uno yogurt e una spremuta di arancia e pompelmo. Ma la migliore è quella che mi concedo al Four Seasons di Los Angeles; ci vado una volta l’anno da dieci anni. La domenica c’è un brunch ricchissimo: torte americane multistrato, panini imbottiti al caviale e anelli di cipolla fritta! Poi si incontrano le star, da Robert De Niro a Leonardo DiCaprio, ogni volta è una sorpresa».

Spuntino piccante

«Prima di incidere mi schiarisco sempre la voce con i peperoncini di Vasto. Me li porto ovunque, refrigerati. Anche a Sanremo».

Pranzo imperiale

«Alle 13 si mangia. Mio marito Osvaldo ci tiene che la tavola sia ben apparecchiata. Odia i tovaglioli di carta. Se ci sono ospiti, faccio la zuppa imperiale, un composto di formaggio e uova cotto al forno e tagliato a cubetti che servo in brodo “matto“ ma fatto col cappone. Adoro anche i nostri cappellacci emiliani saltati con soffritto di lardo e cipolla, un peccato di gola».

A cena con i Måneskin

«Per i ragazzi, preparerei le tagliatelle tricolore, con spinaci e rapa rossa, condite con un bel ragù: a Reggio Emilia si fanno il 7 gennaio, per festeggiare la bandiera italiana, nata qui nel 1797».

Tartine di mezzanotte

«Un rito tutto mio e di Osvaldo, quando siamo in tour. Le preparo e le lascio nel frigobar della camera dell’hotel. E brindo con un rosé frizzante. Al maître dico sempre: mi dia un vino che mi sorrida».

Ricerche frequenti:

Il Cocktail Neo Spritz da provare

Il Cocktail Neo Spritz da provare

Dalla Sicilia con amore: quello per la terra e i suoi frutti, per il mondo del bar e dei cocktail, per le cose semplici e le grandi sfide

È partito dalla postazione del lavapiatti nel bar degli zii a Modica, ha girato il mondo ed è tornato in Sicilia, per realizzare un sogno: aprire un proprio locale. Dove? A Cefalù, in provincia di Palermo. L’ha chiamato Neo Mediterranean Vibes. Ecco a voi Simone Molè, nato nel 1990, soggetto vulcanico e sempre sorridente che tra le sue ultime imprese può annoverare la vittoria nella finale nazionale del Diageo Reserve World Class 2021, uno dei concorsi internazionali per bartender più prestigiosi.

Mi racconta alcuni suoi drink, ideali da fare a casa, e mi svela la sua passione per la frutta. «Con uno sciroppo o un succo di frutta preparati senza snaturare il prodotto iniziale, il cocktail è praticamente pronto, basterà aggiungere lo spirit più adatto. Scelgo sempre la via più semplice, non per banalizzare, tutt’altro. Anche per quanto riguarda gli strumenti è inutile esagerare, saranno sufficienti uno shaker, uno strainer (l’attrezzo che trattiene il ghiaccio nello shaker, ndr), un colino a maglia fine, un jigger (il misurino a forma di clessidra, ndr), un cucchiaino lungo e un buon coltellino. Non serve altro».
«E per avere del buon ghiaccio domestico?», chiedo io. «Comprarlo è la cosa migliore. Poco poetico, ma molto sensato».

La ricetta del Neo Spritz

Un drink estivo per Simone Molè deve essere facile: mescolare, raffreddare e versare nel bicchiere. Provate la sua ricetta. Raccogliete in un mixing glass oppure in una piccola caraffa con ghiaccio 3,5 cl di Biancosarti (un bitter aperitivo a base di erbe e spezie con un finale delicatamente amaro), 1,5 cl di gin, 5 ml di liquore alla pesca, mescolate e filtrate nel bicchiere con nuovo ghiaccio. Colmate con soda fredda e decorate a piacere con fettine di pesca noce o altra frutta.

» Melanzane ripiene di patate

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Innanzitutto lavate le melanzane, mondatele, tagliatele a metà per il lungo, incidete la polpa con la lama di un coltello creando un reticolo di tagli e cuocete per circa 20 minuti a 200°C, in forno ventilato già caldo: le melanzane dovranno risultare morbide.

Nel frattempo pelate le patate, lavatele, tagliatele a cubetti e cuocetele per 5-7 minuti (o finché non risulteranno morbidi) in microonde, in un contenitore idoneo, alla massima potenza.

Schiacciate le patate con i rebbi di una forchetta e mischiatele con prezzemolo tritato, grana, sale e noce moscata; infine incorporate anche la polpa delle melanzane e la mozzarella a cubetti.

(Per ricavare la polpa delle melanzane, aiutatevi con un cucchiaio, cercando di non rompere il guscio rappresentato dalla buccia.)
Riempite i gusci di melanzane con il composto di patate, irrorate con poco olio e cuocete per circa 20 minuti o fino a doratura, sempre a 200°C ventilato.

Le melanzane ripiene di patate sono pronte: servitele calde o anche tiepide.

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